LE CHIESE PARROCCHIALI DI ORISTANO
Cattedrale Santa Maria Assunta![]() Il Duomo di Santa Maria Assunta, in pieno centro storico di Oristano, è nel sito di un insediamento bizantino, come conferma la scoperta sotto il sagrato di tombe dell’epoca. Fu ricostruita in forme romaniche intorno al 1130. Della primitiva chiesa bizantina ritroviamo ancora dei resti visibili all’interno del giardino, mentre della fabbrica romanica restano due plutei frammentari, raffiguranti leoni che adunghiano cerbiatti e il profeta Daniele nella fossa dei leoni. La chiesa romanica fu probabilmente distrutta nel corso di un assedio, intorno al 1195 ma già nel XIII secolo, durante il governo di Mariano II, fu almeno parzialmente ristrutturato come attestano le iscrizioni dei picchiotti bronzei del portale ligneo.
Durante il XVIII secolo l’edificio fu ricostruito, a eccezione di tre cappelle del transetto; la cappella detta "del Rimedio" custodisce la trecentesca lastra tombale di Filippo Mameli datata 1348, che costituisce il terminus ante quem per la ristrutturazione secondo il gusto gotico – catalano. Nel tondo centrale del presbiterio raffigurante l’Assunzione della Vergine, attribuito al Rapous, si può scorgere la figura di Sant’Archelao, patrono della città. Accanto alla chiesa un bel campanile, isolato, con la parte inferiore risalente al '200. Si ipotizza che la Cattedrale di Oristano sia stato luogo di sepoltura delle famiglie giudicali arborensi, ma le dominazioni che si sono avvicendate hanno cancellato ogni traccia di sepolcri. scheda dal sito del comune di oristano PER SAPERNE DI PIU' http://spazioinwind.libero.it/oristanoweb/html/chiesa_s_maria.htm http://www.monumentiaperti.com/it/default/2120/Cattedrale-di-Santa-Maria-Assunta.html Sacro Cuore di Gesù![]() foto Antonello Salis
L’attività religiosa della parrocchia Sacro Cuore di Oristano iniziò nel 1952. Prima che la chiesa venisse edificata, i parrocchiani, che prima di allora facevano parte della Parrocchia di S. Efisio, si ritrovavano per la celebrazione della S.Messa domenicale nella adiacente via Gialeto, in casa della Signora Giuseppina Manca, per tutti “Zia Peppa”. Il primo sacerdote che si occupò di celebrare la S.Messa e di seguire le anime del quartiere fu Don Ernesto Zireddu. Su interessamento dell’allora Arcivescovo di Oristano, Mons. Sebastiano Fraghì, venne donato il terreno su cui far sorgere la chiesa. continua la lettura... Beata Vergine Maria Immacolata![]() foto di Alessandro Pilia
La chiesa, intitolata alla Beata Vergine Maria, è meglio conosciuta come chiesa dei Cappuccini per la presenza del vicino convento dei frati che appartengono al ramo francescano dei Cappuccini. Venne edificata agli inizi del XVII sec.tra il 1608 ed il 1609. La struttura costruita oltre il circuito delle antiche mura medioevali, sorge in un’area che non ha rilevato testimonianze archeologiche riferibili ad edifici di culto preesistenti. La costruzione esternamente presenta semplicità di forme, con la facciata che culmina con un terminale a doppio spiovente con un unico elemento decorativo, un oculo di forma ottagonale sopra il portale d’accesso. Internamente l'edificio mostra un'impianto a navata unica, con volta a botte completamente decorata e sul lato destro dell’aula tre cappelle, nell’ultima delle quali è possibile ammirare un prestigioso altare ligneo; l’area presbiteriale è di forma quadrata con copertura a crociera. Occorre richiamare l’attenzione sulla riproduzione di un dipinto, eseguito nel 1653 da don Gasparre Pira, che illustra l’albero genealogico francescano con San Francesco ai piedi di una quercia e i suoi primi compagni inginocchiati. scheda dal sito del comune di oristano San Giovanni Evangelista![]() San Giuseppe Lavoratore![]() Il decreto di erezione canonica è del 2 febbraio 1965; per il riconoscimento agli effetti civili è il decreto del Presidente della Repubblica, con Giuseppe Saragat, in data 15 dicembre 1965, n. 1571, registrato alla Corte dei Conti il 18 gennaio 1966. L'area occupata per il complesso edilizio è di 4 mila metri quadrati. Il costo fu di 15 milioni di lire (L. 3.750 a mq.); la vendita fu fatta dagli oristanesi Francesco e Daniela Trogu e Giuseppe Cubadda; l'atto venne steso dal notaro Efisio Congiu il 7 marzo 1966. Con un preventivo di 125 milioni di lire, l'opera fu iniziata il 20 agosto 1968 e consegnata il 25 gennaio 1972.
