LE CHIESE DI SANLURI
Parrocchia Nostra Signora delle Grazie![]() La Chiesa parrocchiale, dedicata alla Vergine delle Grazie, si erge sui resti di una chiesa risalente al XVI secolo, di cui è rimasto soltanto la parte inferiore del campanile, incorporata nella ristrutturazione avvenuta a fine Settecento.
Ristrutturazione di cui fu incaricato, nel 1776, l'architetto Carlo Maino, al quale fu appunto affidato il compito di ampliare la chiesa, ormai troppo piccola e vecchia per una popolazione in continuo aumento. Fu proprio su disegno del Maino, collaboratore dell'architetto regio Giuseppe Viana, che furono ricostruite la zona presbiterale e la cupola. Di tipo tardobarocco, la chiesa fu ultimata tra il 1792 ed il 1794, su disegni e calcoli del regio misuratore Gerolamo Massei, che apportò ulteriori trasformazioni ed ampliamenti. Nella parte inferiore dell'imponente facciata, fra quattro coppie di paraste con capitelli ionici e motivi decorativi tipicamente piemontesi, trovano posto il grande portale centrale, con timpano ad ali spezzate sorretto da colonne, e altre due porte laterali, incorniciate da delicate modanature e sovrastate da nicchie vuote. Una cornice aggettante divide il primo dal secondo ordine nel quale, in corrispondenza col portale centrale, si inserisce una semplice finestra sormontata da fastigio sormontato da una mensola sporgente. In cima alla facciata spiccano tre edicole, di cui quella centrale, più alta e delimitata ai lati da volute, si conclude con un timpano. La torre campanaria, a pianta quadrata, si eleva sul lato destro, leggermente arretrata rispetto al prospetto. Nella parte originaria di tipo gotico-catalano, le aperture ogivali sono sormontate da archetti pensili mentre la sovrastante cella campanaria, tardobarocca, è conclusa da un cupolino ottagonale. L'interno è a pianta longitudinale divisa in tre navate e transetto, alle cui testate si aprono due cappelloni dedicati a Sant'Antonio da Padova e San Sebastiano. All'incrocio dei bracci, su un alto tamburo poligonale, è impostata la cupola. Nella chiesa si conserva il Retablo di Sant'Anna, polittico tardocinquecentesco dipinto a tempera su tavola. scheda dal sito del comune di sanluri PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18363&v=2&c=2488&c1=2127&t=1 San Francesco d'Assisi![]() La chiesa dei Cappuccini di Sanluri, dedicata a San Francesco d'Assisi, fu edificata assieme al convento agli inizi del '600, tra il 1608 ed il 1609, grazie all'interessamento ed al contributo finanziario del marchese di Laconi. I lavori furono portati avanti anche con il sostegno della popolazione sanlurese, come risulta dai documenti dell'epoca: lasciti testamentari e donazioni alla "fabbrica di S. Francesco dei padri cappuccini" sono attestati infatti nei "Quinque Libri" della parrocchia di Sanluri a partire dal 1609 e per gran parte del sec. XVII. Chiesa e convento furono edificati seguendo il sobrio stile delle costruzioni cappuccine dell'epoca (si confronti a questo proposito in particolare il convento e la chiesa di Barumini, del 1610) ma, nel corso dei secoli, vennero sottoposti a restauri e ampliamenti che ne hanno modificato parzialmente l'aspetto originario. L'edificio di culto aveva in origine una facciata con terminale piatto e merlato, e portale centrale architravato sovrastato da oculo, come si può vedere in un particolare del dipinto seicentesco raffigurante la Vergine tra santi e anime purganti, custodito nella parrocchiale, proveniente dalla chiesa di San Martino. La chiesa ed il convento dei cappuccini sono individuabili in basso a destra, dove è illustrato uno scorcio di Sanluri durante l'epidemia di peste del 1652.
