LE ALTRE CHIESE DI CAGLIARI
La Purissima![]() Intorno al 1540 la nobile cagliaritana Gerolama Rams Dessena fondò un monastero di Clarisse. Nel 1554 viene edificato, probabilmente su una precedente cappella, il nuovo tempio dedicato alla Purissima.
La chiesa, priva di facciata, si apre sull'antica via denominata dai cagliaritani contrada della Purissima, e presenta sull'ingresso un arco a sesto acuto sormontato dal blasone della famiglia Brondo. L'interno, in stile gotico-catalano, si presenta ad una navata, divisa in due campate con volta a crociera, e presbiterio a pianta quadra, con tre cappelle per lato. La capilla mayor presenta una ricca volta stellata mentre le campate dell'aula presentano una semplice volta a crociera con gemme pendule in chiave di volta finemente lavorate. Sia il presbiterio che l'aula ricevono luce da eleganti bifore. Le cappelle laterali a pianta rettangolare presentano l'identico motivo della volta stellata della capilla mayor e differiscono, sul lato destro, nelle dimensioni, per il progressivo adeguamento della muratura al tracciato stradale. Prima dell'inizio dei restauri era presente un maestoso Cristo dolente in croce del 16esimo secolo, in legno scuro e a grandezza naturale, forse opera di una delle botteghe attive in Stampace in quel periodo. Nel presbiterio era presente un fastoso altare barocco in legno dorato policromo con colonne tortili, arabeschi e motivi floreali ad incorniciare tre nicchie che custodivano una statua dell'Immacolata con mezzaluna d'oro ai suoi piedi, quella di Santa Chiara e San Francesco. Le cappelle laterali accoglievano alcuni retabli di notevole pregio: un polittico del 1593, opera di Antioco Casula, raffigurante i santi Antioco, Cosma e Damiano, una Annunciazione, i santi Pietro e Paolo e una Pietà; dello stesso periodo è la tavola del San Gerolamo Penitente, opera di Lorenzo Cavaro. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://spazioinwind.libero.it/castrumcallaris/monumenti/Purissima.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_della_Purissima http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18271&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Santa Lucia![]() foto di Marco Serra Landis
Ricordata nel 1119 col nome di Santa Lucia di Civita insieme alla scomparsa chiesa di San Salvatore, sorge un secolo prima della fondazione del Castello pisano in quello che era il quartiere del porto dei mercanti di Cagliari, allora detto Bagnaria. La chiesa era stata concessa in quella data ai monaci di San Vittore di Marsiglia, insediati nella chiesa di San Saturno. Santa Lucia, parte di un articolato sistema monumentale, è l'unica chiesa del quartiere della Lapola visitata nel 1263 dall'arcivescovo di Pisa Federico Visconti. Nel 1338 la chiesa "beate Sante Lucie de La Pula Castelli Castri" apparteneva ancora ai monaci Vittorini di San Saturno ed era dotata di arredi, di altari e di una piccola campana. Di questa fase tardo medievale non conosciamo nè la forma esatta nè il tipo di impianto, sebbene vi siano alte possibilità che i suoi resti siano sullo stesso sito oggi oggetto di indagine. scheda dal sito santa lucia di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Lucia_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18295&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://www.archeologia.beniculturali.it/index.php?it/142/scavi/scaviarcheologici_4e048966cfa3a/57 Santa Lucia
![]() foto di Sergio Pianti
San Giuseppe Calasanzio
![]() foto di Marco Serra Landis
La Chiesa di San Giuseppe Calasanzio si trova a Cagliari in piazzetta San Giuseppe, adiacente alla Torre dell'Elefante, nel Castello. La chiesa è affiancata dal vasto complesso dell'ex Collegio degli Scolopi, che oggi ospita il Liceo artistico statale. I lavori di costruzione iniziarono nel 1663 e terminarono nel 1735. Nel 1943, in seguito ai bombardamenti, l'edificio riportò gravi danni. Restaurata e riaperta al culto nel dopoguerra, venne nuovamente chiusa negli anni '70. Da allora, causa interminabili lavori di restauro, il monumento non è visitabile. La chiesa di San Giuseppe è in stile barocco. Si presenta con l'armonioso prospetto principale, dal terminale piatto, ornato da lesene con capitelli di ordine ionico e dal portale, sovrastato da un timpano a cornice curva spezzata con all'interno lo stemma degli Scolopi. L'interno è a unica navata voltata a botte, con tre cappelle intercomunicanti ai lati e profondo presbiterio coperto da cupola ottagona. Il tempio era ornato da numerose opere d'arte, alcune delle quali purtroppo perse, altre attualmente custodite in altre chiese cittadine. Nella chiesa si trovano ancora l’imponente Altare maggiore, opera risalente al 1777, dello scultore Giovanni Battista Franco, in marmi policromi e il pulpito marmoreo dello stesso periodo. L'ultima cappella a destra custodisce una delle bombe cadute sul Collegio nel 1793, durante l'assedio delle truppe francesi nel tentativo di conquistare Cagliari, corredata da una lapide che ricorda l'evento. La sacrestia è ornata da interessanti arredi lignei e affreschi che rappresentano la fondazione dell'ordine degli Scolopi. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://www.cagliariturismo.it/it/luoghi/i-luoghi-della-fede-313/chiese-13/chiesa-di-san-giuseppe-calasanzio-15 http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giuseppe_Calasanzio_(Cagliari) http://spazioinwind.libero.it/castrumcallaris/monumenti/SanGiuseppe.htm Santa Croce![]() Nacque come luogo di culto ebraico in epoca aragonese nell'area dove sorgeva l'antico ghetto degli ebrei, espulsi dalla città nel 1492 per ordine del re di Spagna. Al posto della sinagoga, sulla strada conosciuta nelle antiche cronache con il nome di vicus Judaeorum, fu edificata nel XVII secolo la basilica di Santa Croce, ad opera della Compagnia di Gesù. La chiesa custodisce opere di notevole valore artistico del pittore sardo Giuseppe Deris.
scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://www.santacrocecagliari.it/ http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_Santa_Croce_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24823&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://spazioinwind.libero.it/castrumcallaris/monumenti/SantaCroce.htm Nostra Signora della Speranza![]() foto di Sergio Pianti
La Cappella, di proprietà della nobile famiglia Aymerich, sorge nella via del Duomo, strada anticamente chiamata Carrer dels Pelliciers, la via degli artigiani delle pellicce, poi Carrer de la Seu, della sede per eccellenza: la Cattedrale. Ma i cagliaritani l'hanno chiamata a lungo Sa ruga de sa Speranza, la via dove si venera, almeno una volta all'anno, Nostra Signora della Speranza, cioè la Madonna in attesa della nascita di Nostro Signore (dallo spagnolo esperanza). L'edificazione della chiesa è probabilmente posteriore al 1535: lo stemma della famiglia Aymerich presenta infatti l'aquila bicipite, concessa alla casata da Carlo V dopo la battaglia di Tunisi (1535). La chiesa presenta le caratteristiche usuali delle architetture sardo-catalane. La facciata è priva di risalti e ornati, tranne il portale, che presenta un'apertura architravata. L'interno è un ambiente rettangolare, coperto da tre volte di cui la centrale è una crociera di ogive, le altre due sono mezze crociere. A destra tre cappelle, realizzate successivamente all'edificazione della chiesetta. La storia della chiesetta è legata anche al Parlamento Sardo in epoca spagnola, che si divideva in Stamenti: infatti il Braccio militare, o nobiliare, aveva qui la propria sede. Dopo la cacciata dell'Ordine dei Gesuiti dall'Isola, fu per breve tempo sede dell'antica Congregazione degli Artisti (artigiani). La campana di bronzo sul piccolo campanile a vela suonava ancora negli anni '50, per chiamare i tanti fedeli a festeggiare ogni 18 dicembre la Madonna della Speranza: in particolare i componenti delle principali famiglie gentilizie di Castello, che proprio nel piccolo tempio celebravano la novena di Natale. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://spazioinwind.libero.it/castrumcallaris/monumenti/Speranza.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Nostra_Signora_della_Speranza http://www.araldicasardegna.org/tra_pubblico_privato/chiesa_speranza.htm Santi Lorenzo, Pancrazio e Madonna del Buoncammino![]() Anticamente "ECCLESIA SANTI PANCRATII extra muros" (fuori le mura del Castello) la costruzione dell'edificio risale alla prima metà del XII sec. Gli spagnoli sostituirono l'intitolazione a San Pancrazio con quella alla Madonna del Buon Cammino.