continua la lettura... San Paolo Apostolo![]() San Sebastiano Martire![]() foto di Gian Franco Rassu
Edificata sul finire del XVI e gli inizi del XVII secolo, la chiesa di San Sebastiano è considerata la più antica chiesa parrocchiale dei borghi della città. I libri parrocchiali registrano nascite, battesimi, matrimoni e decessi a partire dal 1615, anni segnati dall’imperversare della peste anche nel territorio di Oristano. Lo stesso edificio ecclesiastico venne eretto e quindi dedicato al martire invocato contro questo male. Per diversi secoli, il 20 gennaio, giorno di San Sebastiano, una lunga processione dalla Cattedrale si indirizzava verso la chiesa dedicato al Santo che in più occasioni liberò la nostra città dalla peste. L’edificio, che presenta una facciata di recente restaurata, presenta all’interno un’unica navata e alcune cappelle su entrambi i lati. L’abside della chiesa è rivolta verso la via figoli, sa ruga de is congiolargius, l’antica strada che come ricorda ancora oggi il nome, un tempo era occupata dalle botteghe degli artigiani della ceramica che, famosi in tutta l’isola ma non solo, producevano eccellenti stoviglie, vasellame e brocche in terracotta. Un’ampia scalinata conduce verso l’ingresso dell’edificio al quale, un tempo, era annesso un antico cimitero. Un ex voto del 1860, custodito in chiesa, documenta come le esondazioni del fiume Tirso, ancora sprovvisto di solidi argini, allagavano l’intera piazza Roma. L’intero isolato, occupato dalla chiesa di San Sebastiano, dalle sue pertinenze e dagli altri edifici compresi nelle vie Figoli, Mazzini, vico Mazzini e piazza Roma, sino agli anni Cinquanta costituivano il teatro dell’Ardia di San Costantino, la tradizionale corsa di cavalli che si correva in città il 6 e 7 luglio in onore del Santo Imperatore la cui statua ancora oggi si trova in chiesa scheda dal sito monumenti aperti Sant'Efisio Martire![]() foto di Gian Franco Rassu
Nel 1792 si intraprese la costruzione della chiesa intitolata a Efisio Martire mentre l’apertura al culto risale al 1809. Fu l'arciprete Don Francesco Maria Sisternes, divenuto poi arcivescovo di Oristano, ad acquistare un magazzino e un'altra casa per recuperare 1'area su cui sarebbe sorta la chiesa. E fu la volontà della popolazione dell’omonimo quartiere, detto anche Su Brugu ,che contribuì a reperire i fondi e sciogliere così un voto fatto in occasione dell'invasione delle coste della Sardegna da parte della flotta francese. Una iscrizione in latino, riportata nel libro storico della parrocchia, ricorda tale avvenimento. La chiesa di Sant'Efisio, situata nell'omonima piazza, è il fulcro di una intensa attività religiosa molto sentita dagli oristanesi A fine settembre si festeggia Sant’Efisio. Ogni anno il simulacro di Sant'Efisio viene issato su un carro trainato da una copia di buoi e scortato da uomini a cavallo che ne aprono la processione per le vie della città. Il Santo fa tappa nella Basilica del Rimedio, a Donigala Fenughedu, diretta a Tharros. Qui, secondo la tradizione, il Santo, sbarcato con le sue milizie, avrebbe trionfato in battaglia contro i barbaricini. scheda dal sito del comune di oristano PER SAPERNE DI PIU' http://spazioinwind.libero.it/oristanoweb/html/s_efisio.htm |