LE CHIESE DI SINISCOLA
Parrocchia San Giovanni Battista L'edificio presenta all'esterno un elegante campanile ottocentesco e alla base la lapide marmorea con l'elenco dei caduti in guerra durante il primo conflitto mondiale. Il campanile, scandito da cornicioni, termina con una cupola, e fu edificato nel 1840 da maestranze piemontesi. La facciata della chiesa,è tripartita classicamente da cornicioni aggettanti, ed è sormontata da un timpano. L'interno,entrando dal portone centrale della facciata, presenta tre navate, ciascuna con cappelle laterali, e un'ampia cupola all'incrocio dei transetti e la zona del presbiterio rialzata. L'edificio è sempre stato nel corso dei secoli una grande fabbrica, specialmente da quando, nel 1746, i cittadini di Siniscola sono riuniti a ''Combenio para la fundacion de l'iglesia de San Juan Bauptista''. Inizia da questo momento una grande opera di riedificazione in sostituzione di un precedente edificio databile (secondo i documenti d'archivio già pubblicati) precedentemente al 1496. E' certo che questa opera di edificazione si pone in un contesto storico diverso. Siniscola, come nel resto dell'isola, era passata pochi decenni prima (1713-1720) dal dominio spagnolo a quello austriaco e infine a quello sabaudo. Il riconoscimento del titolo di parrocchia in alternativa alla chiesa di S. Anastasia e il conseguente ''passaggio di consegne'' tra santi titolari,nel 1623, dovette indurre più decisamente le autorità religiose e civili dell'epoca alla ''demolizione e riedificazione della predetta chiesa di San Giovanni'', alla creazione di un edificio più grande e capiente, che tenesse conto della crescita demografica e di una ''maggiore cura delle anime''. Non sappiamo quanto sia rimasto del precedente edificio che fu sicuramente oggetto di spoglio e di probabile reimpiego di materiali lapidei. Non è facile, allo stato attuale, capire quale sia la mente ordinatrice che ha predisposto la progettazione dell'edificio e la sua provenienza culturale. Non sono riscontrabili elementi di comparazione nell'area della Baronia con edifici religiosi paragonabili per ampiezza e caratteri architettonici con la Chiesa di S. Giovanni. La Cattedrale di Nuoro che presenta aspetti neoclassici è successiva alla chiesa siniscolese.
scheda dal sito del comune di siniscola PER SAPERNE DI PIU' http://www.siniscolaonline.it/chies/giovannia.htm Nostra Signora del RosarioLa chiesa è attualmente la sede di una confraternita riconosciuta con regolare licenza papale nel 1651. L'edificio, situato all'interno di un ampio sagrato, presenta una facciata semplice, con l'ingresso sormontato da un campanile a vela e da una finestra circolare in alto. L'interno presenta una navata unica con volta a botte e la zona del presbiterio rialzata rispetto al piano della navata. La volta è dipinta con pitture murali con storie della Vergine, mentre nelle lunetta della controfacciata figura l'immagine di S. Domenico, santo tutore spirituale di tutte le confraternite intitolate alla Madonna del Rosario. Nella parete destra del presbiterio è raffigurato l'episodio biblico di Giuditta e Oloferne; sul lato sinistro una scena culminante della Battaglia di Lepanto. In entrambi i casi si tratta di una pittura parietale di modesta fattura artistica probabilmente eseguita agli inizi del Novecento. Assume una certa importanza storica la rappresentazione della battaglia di Lepanto per il carattere didascalico e rievocativo di un momento significativo per la storia di Siniscola e di quella europea del Cinquecento: la storica battaglia di Lepanto vinta il 7 ottobre del 1571 dalle flotte cristiane contro i Turchi nelle acque del Mare Adriatico, la prima domenica di ottobre, ''nel giorno in cui - come racconta una cronaca del tempo - le confraternite del Rosario facevano le loro processioni''. Per questo il papa Pio V attribuì la vittoria all'intercessione della Vergine e ordinò che nello stesso giorno di ogni anno si celebrasse la festa. Di un certo interesse artistico e documentario sono anche le statue lignee, in particolare la statua della Vergine del Rosario (metà del XVII secolo), scolpita a tutto tondo e adornata dalla locale confraternita con paramenti e panneggi ricamati. Nelle pareti laterali si trovano il Cristo della deposizione, o ''iscravamentu'' (del XX secolo) e sulla parete destra la statua di N. Signora della Pietà (XVII secolo. Nel presbiterio si trova la statua di Santa Lucia,di Santa Margherita, dell'Angelo Custode e di S. Pasquale Baylon. Di rilievo sono anche gli ex voto contenuti nella sacrestia e analogamente il patrimonio culturale di tradizioni e di riti religiosi orali e scritti tramandati con scrupolo e devozione religiosa dalla confraternita dell'oratorio.
