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Parrocchia San Giovanni BattistaLa chiesa di San Giovanni Battista (crèsia de Santu Giuanni Batista in lingua sarda) è la parrocchiale di Villamar, situata nel quartiere Maiorchino, nel centro storico del paese. La sua rilevanza, dal punto di vista artistico, si deve soprattutto alla presenza al suo interno del Retablo della Madonna del Latte, una delle principali opere di Pietro Cavaro. Sebbene non siano pervenute notizie sulla chiesa romanica di San Giovanni di Mara Arbarei (antico nome di Villamar, documentato dal 1219), si rivelano le tracce di questa costruzione nel tratto murario, databile alla seconda metà del XIII secolo, inglobato nella facciata dell'attuale parrocchiale di Villamar. Questa è frutto della ricostruzione cinquecentesca, secondo i canoni stilistici dello stile gotico catalano e sul modello cagliaritano del San Giacomo in Villanova, e dei restauri e ampliamenti nei secoli successivi.
scheda dal sito del comune di villamar PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giovanni_Battista_(Villamar) Madonna di AntocciaPosta su un’altura, dietro la Parrocchiale, l’edificio è sede della confraternita del rosario ed è ad aula unica con due cappelle ai lati del presbiterio, più stretto della navata centrale. Tre archi a diaframma, due a tutto sesto e uno a sesto acuto con intradosso decorato a cassettoni, suddividono la navata centrale in quattro campate. La copertura è realizzata con travi lignee.
La chiesa, risalente al XVI-XVII secolo, presenta numerosi rimaneggiamenti. La facciata ha il terminale piatto e un campaniletto a vela a due luci. Al centro si apre l’unico portone a due finestre. Oltre alle caratteristiche statue a “cannuga”, di tradizione spagnola, con le sole estremità scolpite nel legno e vestite con abiti in tessuto prezioso (Addolorata e Madonna del Rosario, fine XVIII, inizi del XIX secolo) si conservano le sculture di San Giuseppe, di San Francesco di Paola, Sant’ Efisio, realizzate in legno intagliato e policromato, assegnabili a scultori sari attivi nel XVIII secolo. Opera di artigiani sardi è anche l’altare ligneo della cappella destra, con nicchia centrale contenente il simulacro della Vergine del Rosario, purtroppo pesantemente ridipinta, con profili angolari nei quali sono raffigurati, ad olio, due Santi Diaconi e la cimasa decorata con l’Eterno Padre. L’altare risale al XVIII secolo. Di antica tradizione è, infine, la scultura della Assunta entro teca di vetro, legata al culto greco della Dormitio Virginis, retaggio della dominazione bizantina in Sardegna. scheda dal sito del comune di villamar San Pietro ApostoloL'edificio romanico si trova al centro del borgo vecchio, poco distante dalla parrocchiale di San Giovanni Battista. La chiesa, in arenaria e vulcanite ha pianta a due navate, ciascuna conclusa da un'abside a S/E. Fu costruita in due fasi ravvicinate, su cui non esiste documentazione. Alla fabbrica romanica, collocabile nella seconda metà del XIII secolo, risale la navata S. Poco tempo dopo fu edificata la navata N, di ampiezza minore, dotata di un'abside meno profonda e di diametro inferiore. Il setto divisorio è costituito da tre ampie arcate su pilastri a sezione rettangolare. La facciata è conclusa da un campanile a vela di grandi dimensioni.
L'edificio basa su un alto zoccolo, da cui partono larghe paraste d'angolo e le lesene che partiscono i muri in specchi. Lungo i terminali archetti ogivali tagliati a filo, che talvolta si aprono al colmo con un minuscolo lobo. I peducci allungati mostrano numerosi motivi ornamentali: a croce, a reticolo geometrico, a fiore, a foglie aguzze dalla cima ricurva, a fitta gradonatura, a sezione modanata, a listelli e gusci, a protomi umane. La chiesa è studiata da Dionigi Scano, che registra sulle capriate della navata maggiore lacerti di pitture policrome, e di Raffaello Delogu. Per quest'ultimo la navata N e il campanile a vela sono opera di maestranze diverse da quelle che edificarono l'altra, di cui cercarono di imitare i modi costruttivi. Il carattere "arabeggiante" della decorazione suggerisce l'attività di maestranze provenienti forse dalla Spagna. scheda dal sito del comune di villamar PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17847&v=2&c=2488&c1=2127&t=1 San Giuseppefoto di Sergio Pianti
Ubicata nella Via Umberto, è sede dell’omonima confraternita. Ha un’unica navata suddivisa in sei campate da archi trasversali a tutto sesto e coperture lignee. Risalente al XVII secolo presenta una facciata con campanile a vela a due luci e unico portale d’ingresso, sovrastato da una finestra rettangolare. Unici arredi della chiesa due piccole acquasantiere pensili in pietra, ascrivibili a scalpellini sardi attivi nel XVII secolo, una decorata con baccellature e l’altra con motivo floreale entro esagono. Il settecentesco altare maggiore, in pietra calcarea, è suddiviso in tre specchi da quattro colonne tortili in finto marmo (recentemente ridipinto) su dadi decorati a losanga. Sulla trabeazione centrale si riconosce lo stemma degli Aymerich, signori di Mara Arbarei. All’interno si trovano la statua della Sacra Famiglia, quella di San Giuseppe e la statua di Santa Rosalia. scheda dal sito del comune di villamar |
Le chiese campestri di Villamar
Nostra Signora d'Itria, Nostra Signora di Monserrato, Santa Maria Maddalena (rudere)
[per saperne di più visita www.chiesecampestri.it]
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