LE CHIESE DI SILIQUA
Parrocchiale San Giorgio Martirefoto di Sergio Pianti
Parrocchia di San Giorgio Martire - E' situata nella parte più alta del centro urbano. Inizialmente si pensava che essa fosse stata edificata dagli aragonesi in stile gotico, in periodo di dominio della Sardegna meridionale, ma quando nel 1984 fu demolito l'intonaco venne portata alla luce la vecchia facciata a capanna con campanile a vela a due monofore (presumibilmente romanico ). La sopraelevazione effettuata successivamente con la costruzione di una muratura, ha cambiato il vecchio stile. Essa venne fatta con pietre di recupero, mattoni, e scaglie di tegole, per permettere la costruzione di un nuovo tetto a due falde e delle due navate laterali. All'esterno fu costruito un rosone, creato per dare luce alla navata centrale.Osservando la facciata è possibile vedere su alcune pietre squadrate incisioni di stemmi a forma di scudo e in particolare due che rappresentano il Castello con torre centrale, mura e torri merlate ( provenienti presumibilmente dal Castello di Acquafredda). La realizzazione dell'altare maggiore risale al 1753, infatti tale data , con un breve salmo in lingua latina è riportata sullo stesso altare: " OCULI MEI ERUNT APERTI, ET AURES MEAE ERECTAE AD ORATIONEM EIUS QUI IN LOCO ISTO ORAVERIT LIB.II. PARALIP. CAP. VII AN DNI 1753" (I miei occhi saranno aperti, e le mie orecchie attente alla supplica di colui che avrà pregato in questo luogo - libro II dei paralipomeni o cronache - capitolo VII anno del Signore 1753). L'impianto planimetrico del monumento è longitudinale a tre navate di tipo basilicale , con presbiterio e campanile a canna quadrata; quest'ultimo posto sull'angolo sinistro della facciata principale e del quale non si conosce l'esatta epoca di costruzione (primi del '900). scheda dal sito della biblioteca di siliqua PER SAPERNE DI PIU' http://www.comune.siliqua.ca.it/cultura/cultura.asp?id=25&ln=IT Sant'Annafoto di Sergio Pianti
La ricostruzione (1481) risale al periodo della dominazione Catalana - Aragonese. La chiesa ha sicuramente origini più antiche , ma non vi sono documenti in merito. In stile gotico-catalano ha pianta a croce latina, con l'apertura di due cappelle laterali in prossimità del presbiterio. La facciata presenta un campanile a vela e alcune merlature. Il soffitto in legno è posteriore, infatti incisa su una trave, vi è la data 1765 e fu realizzato da Antonio Armas. Fu, molto probabilmente la prima ad essere titolata Parrocchia. scheda dal sito della biblioteca di siliqua PER SAPERNE DI PIU' http://www.comune.siliqua.ca.it/cultura/cultura.asp?id=26&ln=IT Sant'Antonio da Padovafoto di Sergio Pianti
La chiesa di Sant'Antonio si trova nelle vicinanze della Parrocchia e risale anch'essa al periodo della dominazione aragonese; ricorda, infatti, nelle merlature e nel campanile a vela lo stile della chiesa di Sant'Anna. Ha quattro ingressi: il portone principale che si apre sulla piazza, un altro ingresso sul lato sinistro rispetto al portone, e due nella Sagrestia, uno che si affaccia su Via Mannu, l'altro sul cortile. Nel presbiterio vi sono tre nicchie: in quella sopra l'altare è posta la statua di Sant'Antonio, in quelle laterali sono esposte le statue del Sacro Cuore e di Santa Cecilia. Alla base dell'altare è incisa una scritta EXPENSIS ECLESIAE PRÔRE NOTT. GEORGIO MAGHONY AŃO. DŃI 1768. Nell'inventario del 1761 è così descritta: ''Al centro della Villa vi è anche eretta la chiesa dedicata a S. Antonio di Padova; è costituita da una navata costruita alla moderna; il suo tetto è in tavole e tegole, con due porte, una grande nella parte anteriore e un'altra piccola dalla parte del Vangelo; il suo campanile è ordinario con la sua scala all'esterno, portatile, e due campane piccole. Questa chiesa ha un solo altare con una nicchia al centro provvista di vetrata e velo, dove si trova l'immagine di detto S. Antonio a mezzo busto, e un'altra immagine dello stesso Santo, a corpo intero, al lato dell'altare. Si ignora chi e quando si sia costruita. Non ha dote, tuttavia la sua festa si celebra il 13 giugno a spese della Comunità. Questa chiesa è larga 26 palmi, lunga 63 e alta 20''. Considerando che un palmo corrisponde a circa 25 centimetri, la chiesa era approssimativamente larga 6,50 m., lunga 17,75 m. e alta 5 m. scheda dal sito del comune di siliqua San Sebastianofoto di Sergio Pianti
