LE CHIESE DI BONO
Parrocchia San Michele Arcangelofoto di Francesco Fenu
La chiesa parrocchiale di San Michele e' stata costruita tra la fine del '200 e i primi del '300, è una delle più belle chiese della diocesi di Ozieri. La maggior parte degli storici fanno risalire la facciata al 1300, è in trachite rosa e presenta uno splendido rosone, un portale con snelle colonne e una fila di archetti pensili. Alla fine del ’500 la chiesa è stata ingrandita; il nuovo presbiterio è stato conservato sia in forma che in dimensioni recuperandone gli elementi strutturali principali. Nel 1420 vi si tenne un Sinodo dell'antica Diocesi di Castro. Conserva un’antica statua di San Michele del XV secolo, in legno, alta quasi due metri e un antico calice d’argento dorato del XIV secolo dono di “Donno Gunari de Schano”. Il 20 Luglio del 1796 il prezioso calice fu rubato dai soldati di “Pintoreddu” che saccheggiarono Bono per dare una lezione alla patria di Giommaria Angioj. Il parroco dell’epoca, don Agostino Tedde, ottenne dal Vicerè la restituzione. L’edificio che presentava lesioni strutturali rilevanti venne ristrutturato negli anni 54/57 conservandone le caratteristiche peculiari più importanti quali la volta a crociera dell’abside e il frontale principale, con il recupero integrato dei conci preesistenti, in particolar modo il rosone . I due portoni principali sono stati sostituiti in bronzo con raffigurazioni bibliche. Infine la Chiesa si è dotata di un importante organo a canne. scheda dal sito della parrocchia di bono Sant'Antonio Abatefoto di Vittoria Campus
La chiesa di Sant'Antonio Abate risale al secolo XVIII. Viene ricordata per la prima volta in un documento del 1765. Il Santo viene festeggiato il 17 gennaio e il 25 maggio. La sera del 16 gennaio dopo i primi vespri viene acceso un grande falò che diventa segno per l'accensione degli altri nei rioni del paese. continua la lettura... San Raimondo NonnatoLa chiesa oggi intitolata a San Raimondo mutò varie volte il suo nome. Verso il 700 venne dedicata alla Vergine Assunta. Nel 1737 il sacerdote Salvatore Deiana, allora parroco di Bono ricostruì la chiesa e la dedicò a Nostra Signora della Mercede. Scelse questo titolo in omaggio ai Mercedari chi lo stesso anno erano arrivato a Bono, provenienti dal santuario di Bonaria a Cagliari e si erano stabiliti nel convento attiguo alla chiesa ricostruita. Quando il rettore Deiana morì il 26 luglio 1738 per riconoscenza fu seppellito nella chiesetta da lui costruita. Il convento e la chiesa divennero luogo d'incontro per la preghiera e per lo studio. Nel 1756 vi abitarono 4 religiosi: 3 "legos" e il superiore con il titolo di "Comandador" tale frate Agostino Melis. L'interno della Chiesa è spazioso. La navata, senza cappelle laterali e retta solo da due archi di sostegno è un perfetto rettangolo che accompagna l'accesso del fedele verso il presbiterio separato da una balaustra. Tre nicchie separate da quattro colonne espongono alla venerazione dei fedeli le statue di altri santi. continua la lettura... Santa Caterina VergineIl più antico documento che nomina la chiesa è del 1539. La Santa è festeggiata il 30 maggio e il 25 novembre.
continua la lettura... Sant'Efisio Martire GuerrieroLa chiesa di Sant'Efisio risale al XVIII secolo. Il primo documento che nomina la chiesa è del 1765. E' festeggiato il 15 gennaio, il 1° maggio e la prima domenica di settembre.
continua la lettura... San Giovanni BattistaLa chiesa di San Giovanni Battista risale al XVI secolo. Se ne parla in un documento del 1539. La festa viene celebrata il 24 giugno. La notte della vigilia un gran numero di fedeli si recano presso la chiesa per svolgere il rito "dell'acqua della salute"; poco prima della mezzanotte si bussa per tre volte al portone della chiesa dicendo "Santu Zuanne, andende semus" e si va ad attingere l'acqua dalle fontane del paese. L'acqua raccolta viene successivamente utilizzata per far scomparire porri, brufoli e verruche. Un altro rito che è legato al culto delle acque è quello di gettare una manciata di sale in un fiume o in un pozzo. la tradizione vuole che tra i riti dedicati al Santo ci sia quella dell'avvenire chiamata "sa travodda". Le ragazze curiose di conoscere il futuro marito si recano in campagna la sera prima e legano un fiore con una nastrino. La mattina seguente si recano di nuovo in campagna per associare al fiore un insetto.
continua la lettura... Nostra Signora di Bonariafoto di Vittoria Campus
La Chiesa è stata consacrata il 21 ottobre del 2001 dal vescovo S. E. Mons. Sebastiano Sanguinetti, alla presenza di numerosi sacerdoti e autorità del territorio. Il bellissimo simulacro di Nostra Signora di Bonaria risale ai primissimi anni del '900 e risulta donata alla parrocchia da Don Bissiri, un sacerdote bonese. La statua della Vergine fino al 1954 rimase collocata ai lati del presbiterio nella chiesa parrocchiale, da cui venne rimossa durante i lavori di restauro avviati in quell'anno, per farvi rientro dopo essere stata custodita per lungo tempo in un'abitazione privata. scheda dal sito della parrocchia di bono Le chiese scomparseSanta Croce, San Nicola
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Le chiese campestri di Bono
San Gavino, San Nicola, Santa Barbara, Sant'Ambrogio, Santa Restituta
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