Internamente la chiesa era costituita da una semplice aula rettangolare voltata a botte, con due o tre cappelle sul lato sinistro costruite in tempi diversi. Come nelle coeve chiese cappuccine sarde, il presbiterio, coperto da volta a crociera, era separato dal retrostante coro ma comunicante tramite alcune aperture. Al coro era collegato il convento, come a Barumini addossato al lato destro della chiesa, e caratterizzato dal chiostro quadrangolare, con archi a tutto sesto e pozzo centrale. La chiesa, parzialmente demolita e ricostruita tra il 1936 ed il 1940, e recentemente sottoposta ad ulteriori restauri, si presenta attualmente articolata in tre navate coperte da volte a botte ,navata centrale, e a crociera nelle navate laterali. Il presbiterio ed il coro, separati da semplice tramezzo ligneo, hanno volta a crociera il primo ed a botte il secondo. Nella navatella sinistra si susseguono tre cappelle, dedicate rispettivamente all'Immacolata, a Sant'Elisabetta, a San Giuseppe; nella navatella destra troviamo invece le cappelle di Sant'Antonio da Padova, di Sant'Ignazio da Laconi, del Sacro Cuore. Le cappelle di destra sono frutto dell'ampliamento avvenuto tra il 1939 ed il 1940, che ha avuto come conseguenza la riduzione dell'antico chiostro adiacente. In tale occasione vennero inoltre demolite e ricostruite le volte della navata e del presbiterio. Dell'antico edificio si conserva soltanto la prima cappella a sinistra. Tra gli arredi della chiesa, la maggior parte dei quali di epoca recente, (v. il simulacro in cartapesta d'Assisi che abbraccia il Cristo in croce, opere databili tra la fine del sec. XIX e la prima metà del XX), spiccano la settecentesca statua della Vergine Immacolata (o Madonna degli Angeli), in legno intagliato e dipinto, e, soprattutto, il bel tabernacolo in legno intagliato dell'altare maggiore, databile tra la fine del '600 e gli inizi del '700. L'opera, proveniente dalla chiesa cappuccina di Sant'Antonio a Cagliari (oggi Sant'Ignazio), presenta la caratteristica forma a tempietto e reca, su tavolette dipinte nelle nicchie laterali, le immagini dei santi dell'Ordine: Benedetto, Antonio da Padova, Francesco d'Assisi e Felice da Cantalice. A Cagliari invece è custodito il tabernacolo proveniente dalla Chiesa di Sanluri. scheda dal sito del comune di sanluri PER SAPERNE DI PIU' http://www.cappuccinisardi.altervista.org/index.php?option=com_content&view=article&id=44&Itemid=6 http://web.tiscali.it/sanluri.s2k/convento/convento_home.htm San Pietro Apostolo![]() foto Sergio Pianti
La chiesa medioevale di San Pietro è sita al di fuori della cinta muraria che cingeva il borgo fortificato di Sanluri, a breve distanza dall'antico "Portabeddu", oggi non più esistente. Si presenta attualmente articolata in due navate coperte a capriate, terminanti in cappelle voltate a crociera, dedicate rispettivamente a San Pietro (cappella maggiore) e alla Vergine della Pietà (cappella a destra). Sul lato sinistro della navata maggiore si apre una cappella voltata a botte. dedicata al Cristo Crocefisso. Nella semplice facciata, sovrastata da un campaniletto a vela la cui campana è datata 1577, si aprono i due portali di accesso alle navate. Sopra il portale destro, era inserita un'epigrafe attestante la consacrazione della chiesa nel 1377. L'iscrizione, custodita attualmente all'interno dell'edificio, è in lingua sarda: fa il nome del podestà del tempo (Giremeo de Serra) e testimonia l'esistenza di Sanluri come autonomo comune rurale, in quanto la chiesa venne costruita per volontà del popolo riunito in assemblea. Secondo alcuni studiosi (tra i quali R. Salinas che si occupò dei primi restauri, negli anni '50) la chiesa sorse in epoca romanica, presumibilmente nel sec. XIII, come chiesa a navata unica, e fu ingrandita nel sec. XIV aggiungendo, sul lato destro, una navata di minori dimensioni. Tale