LE CHIESE DI SESTU
Parrocchia San Giorgio Martire![]() foto di Cristiano Boi
La chiesa di San Giorgio martire viene considerata uno degli edifici più interessanti tra quelli tardogotici della Sardegna meridionale, per il fatto che si presenta ben conservata nelle strutture primitive e soprattutto per la sua omogeneità. La parte centrale fu edificata nella prima metà del XVI secolo, mentre le cappelle furono realizzate in diversi tempi tra il XVII e XVIII secolo. All'interno esistono dei marmi policromi risalenti al XVIII secolo. Nel complesso la chiesa non ha subito aggiunte o rimaneggiamenti tali da modificarne il suo carattere gotico ben definito. Tutte le cappelle e la vecchia sagrestia, che si trova alla destra del presbiterio, denotano tecnica costruttiva e stile gotico, così pure gli ornati e le modanature. All'esterno conserva intatti e completi la facciata ed il campanile. La facciata ha il terminale a linea retta coronato da merli; al centro, sopra l'ingresso principale archiacuto, sta un grande oculo privo di rosone ed attualmente chiuso da una vetrata. Ai lati dell'oculo stavano due piccole monofore con arco a tutto sesto, oggi murate. continua a leggere PER SAPERNE DI PIU' http://www.sangiorgiosestu.org/page51/page41/page41.html Parrocchia Nostra Signora delle Grazie![]() La parrocchia di Nostra Signora delle Grazie venne eretta con decreto dell'ordinario diocesano di Cagliari in data 31 ottobre 1968, per l'assistenza religiosa al rione sviluppatosi enormemente al di là del torrente, rispetto alla chiesa parrocchiale esistente. Il riconoscimento agli effetti civili della nuova parrocchia venne decretato dal Presidente della Repubblica con atto n. 988 del 19 luglio 1971.
La nuova parrocchia fu costretta a svolgere provvisoriamente le funzioni religiose nell'esistente chiesa di Sant'Antonio, di capienza insufficiente ed all'estrema periferia della parrocchia. Il parroco, don Antonio Vacca, si adoperò subito perché la parrocchia avesse la sua chiesa adeguata alle necessità, con le annesse opere parrocchiali. Reperita l'area, tra le vie Vittorio Veneto e Leonardo da Vinci, ed ottenuto il finanziamento dell'opera ai sensi della legge 18 aprile 1962, n. 168, il progetto per la realizzazione della chiesa venne affidato all'Ing. Pasquale Ristretta, che si avvalse della collaborazione dell'Ing. G. Marchi. Lo stesso Ing. Ristretta diresse i lavori , che furono affidati all'impresa di costruzioni Giuseppe Logli di Cagliari. Il 19 luglio 1980 venne posata la prima pietra con la benedizione dell'arcivescovo di Cagliari mons. Giuseppe Bonfiglioli, alla presenza di numeroso gruppo di fedeli. L'8 dicembre del 1981 nella nuova chiesa, ancora incompleta delle rifiniture interne, venne celebrata la prima cerimonia religiosa con la somministrazione della prima comunione a numerosi bambini della parrocchia. La pianta della chiesa ha la forma di un ventaglio, del quale il presbiterio rappresenta il fulcro. Lo spazio interno è di mq. 490, di cui 400 riservati alla platea e 90 al presbiterio. La platea è separata dal presbiterio per mezzo di un rialzo di due gradini. L'intradosso della copertura è a vista per evidenziare l'andamento curvilineo della struttura portante. scheda dal sito del comune di sestu PER SAPERNE DI PIU' http://www.legrazieparrocchiasestu.it/?page_id=55 Santissimo Salvatore![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa del Santissimo Salvatore, ubicata nel centro storico di Sestu, ha dimensioni modeste ed è planimetricamente assimilabile ad un rettangolo absidato con base di mt 10 ed altezza di mt 15, ripartito in tre navate con copertura a botte. Secondo la tradizione locale essa è stata la prima ad essere edificata all'interno dell'abitato, ma per la mancanza di documenti certi, non ci sentiamo di sostenere l'affermazione in quanto il primato potrebbe essere appartenuto ad un'altra chiesa non più esistente. Questa chiesa non viene citata da nessun autore di opere scritte sulla Sardegna, neppure il meticoloso Vittorio Angius la menziona quando parla di Sestu nel dizionario Casalis. Anche le carte conservate nell'Archivio Arcivescovile di Cagliari non ci forniscono che poche notizie su questa chiesa. In effetti, nei registri della Causa Pia, il più antico dei quali data dal 1660, sono riportate le spese per l'esecuzione di lavori vari in essa e per la fusione di una campana; inoltre sono registrati gli introiti effettuati dagli obrieri di San Salvatore. continua a leggere PER SAPERNE DI PIU' http://www.sangiorgiosestu.org/page43/index.html Sant'Antonio da Padova![]() foto di Sergio Pianti
Il primo impianto della chiesa di Sant'Antonio da Padova fu edificato nel '600 ad opera di frati francescani, in mattoni crudi. Poche notizie su questa chiesa, ad una navata, si ricavano dall'inventario dei beni ecclesiastici di Sestu, compilato in lingua spagnola nel 1761. Esso dice: La chiesa di Sant'Antonio di Padova è lunga cinquantadue palmi, larga 21 palmi, alta 33 palmi, ha la sacrestia lunga e larga 20 palmi, alta 23 palmi, con la volta imbiancata coperta a tegole; ha la sua campana alta due palmi e con una diametro di quattro palmi; la navata lunga trenta palmi, larga ventinove palmi, alta trentadue palmi con le sue sei arcate, tre per parte; oltre al descritto ha uno stanzino dove dorme il suo guardiano. La chiesa, data la fragilità del materiale impiegato nella costruzione, ogni qual volta il torrente straripava, subiva dei danni essendo il torrente senza arginatura e la chiesa allo stesso livello dell'alveo del torrente. Così nel 1845, ultimata la costruzione del primo ponte per la congiunzione delle due parti dell'abitato, si delimitò la piazza della chiesa con un muricciolo con lo scopo di salvaguardare le strutture della chiesa in caso di future piene del torrente. Con l'arginatura del torrente negli anni 1903-1904, la costruzione del ponte in ferro e la realizzazione delle rampe d'accesso a questo, si dovette costruire una gradinata per l'accesso alla chiesa, rimasta su un piano inferiore rispetto alla nuova sede viaria circostante. continua a leggere PER SAPERNE DI PIU' http://www.legrazieparrocchiasestu.it/?page_id=224 |
Le chiese campestri di Sestu
San Gemiliano
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