LE CHIESE DI OLBIA
Ex cattedrale di San Simplicio![]() San Simplicio è una delle chiese più imponenti e significative del Romanico sardo.
Per l'assenza di fonti documentarie che ne chiariscano la cronologia d'impianto, le proposte di datazione hanno oscillato tra il VII e il XII secolo. Oggi si è concordi nel fissarne la costruzione in tre fasi, tra la fine dell'XI e il primo ventennio del XII secolo. La chiesa (m 33 x 13, alta 12 m circa) ha pianta a tre navate divise da arcate su pilastri e colonne, secondo un sistema alternato di sostegni. Problemi di ordine statico causarono il crollo delle volte a botte (a d.) che coprono le navate laterali, per il peso eccessivo delle stesse in quanto realizzate, come il resto del monumento, in granito locale. Fu questo episodio a far mutare il progetto originario e a suggerire ai costruttori di inserire filari di mattoni in cotto che alleggerissero le strutture. I capitelli sono anch'essi in granito. Quelli di pilastro sono schiacciati e hanno una forma a tronco di piramide. Tra quelli di colonna uno è del tipo ad angoli smussati, attestato nella valle del Po a partire dal secolo XI, mentre gli altri presentano la forma generale a tronco di cono rovesciato. Due di questi rappresentano l'unico esempio di capitelli decorati per il Romanico sardo. La resa approssimativa degli ornati è sicuramente attribuibile alla natura del granito, difficile da lavorare. La navata centrale, coperta da un tetto ligneo, si conclude con l'abside a N/O. La facciata è divisa in due ordini. In quello inferiore si individuano tre specchi. Nel campo interno di un archetto, a s., una formella marmorea ha una scena di incerta interpretazione. Nello specchio centrale si apre il portale architravato con arco di scarico, in asse con la trifora dell'ordine superiore. Inserita nel campo incassato di un arco cieco, è costituita da due colonnine a nodo. Otto bacini ceramici completano la decorazione. scheda dal sito sardegna cultura PER SAPERNE DI PIU'http://www.comitatosansimplicio.org/labasilica.html http://www.archgall.it/simplicio.html http://www.luoghimisteriosi.it/sardegna/olbia_sansimplicio.html Parrocchia San Paolo Apostolo![]() foto di Francesco Feno
Ufficialmente intitolata alla Conversione di San Paolo, la primaziale di Olbia è stata anche l'unica parrocchia della città fino al 1954. L'edificio sorge sulla parte più alta del centro storico, ricalcando l'area dove in epoca romana sorgeva un tempio dedicato con ogni probabilità alla divinità Melkart-Ercole. Dalla stessa area provengono dei reperti che hanno rafforzato l'ipotesi di una frequentazione greca della città precedente alla fondazione cartaginese di IV secolo avanti Cristo. L'impianto attualmente visibile si fa comunemente risalire alla metà del XVIII secolo, come dimostrerebbe un'epigrafe su un arcone interno che riporta l'anno 1747, data che tuttavia indica con maggiori probabilità un restauro o una riconsacrazione dell'edificio chiesastico, che doveva risalire quantomeno ad epoca bassomedievale, forse usata come cappella palatina dei Giudici di Gallura. Nel 1939 l'edificio, da rettangolare che era, con tre cappelle per lato, venne ampliato per ricavarne una chiesa dalla pianta a croce latina, con transetto e cupola. Nel fare ciò si abbatté l'antico oratorio della Confraternita della Santa Croce, addossato al lato meridionale della parrocchiale. Al posto dell'oratorio, originariamente caratterizzato da volte a sesto acuto in stile gotico-catalano, sorse un edificio adibito a sala polifunzionale. Agli inizi degli anni '90 si decise di ristabilire l'antica chiesa della confraternita, riadattando quell'edificio e munendolo di un campanile a vela. La chiesa di S. Paolo mostra al suo interno alcuni oggetti d'arte alquanto pregevoli, quali il coro ed pulpito in legno del Settecento. Fra gli argenti sacri custoditi nella sacrestia, si distinguono i sandali e l'aureola d'argento dell'Assunta, (pregevoli prodotti di un ignoto artigiano sardo che operò nel Seicento) ed un elegante ostensorio settecentesco di provenienza palermitana. M.A.A. scheda dal sito del comune di olbia PER SAPERNE DI PIU' http://www.archgall.it/spaoloolbia.html http://www.monumentiaperti.com/it/default/2975/Piazza-Santa-Croce-Tempio-Ercole-Merlqart-e-Chiesa-San-Paolo.html Parrocchia Nostra Signora de La Salette![]() Parrocchia Sacra Famiglia![]() foto di Paola di
Nostra Signora di Lourdes![]() Fai clic qui per effettuare modifiche.
Santa Teresa del Bambin Gesù![]() Fai clic qui per effettuare modifiche.
Santa Croce![]() L'oratorio di Santa Croce, situato lungo il fianco destro della primaziale olbiese - presenta una facciata con tetto a capanna con - sulla sommità - un campanile a vela e, in basso, un portale architravato sormontato da una lunetta di scarico ribassata. L'interno - a navata unica - è coperto a capriate lignee e decorato con alcuni dipinti di Liliana Canu. L'attuale edificio è frutto di una presso che integrale ricostruzione - non per anastilosi - risalente al 1939, quando venne ampliata l'attigua parrocchiale di S. Paolo Apostolo a cui fu aggiunto il transetto, per la costruzione del quale venne sacrificato l'oratorio di probabile origine basso medievale.
scheda dal sito archgall.it Sant'Antonio da Padova![]() Fai clic qui per effettuare modifiche.
Santa Maria del Mare![]() foto di Marcello Zirulia
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Le chiese campestri di Olbia
Nostra Signora di Cabu Abbas, San Pietro Apostolo, San Vittore, Sant'Angelo, Santa Elisabetta, Santa Lucia, Santa Mariedda, Spirito Santo, Sant'Eliseo (rudere), Santu Nicoleddu (rudere), San Ponziano (rudere)
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