ampliamento dovrebbe risalire al 1377, come testimonia l'epigrafe posta sull'architrave dell'ingresso. C'è chi sostiene invece (G. Cavallo) che la Chiesa, consacrata nel 1377, fosse in origine costituita da tre navate e, forse perché in rovina, sarebbe stata trasformata nel sec. XVII in un edificio a due navate, con l'aggiunta di due cappelle nel presbiterio, voltate a crociera. In realtà non è possibile seguire con certezza le fasi costruttive della chiesa, in quanto venne sottoposta nel corso dei secoli a continue modifiche e rimaneggiamenti, e la scarsa documentazione d'archivio che la riguarda consente di seguirne le vicissitudini solo a partire dal sec. XVII, quando si presentava non molto dissimile ad oggi, articolata in due navate coperte a capriate e terminanti in cappelle voltate a crociera, costruite nel sec. XVII in seguito alla demolizione delle antiche absidi. Una terza cappella voltata a botte si apriva, come oggi, sul lato sinistro della navata maggiore. Dopo un lungo periodo di abbandono e alterne vicende di restauri, la chiesa è stata recentemente riaperta al culto e abbellita internamente da alcuni degli arredi originari: un altare in legno dorato databile all'inizio del settecento, alcune tele settecentesche ed un simulacro ligneo del Santo titolare. Diverse sculture lignee provenienti da questo edificio, appartenenti in origine all'antica Confraternita della Pietà che vi aveva sede, si trovano ancora sparse per le chiese sanluresi e attendono di essere restaurate; un bel Cristo deposto, databile tra il cinque e seicento, in origine inchiodato sulla croce della cappella a sinistra, un seicentesco Cristo alla Colonna conosciuto anche come "Gesù Nazareno", alcuni crocifissi processionali di varie epoche, una Pietà settecentesca di scuola napoletana ed una più antica molto rovinata, i simulacri "vestiti" della vergine del Buon cammino e di Santa Caterina. Nella pinacoteca di Cagliari si trova invece una pala d'altare cinquecentesca - il retablo di Sant'Eligio - proveniente dall'altare maggiore. scheda dal sito del comune di sanluri San Lorenzo![]() La Chiesa di San Lorenzo è sita nel centro storico a poca distanza dal castello medioevale, si presenta attualmente in buono stato di conservazione, grazie ai restauri cui è stata sottoposta recentemente. Ha due navate, separate da arconi a sesto acuto e coperte a capriate, terminanti in cappelle voltate a crociera. Nella semplice facciata, animata da un piccolo rosone e da un campaniletto a vela a due luci (sul quale sono ancora visibili le due campane originarie, datate rispettivamente 1320 e 1434), si aprono i due portali d'ingresso e si addossa il caratteristico porticato, costruito successivamente alla chiesa.
Quest'ultima edificata presumibilmente agli inizi del XIV secolo, in stile tardo-romanico, aveva inizialmente una sola navata; venne poi ampliata con l'aggiunta della navatella destra e sottoposta a notevoli rifacimenti. Gli interventi più rilevanti furono effettuati nel sec. XVII (vennero ricostruiti il tetto e le cappelle di San Lorenzo e della Vergine d'Itria e innalzato il loggiato in facciata) ma non mancarono, anche nel XVIII e nel XIX secolo, restauri e trasformazioni (tra questi, il rifacimento della sacrestia). Delle strutture originarie rimane pertanto ben poco: il portale lunettato ed il rosone in facciata, una monofora nella parete laterale. continua la lettura San Sebastiano![]() La Chiesa di San Sebastiano è ubicata nel centro storico, a breve distanza dal castello medioevale. Non è possibile stabilire con certezza quando venne edificata, perché della struttura originaria rimane ben poco e non esistono, per ora, documenti d'archivio relativi alla sua costruzione. Tuttavia, in occasione di recenti restauri, l'asportazione degli intonaci esterni ha reso visibile, in facciata, la seguente iscrizione: "ANO MDXVIII".
