LE CHIESE DI CARLOFORTE
Parrocchia San Carlo Borromeofoto di Bruna Bru
L'edificio costituisce un problema attributivo importante poiché il risultato finale è decisamente composito e darebbe un termine temporale alquanto anticipato per l'arrivo del Neoclassicismo in Sardegna ad opera degli stessi importatori del Rococò piemontese. Un documento dell'Archivio di Stato di Cagliari accerta che nel 1738 l'ingegnere militare Augusto Della Vallea, che lavorava in quel momento al nuovo assetto urbano di Carloforte, costruì anche la chiesa. Non doveva trattarsi certamente dell'attuale parrocchiale in quanto in un disegno del 1741, indicante la planimetria generale con l'indice delle case principali, si legge nell'elenco dei lotti al punto 11: ''sito in cui deve farsi la chiesa''. Quindi a questa data la chiesa di San Carlo ancora non esisteva ed è difficile stabilire a quale edificio si facesse riferimento nel dispaccio del 1738: se a una cappella provvisoria o, più probabilmente, alla chiesa dei Novelli Innocenti. Sarebbe da scartare anche l'ipotesi di una realizzazione successiva su disegni lasciati dal Della Vallea perché ciò significherebbe ammettere che una personalità come la sua, così permeata di cultura tardobarocca, abbia adottato per la facciata uno schema tanto aderente al modello neoclassico da rappresentare un'impensabile precorrimento stilistico, arduo a questa data. Alcuni dati stilistici rimandano al Palazzo dell'Università di Cagliari offrendo fondati motivi per l'attribuzione al medesimo progettista, l'ingegnere Saverio Belgrano di Famolasco, che, durante il suo periodo di permanenza in Sardegna, tra il 1761 e il 1769, è presente a più riprese a Carloforte per opere di sistemazione urbanistica e di fortificazione. La chiesa viene riaperta al culto nel 1775, sei anni dopo il rientro a Torino del Belgrano. Le incongruenze stilistiche indicano una possibile alterazione del progetto in assenza dell'autore e in realtà, attraverso documenti d'archivio, riguardanti l'attività in Sardegna di un altro ingegnere militare, Francesco Daristo, la parrocchiale di San Carlo è stata compresa tra le opere da lui realizzate con la data del 1773. La facciata ha un coronamento a timpano ed è suddivisa in due ordini da una trabeazione aggettante, compartita da sobrie paraste che inquadrano il portale e il rosone. L'interno, a navata unica con tre cappelle per lato, è coperto da volta a botte ed è percorso da una robusta e aggettante trabeazione che corona l'ordine corinzio. L'elemento più vicino all'estetica barocca è l'originale campanile, sfalsato rispetto alla facciata. scheda dal sito sardegna cultura PER SAPERNE DI PIU' http://www.upaise.com/v2/index.php?option=com_content&task=view&id=22&Itemid=32 http://www.hieracon.it/Isola/14-chiesa_san_carlo.php http://www.carboniaiglesias.net/comune/aDettagli.asp?nmNtz=San%20Carlo%20Borromeo http://www.sulcisiglesiente.eu/site/dettaglio_fede.asp?index_page=cultura&index_page2=fede&arg=Le%20chiese%20del%20sulcis%20Iglesiente&keyArte=134 Parrocchia San Pietro ApostoloMadonna dello SchiavoA pochi passi di distanza dalla Chiesa di San Carlo, nella via XX Settembre, incastonata tra i fabbricati privati, si trova la piccolissima Chiesa della Madonna dello Schiavo. E' particolarmente cara ai carlofortini che, soprattutto la mattina, vedrete entrare per una rapida e intensa preghiera di devozione. La chiesa prende il nome dal simulacro in legno di tiglio sistemato nella nicchia sull'altare, trovato sulla spiaggia in Tunisia da Nicola Moretto, uno dei carlofortini ridotti in schiavitù. In realtà si tratta della "polena" di un veliero che fece probabilmente naufragio o che la perse nel corso di una tempesta. Una targa che ricorda la traslazione dei resti di uno degli ex schiavi tabarkini deceduto in Tunisia, è sistemata nella facciata di destra rispetto all’ingresso principale. Nella piccola cantoria sovrastante l’ingresso, si trova, quasi seminascosto, un organo in legno di scuola napoletana della seconda metà dell'800.
scheda dal sito upaise PER SAPERNE DI PIU' http://ilcollezionismodeisantini.blogspot.it/2011/10/la-madonna-dello-schiavo-di-carloforte.html http://www.napoleonsites.eu/it/divulgativa/549/l-oratorio-della-madonna-dello-schiavo-di-carloforte.html Santi Novelli InnocentiSi trova nel territorio della Chiesa Parrocchiale di San Pietro, a qualche centinaio di metri percorrendo la via Vincenzo Corvetto in direzione Fontane, é aperta ai fedeli solamente nel periodo estivo per la S. Messa delle ore 20 del sabato, o in occasioni liturgiche particolari.
Secondo la tradizione, la primitiva Chiesa duecentesca, della quale l'attuale è un rifacimento del 1796, sarebbe stata costruita per volere di Gregorio IX, Papa dal 1227 al 1241, per ricordare ed accogliere i piccoli resti di un certo numero di fanciulli, periti nel naufragio di due delle navi che li avrebbero dovuti trasportare in Terrasanta, durante quella che fu chiamata la Crociata dei Fanciulli, nel 1212. Nella Chiesa sono inoltre sepolti i resti di tre componenti della famiglia Porcile: Vittorio (Ammiraglio della flotta del Regno di Sardegna),Andrea (sacerdote) ed Agostino. scheda dal sito upaise PER SAPERNE DI PIU'http://www.isoladisanpietro.org/storia/003_03.htm http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18856&v=2&c=2662&c1=2644&t=1 http://www.napoleonsites.eu/it/default/555/la-chiesa-dei-novelli-innocenti-a-carloforte.html |
Le chiese campestri di Carloforte
Cappella Cortese, Cappella della Tonnara, San Giacomo (rudere)
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