LE CHIESE DI SUNI
Parrocchia Santa Maria della Nevefoto di Mariano Curreli
La chiesa, intitolata alla Vergine della Neve, è il rifacimento di un edificio del primo quarto del XVI secolo di impianto gotico-catalano, caratterizzato da un presbiterio quadrato, ribassato e più stretto della navata, voltato a crociere nervate così come le cappelle laterali, secondo lo schema più diffuso in Sardegna in quell'epoca. Furono reimpiegati materiali lapidei provenienti dal monastero e dalla chiesa romanica di Sant'Ippolito, antica fabbrica cui si sarebbe attinto anche nei secoli successivi per i ripetuti rimaneggiamenti della chiesa. Già nel 1608 si apriva a Suni un cantiere alle dipendenze del maestro Antioco Marras all'opera per la trasformazione dei fornici d'ingresso a due cappelle laterali, da ogivali in archi a tutto sesto, seguendo le più aggiornate tendenze costruttive della zona, in cui, agli inizi del XVII secolo, si costruiva in linea con le nuove forme del Manierismo severo d'importazione italica. Altre modifiche subiva la chiesa alla fine del Settecento, finché, fra il 1798 e il 1806, si innalzava il campanile ad opera del muratore bosano Antonio Selis. Il campanile, di pianta quadrata, è diviso in quattro ordini: il primo è rinforzato agli spigoli da paraste impostate su una base modanata continua in trachite, gli altri tre, privi di paraste presentano gli spigoli smussati; al di sopra della cella campanaria, con aperture archiacute ai quattro lati, si sommava un cupolino a cipolla, distrutto da un fulmine nel 1911. continua la lettura... Santi Cosma e Damianofoto di Francesca Mallus
San Pancraziofoto di Giampaolo Bardi
|