La pianta è a doppia navata separate da tre tozze colonne coronate da capitelli dorici. Le coperture sono a botte sostenute da sottarchi. Fu ristrutturata nel Settecento aggiungendo un atrio porticato, chiudendo le absidi e realizzando tre cappelle cupolate per ogni lato, dedicate: quelle a destra a Sant'Onofrio, San Pancrazio e alla Vergine di Valverde; quelle a sinistra all'Ecce Homo, alla Vergine della Speranza (precedentemente a S. Maria Egiziaca) e all'Arcangelo Raffaele. L'intitolazione a San Lorenzo sembra trarre origini da rapporti religiosi del Capitolo Metropolitano di Cagliari con la nobile famiglia catalana dei Sanjust infeudata alla così detta "Contea di San Lorenzo" nel 1690. I Sanjust infatti si rivolsero al Capitolo perché si realizzasse la festività di San Lorenzo. Il titolare della chiesa era membro del Capitolo per cui si ritenne opportuno svolgere il culto al Santo proprio nella piccola chiesa del Buon Cammino. scheda dal sito castrum callaris PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Lorenzo_(Cagliari) http://www.unsalto.com/it/cagliari_it/monumenti/chiese/san_lorenzo_it.html http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17746&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Sant'Efisio![]() La chiesa di Sant'Efisio sorge su una grotta, che affonda per nove metri nella roccia calcarea, ritenuta tradizionalmente la prigione dove Efisio fu rinchiuso prima di essere decapitato sulla spiaggia di Nora nel 303 d. C.. Nel 1726, su progetto dell'architetto piemontese Antonio Felice De Vincenti, venne iniziata la costruzione dell'Oratorio dell'Arciconfraternita. In seguito l'edificio fu modificato per adeguarlo al più moderno stile barocchetto piemontese; nel 1780 la vecchia chiesa fu demolita e la sua ricostruzione si concluse nel 1782.
La facciata, delimitata da lesene ioniche, è spartita in tre ordini da cornici orizzontali. L'interno è a navata unica, voltata a botte, scandita da paraste e trabeazioni di gusto classico. Sui lati si aprono tre cappelle per parte; l'ampio presbiterio è sopraelevato e coperto da una cupola ottagonale su tamburo. L'arredo marmoreo conferisce all'interno un'impronta tipica moderna del gusto di fine Settecento. L'altare maggiore, in preziosi marmi policromi, opera del marmoraro lombardo Giovanni Battista Franco, è datato 1786; mentre è del 1791 l'altare della cappella di Sant'Efisio, sulla destra. Qui è collocata la statua del santo, opera dello scultore Giuseppe Antonio Lonis, databile al 1755, che ogni anno si porta in processione in occasione della famosa sagra del 1° Maggio. Nel 1798 fu eretto l'altare del Crocifisso nell'Oratorio dell'Arciconfraternita che, alla fine dell'Ottocento, fu annesso alla chiesa. La chiesa conserva dipinti di Francesco Costa, Domenico Colombino e del cagliaritano Sebastiano Scaleta. Fra le statue pregevole una scultura di ambito napoletano del XVII secolo raffigurante l'Ecce Homo. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant'Efisio http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24837&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Santa Restituta![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa venne costruita nel XVII secolo grazie al lascito del protomedico del Regno di Sardegna, Salvatore Mostallino (morto nel 1636), su un vasto ambiente ipogeico, che oggi ne costituisce la cripta, visitabile; questo ambiente, utilizzato dai punici e dai romani, fu dai primi secoli del cristianesimo una chiesa rupestre. La tradizione popolare identifica nella cripta il luogo di prigionia e martirio di santa Restituta, madre di sant'Eusebio, vescovo di Vercelli. L'edificazione della nuova chiesa rientrava nel clima di fermento religioso di quell'epoca in Sardegna: nel Seicento era viva la disputa tra gli arcivescovi di Cagliari e di Sassari, che si contendevano il titolo di Primate di Sardegna e Corsica. Allo scopo di dimostrare il primato di una diocesi sull'altra si organizzavano scavi nelle antiche necropoli e nei luoghi di culto dei martiri, al fine di ritrovarne le reliquie; si legano a questi fatti le origini di importanti monumenti, quali il Santuario dei Santi Martiri, nella Cattedrale di Santa Maria a Cagliari, e la cripta della Basilica medievale di San Gavino a Porto Torres, vicino a Sassari. Durante la seconda guerra mondiale, la cripta di Santa Restituta venne utilizzata come rifugio antiaereo. La chiesa, da lungo tempo non officiata, è attualmente in avanzata fase di restauro, al termine del quale è prevista la riconsacrazione del tempio e la conseguente riapertura al culto La chiesa si affaccia nella piazzetta Santa Restituta, in un'area compresa tra l'omonima via e la via Sant'Efisio. La facciata si presenta con terminale a doppio inflesso, detto per la caratteristica forma "a cappello di carabiniere", tipico di molte chiese barocche. Il portale è sormontato da un timpano curvo spezzato. L'interno si presenta a navata unica voltata a botte, con tre cappelle per lato e presbiterio rialzato. Nella cripta di santa Restituta, alla quale si accede dalla via Sant'Efisio, si possono