San Sebastiano si trova nella piazza Martiri, di fronte al monumento dei caduti. L'edificio, attualmente, presenta una facciata segnata da una cornice a doppia inflessione e muratura a vista. È costituita da un'unica navata, di modeste dimensioni, sicuramente secentesca con lesene interne destinate a sostenere archi traversi per la copertura, che sono rimaste interrotte al livello dei capitelli. Oltre all'ingresso principale sulla piazza, ve ne sono altri due ai lati della chiesa. Nella parte destra della facciata si trova una placca di ferro posta dall'Istituto Geografico Militare che indica la quota altimetrica di Siliqua pari a 66 metri sul livello del mare e la scritta caposaldo di livellazione. Istituto Geografico Militare. In origine la chiesa aveva una struttura molto più articolata che può essere ricostruita tramite l'inventario del 1761. ''Ad oriente della Villa vi è la chiesa dedicata a San Sebastiano, la quale è costituita da tre navate di ordinaria fattura con un tetto di tavole e tegole, con due porte, una grande nella parte anteriore e un'altra piccola dal lato dell'epistola. È larga 42, lunga 42 e alta 12 palmi. Non ha che un altare con la sua nicchia, vetrata e velo e un retablo; in questo vi sono dipinti un Santo Cristo, San Sebastiano e Santa Giuliana, e nella nicchia vi si trova l'immagine di detto S. Sebastiano; la cui festa si celebra il 20 gennaio, e il terzo martedì di settembre a spese della Comunità. Ha il suo campanile, ordinario, con una campana piccola e una scala portatile dalla parte esterna e una sua tettoia sul davanti. Non ha dote, nè si sa chi, nè quando sia stata fondata, nè se sia stata consacrata''. La tettoia esisteva ancora ai primi del novecento. scheda dal sito del comune di siliqua San Giuseppe CalasanzioFu edificata, nel 1754, dal sacerdote Giuseppe Serra sotto il diverso titolo del Santissimo nome di Maria e ubicata nell'omonimo rione di San Giuseppe.
Dall'inventario del 1761 la chiesa risultava distante mezzo miglio dal paese. Era costituita da una navata larga, pressappoco, 6,50 metri, alta 5 e lunga 12. Il tetto era in canne e tegole senza assito, escluso il tratto occupato dall'altare ricoperto di tavole. Aveva un unico altare, con una nicchia dove era posta la statua del beato Giuseppe Calasanzio e nella parte più alta il dipinto del Nome di Maria con vetrata e velo. I due ingressi si aprivano uno sulla facciata e l'altro sul lato destro. Il campanile era ordinario senza campane e senza scala. La sacrestia, di ordinaria costruzione, aveva una finestrella con rete in legno ma senza vetri. Vi era una cassapanca in castagno, dove si conservava tutto ciò che occorreva allo svolgimento delle funzioni religiose: un camice, due casule con le loro stole e manipoli (una ordinaria l'altra di seta), copricalice e calice (in ottone e in d'argento dorato), patena in argento dorato, una campanella di rame, ampolline di vetro. Dall'inventario risulta che la chiesa fu benedetta l'anno successivo alla sua fondazione voluta dal curato di Siliqua Giuseppe Serra per concessione, datata 20 agosto 1754, dell'Arcivescovo di Cagliari, Giulio Cesare Gandolfi. In virtù di questo decreto il parroco sottoscrisse l'atto di dote che fu poi precisato nel quinto inventario dal notaio Giuseppe Puxeddu Ciccu di Siliqua il 20 settembre 1754. scheda dal sito del comune di siliqua |
Le chiese campestri di Siliqua
San Giacomo, Santa Margherita, Santa Maria (rudere), Santa Barbara (rudere), San Marco (rudere), San Nicola (rudere)
[per saperne di più visita www.chiesecampestri.it]
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