LE CHIESE DI MONASTIR
Parrocchia San Pietro Apostolofoto di Sergio Pianti
San Pietro è la parrocchiale, il cui impianto in stile gotico-aragonese risale agli inizi del cinquecento, tuttavia vi sono indizi strutturali che rivelano la sua origine più antica. Troviamo infatti nelle pareti posteriori incastonate delle lastre decorate (ottavo secolo), questo fa presupporre la presenza di un luogo di culto già prima dell’anno Mille confermata dalla presenza di un antico cimitero. Ai lati dell’altare vi sono due sepolture: in una di esse è sepolta una baronessa di Monastir Francesca Torellas morta nel 1713 e ricordata in un’iscrizione, oggi non più visibile; l’altra sepoltura distrutta negli anni settanta era dedicata ad un personaggio della famiglia Bellit. Festa: San Pietro è il patrono del paese e viene festeggiato insieme a San Paolo annualmente il 29 di giugno. I festeggiamenti religiosi si sviluppano attraverso funzioni solenni in onore dei santi e due processioni che vengono accompagnate dal suono delle launeddas, fisarmonica, banda musicale e dalla presenza di costumi tradizionali. Per l’occasione le strade vengono addobbate con fasci di canne, bandierine, arazzi che abbelliscono le case, mentre le strade profumano di menta selvatica (su scommu) e di petali di fiori (sa ramatura) sparsi lungo le vie del paese scheda dal sito della proloco di monastir San Giacomofoto di Sergio Pianti
San Giacomo è un edificio ecclesiastico situato nel centro storico del paese, edificato nel dodicesimo secolo, forse fu la prima chiesa parrocchiale, è abbellita da un basso campanile cuspidato e da un ingresso adornato da un coronamento di rosette intorno al diciassettesimo secolo. Festa: insieme a San Giacomo (il 25 luglio), il 26 vengono festeggiati anche San Gioacchino e Sant’Anna. Alcuni giorni prima i Santi vengono vestiti a festa dalle donne del Comitato, mentre gli uomini nella processione portano a spalla i Santi per le vie del paese facendo poi rientro nella chiesetta. Oltre al rito religioso, si celebra anche quello civile che si conclude con uno spettacolo pirotecnico scheda dal sito della proloco di monastir Sant'Antonio Abatefoto di Sergio Pianti
Ubicata nel centro abitato è databile al quattordicesimo secolo, in stile gotico, oggi non conserva molto del suo aspetto originario. Il portale è architravato, ha due stipiti monolitici con arco di scarico ogivale. In asse con il portale si dispongono, un piccolo rosone traforato e il campanile a vela con luce semicircolare. Dal 1445 al 1839 fu chiesa baronaleFesta: le feste di Sant’Antonio e San Sebastiano hanno luogo entrambe nel mese di gennaio, precisamente il 17 e il 20, sono organizzate da due distinti comitati. I Santi vengono trasportati in processione nelle rispettive chiese, Essi vengono invocati per ottenere grazie ed in Loro onore vengono innalzate gigantesche cataste di legna, offerte generosamente dai fedeli, che all’alba del sabato si riuniscono per la raccolta della legna. Dopo i riti liturgici del sabato e la benedizione del fuoco, la gente si trattiene a lungo presso il falò, parlando e degustando i prodotti sardi realizzati per l’occasione. Il falò “su fogadoi” arde, benefico e purificatore, tutta la notte. Il suo svolgersi è caratterizzato da elementi magici che convivono con motivazioni religiose, mentre l’atmosfera della festa coinvolge i fedeli e rafforza i legami sociali. scheda dal sito della proloco di monastir San SebastianoE' un edificio chiesastico ad aula mononavata ascrivibile al quindicesimo secolo. Sorge nell’omonimo colle, della struttura originale resta molto poco. Nella stessa area è stata ritrovata una sepoltura a camera rettangolare in muratura con filari sub-squadrati.
Festa: le feste di Sant’Antonio e San Sebastiano hanno luogo entrambe nel mese di gennaio, precisamente il 17 e il 20, sono organizzate da due distinti comitati. I Santi vengono trasportati in processione nelle rispettive chiese, Essi vengono invocati per ottenere grazie ed in Loro onore vengono innalzate gigantesche cataste di legna, offerte generosamente dai fedeli, che all’alba del sabato si riuniscono per la raccolta della legna. Dopo i riti liturgici del sabato e la benedizione del fuoco, la gente si trattiene a lungo presso il falò, parlando e degustando i prodotti sardi realizzati per l’occasione. Il falò “su fogadoi” arde, benefico e purificatore, tutta la notte. Il suo svolgersi è caratterizzato da elementi magici che convivono con motivazioni religiose, mentre l’atmosfera della festa coinvolge i fedeli e rafforza i legami sociali. scheda dal sito della proloco di monastir Madonna di Fatimafoto di Sergio Pianti
La chiesa della Madonna di Fatima è di recente costruzione (anni novanta) ad aula mononavata. All’interno si trova un affresco del concittadino Salvatore Atzeni che occupa l’intera parete del presbiterio e raffigura la crocifissione di Cristo scheda dal sito della proloco di monastir |