E' possibile che questa data (anno 1518) attesti l'erezione o la consacrazione della chiesa, ma non è da escludere possa riferirsi ad un intervento di restauro. La chiesa di San Sebastiano fu visitata dall'arcivescovo di Cagliari alla fine del XVI secolo; è infatti citata tra le "iglesias rurales" di Sanluri, nella relazione compilata in occasione della visita pastorale del 1599. Agli inizi del secolo successivo venne presa a modello, per le sue dimensioni, nella costruzione della chiesa campestre di Sant'Antioco ("S.Antiogu becciu") . Il devoto sanlurese che, nel suo testamento, ordinava si costruisse a sue spese, in località "Bruncu de Melas", la chiesa in onore del Santo sopracitato, voleva infatti che fosse "de largaria y ampliaria tant com iglesia del glorioso S. Sebastian de la present villa" . Chi si appresta a percorrere la strada che conduce da Sanluri a Villanovaforru, può ancora oggi vedere quanto rimane di questa costruzione, ormai ridotta ad un rudere. Ulteriori notizie d'archivio sulla chiesa di San Sebastiano, documentano soprattutto le vicende relative agli interventi di ristrutturazione, particolarmente numerosi nel sec. XVIII. Tra questi, la costruzione della sacrestia, dopo il 1782. Oggi la chiesa si presenta strutturata in una navata a cui si addossa, sulla destra, la sacrestia. Nella semplice facciata a capanna si apre al centro un portale centinato, a destra del quale è visibile l'iscrizione di cui abbiamo parlato. Sul campaniletto (ricostruito in occasione degli ultimi restauri), c'è la campana proveniente dalla Chiesa di San rocco. Non sappiamo invece dove si conservi (se esiste ancora!) quella originaria, datata 1672, di cui parla F. Colli Vignarelli nel libro "Sanluri terra e lori". scheda dal sito del comune di sanluri Sant'Anna![]() foto di Sergio Pianti
Dell'origine di questa chiesa, sita all'interno del centro storico del paese, sappiamo ben poco. F. Colli Vignarelli in "Sanluri terra e lori", la descrive brevemente e riporta alcune notizie d'archivio che la riguardano. Per quanto concerne la datazione, mette in evidenza come questo edificio, sede dal 1726 della Confraternita del Carmine e più volte restaurata nel corso dei secoli successivi, sia in realtà molto più antica. In effetti, in seguito a ricerche d'archivio è stato possibile constatare che già esisteva nel sec. XVI: è infatti citato, assieme alle "iglesias rurales" di S.Elena, S. Sebastiano, S. Lorenzo,S. Martino e S.Giorgio, in una relazione compilata nel 1599 in occasione di una visita pastorale. Dalla lettura di questi documenti risulta inoltre che, vicino alla chiesa, si trovava l'area cimiteriale. I defunti sanluresi venivano infatti seppelliti, oltre che all'interno della parrocchiale e nel cimitero ad essa attiguo, anche presso il cimitero di S. Anna. Numerose sono le testimonianze d'archivio relative ai lasciti effettuati, nei secoli successivi, per la celebrazione di messe e per l'abbellimento di statue ed altari; ma numerose soprattutto sono quelle riguardanti i restauri della chiesa. I lavori più rilevanti furono realizzati nel corso del XVIII secolo, e interessarono tutto l'edificio, che venne ampliato e in gran parte ricostruito. Non mancano tuttavia interventi di questo tipo anche in epoche più recenti, come la costruzione di una nuova cappella, nel 1923, di un cancello in ferro, nel 1925, e di una nuova sacrestia nel 1928. continua la lettura San Martino![]() Nel libro "Sanluri terra lori", edito a Cagliari nel 1965, P. F. Colli Vignarelli, a proposito della chiesa di San Martino, scrive che è molto antica, senza tuttavia specificare in quale secolo sia stata costruita. In effetti, i documenti d'archivio che la riguardano, partono dalla fine del sec. XVI e si riferiscono soprattutto ai restauri cui venne sottoposta e ai lasciti destinati all'abbellimento dell'altare e agli arredi. Non è pertanto possibile, sulla base dei dati archivistici in nostro possesso, risalire alla sua fondazione.
