LE CHIESE DI SAN GIOVANNI SUERGIU
Parrocchia San Giovanni Battista![]() foto di Sergio Pianti
San Giovanni Battista (antica parrocchia)![]() Intitolata a San Giovanni Battista (anche se secondo alcuni anziani si tratterebbe di San Giovanni Evangelista), la chiesa è sconsacrata e in avanzato stato di rovina. Essa fu la parrocchiale del comune fino al 1935: fu abbandonata per lo stato di precaria conservazione in cui versava e mai recuperata, finché venne sostituita dall’attuale chiesa, inaugurata nel 1959 (pregevole sulla facciata il mosaico di Filippo Figari che rappresenta San Giovanni Battista e i frutti della terra irrigata dalla diga di Monte Pranu, in primo piano). L’edificio è segnalato per la prima volta dalle fonti nel 1341 e la sua costruzione risale probabilmente a pochi decenni prima: in base all’impianto tardoromanico e alla decorazione di matrice toscana, gli studiosi ipotizzano che la sua edificazione si possa porre tra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo. Realizzata in calcare e trachite locali, si conservano oggi solo la facciata nella sua parte inferiore e alcuni tratti del fianco settentrionale, dove si individuano una monofora e una porta architravata sormontata da una lunetta a tutto sesto, entrambe oggi tamponate. Questo impianto è confrontabile con quello della chiesa di San Ranieri (oggi Madonna del Pilar) a Villamassargia e con quello di San Nicola di Narcao (oggi distrutta, ma conservata fino al XX secolo), la cui facciata era in entrambi i casi scompartita da lesene raccordate in alto da una serie di archetti parallela allo specchio con il portale e obliqua lungo gli spioventi del frontone: si può pertanto ipotizzare con buon fondamento una simile prospetto anche per il monumento di San Giovanni. Nello spigolo sinistro della facciata, poco sotto l’altezza degli archetti, si conserva un concio che presenta una croce greca clipeata a bracci ansati scolpita a basso rilievo. Solo nei documenti d’archivio inerenti la dismissione dell’edificio (relazione dell’ufficiale sanitario e di un ingegnere incaricato) sono ricordati il soffitto ligneo a capriate e la pavimentazione in piastrelle di cotto. Per il resto, l’interno è conosciuto esclusivamente in base a una relazione effettuata nel 1933 dal parroco, che ricorda l’esistenza di un fonte battesimale in trachite “diviso in due parti” e recante l’immagine di San Giovanni Battista. Il presbiterio era separato dal resto della chiesa da una balaustra; accanto ad essa, addossato alla parete sinistra, si trovava il semplice pulpito in legno privo di baldacchino. Il sacerdote ricorda poi la presenza di tre altari e di altrettante statue lignee, una del patrono, una di S. Isidoro e una di S. Biagio. Sul lato sinistro del presbiterio una porta conduceva alla sacrestia e alla canonica. Si fa cenno, infine, ad una bifora campanaria con due campane, di diverse dimensioni: probabilmente si trattava di un piccolo campanile a vela.
scheda dal sito monumenti aperti PER SAPERNE DI PIU' http://web.tiscali.it/parr.s.giov.battista/ Parrocchia San Raffaele Arcangelo (frazione Is Urigus)![]() Fai clic qui per effettuare modifiche.
Parrocchia Sant'Elena (frazione Matzaccara)![]() Fai clic qui per effettuare modifiche.
Parrocchia Vergine delle Grazie (frazione Palmas)![]() foto di Francesca Mallus
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Le chiese campestri di San Giovanni Suergiu
Santa Maria di Palmas
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