LE CHIESE DI TURRI
Parrocchia San SebastianoL’unica chiesa esistente oggi a Turri è la chiesa parrocchiale dedicata a S. Sebastiano. Risale al primo ventennio del 1600. Pregevoli sono il Fonte Battesimale e l’Altare Maggiore, in marmo, realizzati rispettivamente nel 1783 e nel 1786 dal marmista cagliaritano Giovanni Battista Spazzi. Importanti sono inoltre due paliotti di marmo intarsiato a colori vivaci con disegni di rami piegati a cerchio, ornati di grandi foglie, con medaglione centrale. Entrambi del 1725, sono stati realizzati da mastro Pietro Putzu di Cagliari. Uno, dedicato a S. Sebastiano, è collocato nella cappella del Carmine, mentre l’altro, con medaglione raffigurante la Madonna, si trova nella cappella del Rosario. Degno di nota è inoltre il pulpito in legno, realizzato dall’artista Battista Medinas di Cagliari nel 1788, un piccolo gioiello, che da solo merita una visita. La facciata, sormontata da un campanile a vela bifora con luci ogivali, è costruita con conci squadrati in trachite, che, malgrado sia del Seicento, la collocano di diritto fra le chiese romaniche.
scheda dal sito del comune di turri Sant'Elia (scomparsa)Alla periferia est del paese si trova il Cimitero di S. Elia, cimitero dichiarato monumentale nel 2004, dopo oltre 50 anni dall’ultima sepoltura avvenuta nel settembre del 1950. Si tratta di un piccolo cimitero, che era contiguo alla chiesetta di S. Elia, l’antichissima chiesa parrocchiale di Turri, sorta in epoca bizantina ed oggi completamente distrutta. Di questa chiesetta rimangono una grossa pietra scavata, ritenuta l’antico Fonte Battesimale, e, secondo la tradizione orale, la pavimentazione ricoperta da uno strato di terra, sedimentazione delle macerie. La particolarità del Cimitero, ove i monumenti funebri presenti sono opera di artigiani locali, risiede nella sua forma poligonale a cuore rovesciato e nella suddivisione dello spazio cimiteriale in tre settori. Il primo era riservato inizialmente alla sepoltura dei non battezzati e successivamente venne esteso a tutti i bambini; il secondo, che occupa la maggiore estensione, accoglieva le sepolture dei battezzati; il terzo, ove sorgeva la chiesetta, rimaneva privo di sepolture, con un piccolo spazio, terra non benedetta, riservato ai miscredenti, ma mai occupato da tombe.
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