scheda dal sito del comune di siniscola PER SAPERNE DI PIU' http://www.siniscolaonline.it/chies/rosario.htm Nostra Signora delle GrazieCon la facciata sull'omonima piazzetta. Secondo le fonti d'archivio la chiesa fu edificata tra il 1640 e il 1670 e fu restaurata anche nel corso del Settecento. La facciata con timpano classicheggiante reca una scritta sulla fondazione e il rinnovamento. L'esterno è costituito dai contrafforti laterali sulla facciata con l'ingresso centrale verso la piazzetta. Sul lato destro verso la via Sassari si trova l'ingresso laterale e il campanile a vela. Nella parte posteriore si individua la zona circolare relativa alla sacrestia cui è affiancata una fontanella situata ai piedi di un pioppo piantato nei primi anni cinquanta del secolo scorso e censito attualmente tra gli ''alberi monumentali della Sardegna''. L'interno, con navata unica voltata a botte, termina con un presbiterio rialzato con volta a crociera separato dalla navata da due balaustre marmoree. Di un certo interesse è l'altare sormontato da un timpano spezzato sorretto da quattro colonne di cui due tortili. Al centro si trova il simulacro della Vergine del Rosario, risalente alla metà del XVII secolo,con il volto solenne e le mani in avanti, costruita secondo modelli di origine iberica nel Seicento con il traliccio ligneo interno e le parti scolpite delle mani e del viso,ornata di vesti e paramenti decorati con motivi floreali secondo l'espressione e la sensibilità popolare. Le pareti e la volta sono dipinte con storie della Vergine all'interno di ampi riquadri e cornicioni decorativi dal prof. Spirito Lari nel 1915.
Anche qui si possono osservare le statue lignee policrome situate nelle pareti laterali, databili tra la fine del Seicento e la metà del Settecento. In particolare le statue di S. Priamo, la Beata Vergine della Neve, di S. Antioco e di S. Lussorio. Nella cappella laterale si trova le statuina lignea della Vergine delle Grazie, di piccole dimensioni considerabile come il simulacro più arcaico rispetto all'immagine processionale situata nell'altare. Nella parete sinistra si trova la statua di Sant'Isidoro. Il santo, patrono di Madrid, secondo il racconto agiografico era di umili origini contadine; infatti è raffigurato in vesti semplici con i buoi e l'angelo. La memoria locale ricorda fino agli anni cinquanta, di una sontuosa processione in onore di S. Isidoro con carri trainati dai buoi e ornati di fiori e di fieno con grande partecipazione popolare il giorno del 15 maggio. La chiesa è attualmente sede di una grande venerazione per la Vergine delle Grazie documentata dalle fonti a partire dal 1640 e che ogni anno si celebra nei giorni precedenti e successivi alla seconda domenica di Ottobre con profusione di manifestazioni religiose e civili. scheda dal sito del comune di siniscola PER SAPERNE DI PIU' http://www.siniscolaonline.it/chies/grazie.htm Sant'Antonio da Padova La chiesa è di mediocre rilievo architettonico. Era sede di un antico oratorio dedicato a S. Antonio da Padova di cui rimane il simulacro risalente ai primi del Seicento. L'edificio originario risale al 1646. Ma gli interventi effettuati nel corso degli anni hanno sfigurato il primitivo impianto.
scheda dal sito del comune di siniscola PER SAPERNE DI PIU' http://www.siniscolaonline.it/chies/sanantonio.htm Beata Vergine del CarmeloSi tratta di un edificio semplice nell'impianto architettonico, ma per gran parte corrispondente all'assetto originario, risalente al 1724.