Per quanto più volte restaurata e modificata nel corso dei secoli, la chiesa conserva tuttavia alcuni particolari archittetonici - il portale lunettato in facciata e l'abside semicircolare - tipici dello stile romanico. Sulla base di queste osservazioni possiamo ritenere che sia stata edificata in età medioevale, presumibilmente intorno al XIII secolo. L'edificio è sito nella periferia del paese, al di fuori del nucleo fortificato medioevale. Per questo nel 1652, quando anche Sanluri fu colpita dalla grande epidemia di peste che imperversava nell'isola, nell'area circostante vennero seppellite le vittime del contagio. Un dipinto custodito attualmente nella parrocchia ma proveniente da questa chiesa, assieme ai registri parrocchiali documenta con estremo realismo la situazione drammatica vissuta dal paese in quel periodo. Vi sono raffigurati la Vergine col Bambino, i Santi Martino, Rocco e Rosalia (invocati in occasione delle epidemie), il committente in preghiera, le Anime Purganti e, in basso, un piccolo scorcio di Sanluri nel quale è possibile individuare la chiesa di San Martino (a sinistra, senza porticato, circondata da un muretto basso), verso la quale si dirigono il carro trainato da buoi, che trascina, legate per i piedi, altre due vittime della peste. Altri due cadaveri si trovano attorno alla chiesa (venivano seppelliti infatti nel "cimiterio comun de San Martin" come attestano i registri ) e per le strade. Il quadro (che P. Colli Vignarelli assegna erroneamente al sec. XVI) venne con molta probabilità donato alla chiesa di San Martino da un devoto sanlurese forse scampato all'epidemia; egli è infatti raffigurato inginocchiato in preghiera ai piedi della Vergine e dei tre santi intercessori. continua la lettura San Rocco![]() La Chiesa di San Rocco si affaccia sulla strada che conduce al Convento dei Cappuccini, nel colle omonimo. Si ritiene sia stata costruita nel XVI secolo, in segno di ringraziamento per una scampata epidemia; in realtà fu edificata nella seconda metà del secolo XVII, in seguito alla grave pestilenza che colpì il paese tra il 1652 ed il 1653. Le vittime del contagio, innumerevoli in tutta l'isola, furono a Sanluri 2500, come attesta un registro parrocchiale dell'epoca: "Acquì entre la peste qual levò Antiogo enas - el ano 1652 a 18 setiembre - murieron entre pequenos y grandes 2500 almas".
Da documenti d'archivio apprendiamo inoltre che alla costruzione della chiesa contribuirono molti cittadini sanluresi, con lasciti testamentari e donazioni. Il santo titolare, originario di Montpellier, visse nel XIV secolo dedicandosi alla cura degli appestati. Egli stesso si ammalò di peste, guarendo dal morbo. Per questo invocato, soprattutto in passato, contro le pestilenze, è di solito raffigurato accompagnato da un cane, col bastone da pellegrino e la bisaccia, nell'atto di scoprire la gamba per mostrare un bubbone. Così appare anche nel prospetto principale della chiesa sanlurese a lui dedicata, scolpito in rilievo accanto al Cristo in croce e a San Sebastiano, protettore anch'egli contro le epidemie. Il rilievo è ben visibile, sopra il portale d'ingresso, al centro della lunetta. La facciata della chiesa, col suo campaniletto a vela, il portale archiacuto ed il rosoncino, ripropone, ormai irrigidito, lo schema tipico delle chiese sarde di stile gotico-catalano. L'interno monavato invece, è di gusto rinascimentale. Attualmente utilizzata in occasione di mostre e convegni, l'edificio, ormai sconsacrato, si presenta in discreto stato di conservazione, grazie ai recenti restauri, ma privo dei suoi antichi arredi (l'ancona in legno dorato dell'altare maggiore, il simulacro di San rocco). Questi ultimi vennero presumibilmente distrutti o scomparvero nel periodo compreso tra gli inizi di questo secolo e gli anni '80, allorché la chiesa vigeva in stato di complesso abbandono. Tra le opere sopravvissute, la campana datata 1706, ora nella chiesa di San Sebastiano a Sanluri. scheda dal sito del comune di sanluri |
Le chiese campestri di Sanluri
Sacro Cuore di Gesù, Santi Giacomo e Michele (abbandonata), Sant'Antioco nuova (abbandonata), Sant'Antioco vecchia (rudere)
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