LE CHIESE DI DOLIANOVA
Ex cattedrale di San PantaleoLa Cattedrale di San Pantaleo si propone oggi agli occhi dei visitatori con la maestosa eleganza delle sue forme e un repertorio artistico che ne fanno uno dei più importanti esempi di architettura romanica dell’isola. L’edificio fu per vari secoli Cattedrale della antica Diocesi di Dolia - nell’allora borgo di San Pantaleo di Dolia - e presenta tre navate, di cui solo quella centrale absidata, un campanile a canna quadra e pregiate decorazioni sia all’esterno che all’interno. Nel piazzale è visibile, inglobata in strutture moderne, parte del palazzo arcivescovile.
Nell’area sorgeva già in età paleocristiana una chiesa di cui resta il fonte battesimale, datato al IV-VI sec. d.C., oggi accessibile da una scala che scende sotto il presbiterio. L’attuale Cattedrale si sovrappose infatti ai resti della chiesa paleocristiana in più fasi edilizie, dal 1160/1170 fino al completamento nel 1289. In quest’ultima fase alcuni dettagli gotici o arabeggianti, come gli archetti lobati che scandiscono l’esterno, completano l’impianto romanico e il campanile. La decorazione scultorea esterna mostra in facciata aquile, leoni e cavalieri, presso l’ingresso laterale Adamo ed Eva, una sirena ed un’edicola gotica che riutilizza un sarcofago romano. Un riutilizzo romano è anche l’architrave della porta principale. All’interno la decorazione mostra capitelli scolpiti (la Natività, i Magi, il Giudizio Universale) e un affresco (1350 ca.) che rappresenta il Crocefisso come Albero della Vita tra profeti e apostoli. L’Albero della Vita ricorre anche negli affreschi del catino absidale, contrapposto all’Albero dell’Eresia colpito dalla scure della fede. Importante il retablo di San Pantaleo di scuola minorchina (inizi XVI sec.) con scene dei miracoli e della morte del santo, martire guaritore. scheda dal sito parteolla.it PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17846&v=2&c=2488&c1=&t=1 http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale_di_San_Pantaleo http://laboratorioarcheologia.blogspot.it/2007/09/una-chiesa-romanica-san-pantaleo-di.html Parrocchia di San Biagiofoto di Sergio Pianti
Il villaggio di Sicci si sviluppava attorno alla chiesa parrocchiale intitolata al patrono San Biagio. Sul sagrato si affacciano la piazza V. Veneto, l’abitazione del parroco, l’oratorio e il campanile. Quest’ultimo fu eretto solo nella seconda metà del XIX secolo, quando l’Amministrazione Comunale di Sicci deliberò di collocare un orologio pubblico all’interno del borgo. Costruita nel secolo XVI in stile tardogotico, la chiesa già nel 1597 versava in condizioni critiche. Fu modificata a cavallo tra il ‘500 e il ‘600, con la navata centrale affiancata da cappelle laterali sotto una copertura lignea. Del primo edificio residuano il portale e parte del presbiterio. Della facciata originaria, tardo gotica, rimangono il rosone, la rosetta, i capitelli e la croce. Il rifacimento del 1782 ha conferito alla fronte dell’edificio il suo attuale stile sobrio e lineare. L’interno custodisce un pregevole armadio paratora e il fonte battesimale, attribuibili all’arredo originale, dipinti e arredi liturgici. Il santo, invocato nell'Isola come Santu Brai o Santu Biasu, viene festeggiato liturgicamente il 3 febbraio. Il culto ha probabilmente origini bizantine ed è legato alla sua fama di taumaturgo. I rituali tradizionali, riproposti annualmente nella festa che lo celebra, invocano la sua protezione contro le malattie della gola, sulla quale vengono imposte due candele incrociate. Tradizionalmente salutari per la gola sono anche i dolci tipici, i pirichiteddus, distribuiti per l’occasione. scheda dal sito parteolla.it foto dal sito del comune di Dolianova Santa LuciaLa Chiesa presenta forme semplici e riporta motivi di chiara derivazione spagnola. I primi lavori di ristrutturazione e le notizie riguardanti la festa celebrata per onorare la Santa risalgono al 1633. Attualmente la Chiesa viene utilizzata solo in occasioni particolari.
scheda dal sito del comune di dolianova Santa Mariafoto di Francesca Mallus
Non si conosce l’epoca di edificazione della chiesa di Santa Maria, ubicata nel centro del paese ed oggi interamente restaurata. La prima attestazione risale alla seconda metà del XVIII secolo, secondo un documento dell'Archivio Arcivescovile. Ma il rito dell’Assunta, testimoniato dalla presenza di una statua della Madonna Dormiente con il Bambino Gesù custodita in una teca all’interno della chiesa, ha una tradizione antichissima. Testimonianza della forte devozione verso la Vergine Assunta sono gli ex voto tra i quali i capelli della Santa dono di una o più devote. L’edificio è consacrato alla Madonna d’agosto, celebrata da tutte le chiese di Dolianova il 15 del mese in un’unica giornata, secondo il calendario cattolico della ricorrenza dell’Assunzione di Maria. La chiesa di Santa Maria, dal semplice impianto mononavata con copertura lignea, presenta esteriormente la sobrietà dell’intonaco, esito degli interventi di restauro, mentre ingressi e finestrelle mostrano finiture in materiale lapideo. All’interno il presbiterio ospita un pregiatissimo altare ligneo di scuola settecentesca ed alcuni scenografici candelabri. Tra la fine del ‘700 e i primi anni dell’800 la chiesa passò in mano a privati. La piazza che anticamente ospitava i festeggiamenti venne destinata alla costruzione di un’abitazione. L’ultimo proprietario, un esponente della famiglia Spada, negli anni Novanta con un atto di donazione cedette la chiesa e il piccolo spiazzo antistante al Comune di Dolianova. scheda dal sito parteolla.it foto dal sito del comune di Dolianova |
Le chiese campestri di Dolianova
San Giorgio, San Michele, San Sebastiano (rudere)
[per saperne di più visita www.chiesecampestri.it]
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