All'esterno si nota la facciata sormontata da un timpano classicheggiante e delimitata da cornicioni e sul lato destro l'ingresso secondario e un campanile a vela in alto. Anche l'interno dell'edificio riflette schemi sperimentati in altre chiese. Una pianta a navata unica, con volta - in origine a capriate lignee - e il presbiterio elevato rispetto al piano di calpestio dei fedeli. Tra le opere figura una statua moderna (XX secolo) della Santa titolare dell'edificio, un S. Luigi Gonzaga della metà del XVIII secolo e la statua moderna di S. Rita. scheda dal sito del comune di siniscola PER SAPERNE DI PIU' http://www.siniscolaonline.it/chies/delcarmine.htm Sant'EfisioSi tratta di un moderno edificio ad aula unica costruito nel 1968. In sostituzione di un' antica chiesa edificata nel 1707 (come attesta un documento arcivescovile dell'epoca),in ''onore di questo beato Santo in territorio di Siniscola nel luogo comunemente chiamato Sa Palma, distante dal paese circa un miglio''; in ''una località molto adatta di passaggio per lavoratori e pastori'', che possono fermarsi a pregare e a raccomandarsi a Dio prima di accudire ai loro lavori.(…)''. All'interno della chiesa si trovano le statue di S. Efisio, di S. Vincenzo e di Nostra Sig.ra della Defensa. La festa in onore del martire sardo avviene nella metà di ottobre successivamente ai festeggiamenti per la V. ne delle Grazie, diversamente dai festeggiamenti del primo maggio che con maggiore fasto avvengono a Cagliari.
scheda dal sito del comune di siniscola PER SAPERNE DI PIU' http://www.siniscolaonline.it/chies/efisio.htm Santa Lucia (parrocchia della frazione di Santa Lucia)Da antichi documenti si deduce che il porto "romano" di S. Lucia era di origine romana e di una certa importanza. Pare che ci siano state conferme dagli scavi effettuati da A. Boninu in anni recenti.
L'esistenza nel 1003 del "porto di S. Lucia (presso Capo Comino nelle marine di Siniscola)" è documentata dallo storico Roncioni quando parla della prima spedizione della flotta pisana in Sardegna. Il nome S. Lucia potrebbe essere stato derivato da una preesistente Chiesa dedicata alla Vergine e Martire Siracusana e che probabilmente esisteva quando l'Arcivescovo di Pisa Federico Visconti nel 1263 approdò nel porto di S. Lucia dove ancora vi era la possibilità di celebrarvi la Messa. Tuttavia tale ipotesi non diventa certezza per il fatto che, nel più volte citato documento dell'Alberti che risale al 1496, tra le chiese ricordate, non compare quella dì S. Lucia, anche se nelle carte geografiche della Sardegna la località di S. Lucia compare già nel 1325 (Dalorto) e in una carta del sec. XV (Isolario Buon Dei Monti), oltre il nome, compare anche il disegno di una Chiesa. continua la lettura... Parrocchia Nostra Signora di Fatima (frazione La Caletta)foto di Gonaria Manni
L'edificio, di modesta architettura, con pianta ad aula unica, fu costruito dai fedeli provenienti da Siniscola nel 1954. Negli anni sono stati effettuati diversi interventi di restauro e di ampliamento della navata. La festività si svolge il 13 del mese di maggio con tre giorni di festeggiamenti civili e religiosi, con una solenne processione sul mare verso santa Lucia, per chiudere con i tradizionali fuochi d'artificio. scheda dal sito del comune di siniscola Sant'Anastasia (scomparsa)Fu l'antica Chiesa Parrocchiale, la cui costruzione avvenne certamente in data anteriore al 1496.
Intorno al 1550 l'edificio era diventato ormai "indecente". Inoltre, essendosi lo sviluppo del paese verificato in altra direzione, la Chiesa si era venuta a trovare troppo distante dall'abitato e quindi scomoda per l'amministrazione dei Sacramenti. Per tali motivi, e soprattutto perché si trovava fuori delle mura e quindi esposta agli attacchi dei pirati, l'Arcivescovo di Cagliari Novella, in occasione della sua Visita Pastorale del 1583, disponeva che la Chiesa di S. Anastasia fosse utilizzata come cimitero, concedendo al Rettore Antonio Pio dì designare come nuova Chiesa Parrocchiale quella di S. Giovanni Battista che era più sicura, poiché si trovava entro le mura e al centro dell'abitato, e anche abbastanza idonea, essendo anche la più grande tra le Chiese esistenti. continua la lettura... Nostra Signora d'Itria (scomparsa)Intorno al 1600 nell'abitato di Siniscola, nell'attuale Via Roma, di fronte a Piazza Martiri di Via Fani e Aldo Moro (già Piazza Mercato), si iniziò la costruzione di una Chiesa da dedicare alla Cattedra di S. Pietro Apostolo poiché quella esistente, dedicata allo stesso Apostolo col titolo di S. Pietro in Vincoli, si trovava a "Sa Serra", località troppo distante dal paese.
Intendeva edificarla "sa erenzia" dei Ruyu e, tra essi, il V.le Pietro Maria e suo padre Giovanni Antonio Ruyu. Nel 1602, il Cari. Antonio Sanna, Visitatore della Diocesi per mandato dell'Arc. di Cagliari, ordinò che entro l'agosto di quell'anno si portasse a termine almeno il rustico della Chiesa, raccomandando tale compito in modo speciale ai priori Joseph, Joan e Domingo Ruyo. continua la lettura... Anime del Purgatorio (scomparsa)La Chiesa "delle Anime del Purgatorio" o del "Purgatorio", dal Curato Pilurcy viene chiamata anche del S. Cristo e dal R.re Salìs della Vergine degli Angeli per la presenza dì un grande Crocifisso e di una statua della stessa Vergine, che poi, dopo la demolizione della Chiesa, saranno portati in quella di S. Giovanni, dando origine a due cappelle, quella del Crocifisso e quella della "Reina de sos Anzelos". Di questa Chiesa non ancora costruita si legge nel testamento di Bernardo Dalu del 16 gennaio 1709 (LD).
continua la lettura... San Sisto e Sant'Andrea (scomparse)Il più volte citato documento, riportato nel libro dell'Alberti, attesta l'esistenza nel 1496 di due Chiese, una dedicata a S. Sisto e l'altra a S. Andrea "de paule".
L'esistenza della Chiesa di S. Sisto è dimostrata anche nella relazione che fece il Cari. Antonio Sanna nel 1602 dopo la sua Visita Pastorale a Siniscola. Intorno al 1630 don Antonio Baccalar, canonico della Cattedrale di Cagliari, trovandosi a Siniscola su mandato dell'Arcivescovo di Cagliari, visitò questa Chiesa di S. Sisto e, avendola trovata in grave stato di abbandono, ordinò che accanto vi si costruisse, a spese del Rettore e della popolazione, una "casetta" per un "eremita" che avesse in custodia la Chiesa e ne curasse la manutenzione. Se ne parla ancora in anni successivi sia nel testamento di Juan Maria Todde che nell'atto di morte di Jacomo de Sestri, "muerto en el porto de S. Juan d'esta villa" (LD 6.01.1681 e 17.08.1691). continua la lettura... Santo Stefano (scomparsa)E’ incerto l'anno della costruzione di questa Chiesa dedicata al Santo Protomartire. Il Pilurcy, che la situa entro l'abitato, scrive che fu edificata nel 1714 ad opera dei fratelli Paolo e Giovanni Agostino Desogos ai quali l'Arcivescovo Cariñena aveva concesso il diritto di patronato, mentre il Rettore Salis afferma che "credesi eretta nell'anno 1715".
Il Rettore Ventura, collocandola tra le Chiese rurali, la situa in località "Fundu e' Monte" e dice che la spesa per la costruzione, insieme ai suddetti Desogos, la sostenne anche Francesca Palio Desogos, con atto del 4 maggio 1714, che aveva disposto anche la vendita dei suoi beni a favore della detta Chiesa se i suoi figli fossero morti senza eredi (LD 5.10.1719). continua la lettura... |
Le chiese campestri di Siniscola
Sant'Elena, San Giuseppe, Santi Simplicio e Bartolomeo, San Pietro, Nostra Signora della Salute, San Giacomo, San Giacomo Vecchio (rudere)
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