ammirare una statua raffigurante la santa, databile intorno al V secolo, tracce di un affresco medievale raffigurante san Giovanni Battista e alcuni altari scavati nella roccia. scheda da wikipedia PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24835&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://www.ilportalesardo.it/archeo/cacitta_4.htm http://www.ufficiostampacagliari.it/reportage.php?pagina=76&sottopagina=310 San Michele![]() La chiesa dell'ordine gesuitico sorge nel quartiere di Stampace vicino alla porta detta dello Sperone su un preesistente oratorio dedicato ai santi Michele ed Egidio. Fu costruita grazie ad un lascito del benefattore Francesc'Angelo Dessì morto nel 1647. La chiesa venne consacrata nel 1738, come ricorda la lapide murata all'ingresso. Benché i lavori si siano protratti per quasi un secolo, la costruzione appare fortemente unitaria sia nell'impianto architettonico che decorativo e risponde pienamente ai dettami ideologici del potente e colto ordine gesuitico, all'interno di una concezione culturale tipicamente barocca. La pianta della chiesa combina uno schema longitudinale con uno centrale ottagonale, sul quale si affacciano tre cappelle contrapposte e tra loro comunicanti. L'edificio è sorto su un'area di piccole dimensioni attigua alla casa del Noviziato con il quale ha in comune una loggia di ingresso con una monumentale facciata prospiciente la Via Azuni. La sua fabbrica, coeva ai lavori della Cattedrale, ha visto la partecipazione di maestranze continentali e locali. Queste ultime hanno lasciato la loro impronta soprattutto nei lavori di intaglio lapideo in cui si combinano elementi tardo gotici con moduli classicisti, secondo un gusto tipicamente ispanico. Gli arredi marmorei, completati intorno al 1764, rivelano nell'apparato decorativo e cromatico, un forte legame con la coeva produzione genovese. Sempre con il lascito del Dessì, nel corso del Settecento, fu costruita la sagrestia a pianta rettangolare e volta lunettata; essa rappresenta, con il complesso di affreschi, stucchi, portali, pavimenti marmorei e arredo ligneo, un raro esempio nell'isola di rococò con influssi d'oltralpe. La sagrestia comunica con la chiesa tramite un ambiente quadrato voltato a crociera, dove si possono ammirare le tele raffiguranti i Misteri del Rosario di Giuseppe Deris e le sculture lignee con i Misteri della Passione di G. Antonio Lonis.
scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Michele_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=19254&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Sant'Antonio da Padova o Sant'Ignazio di Laconi![]() foto di Sergio Pianti
I Cappuccini fondarono il loro primo convento sardo nel 1597, sul colle di Buoncammino, sotto l'invocazione a Sant'Antonio da Padova. La chiesa, assai spoglia ed essenziale, aveva in origine aula mononavata e tre cappelle aperte sul lato destro, per essere successivamente ingrandita fino alle dimensioni attuali. Alla metà del Settecento fu dotata di altari barocchi in marmi intarsiati policromi, opera di marmorari com'acini. Di speciale rilevanza il paliotto dell'altare maggiore, dove sono raffigurati i sei martiri cagliaritani dei quali al suo interno si conservano i corpi. Tra le altre opere si segnalano il grande quadro seicentesco nella terza cappella a destra, raffigurante i santi Felice da Cantalice e Lucifero vescovo di Cagliari, opera del pittore Pantaleone Calvo, e lo stupendo gruppo ligneo con l'Immacolata e il Beato Giovanni Duns Scoto, scultura napoletana di inizi Settecento, conservata in sacrestia. Nel convento di Buoncammino vissero Sant'Ignazio da Laconi, canonizzato nel 1951, e il Beato Nicola da Gestori, elevato agli onori degli altari il 3 ottobre 1999. Entrambi riposano qui stesso, il primo nel santuario costruito negli anni Cinquanta in fondo alla navata sinistra, presso la sua cella, il secondo in un grande sarcofago collocato nella cappella centrale a destra. Si può visitare anche un museo interamente dedicato a fra Nicola, in cui sono stati raccolti numerosi suoi cimeli personali. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_dei_Cappuccini_(Cagliari) http://it.cathopedia.org/wiki/Convento_di_Sant'Antonio_di_Cagliari Santa Chiara![]() Il convento delle monache di S.Chiara venne edificato agli inizi del secolo XIV nelle pendici occidentali della collina di Castello. L'esistenza del convento è attestata da due documenti: la prima testimonianza risale al 1328, anno in cui il re aragonese Alfonso III concesse alle monache una quantità annuale di grano per il loro sostentamento. Nel 1353 una lettera del padre provinciale Bernardo Bruni nomina il monastero con la più antica denominazione a S. Margherita. La chiesa risale, nella sua attuale sistemazione, alla fine del XVII secolo, come dimostrano sia l'impianto architettonico, sia l'iscrizione "S. MARGARITA V.M. 1690" posta all'esterno, sull'architrave della porta laterale. La semplice facciata è caratterizzata da un portale, sormontato da una nicchia e da due finestre rettangolari disposte simmetricamente. La soglia della chiesa è costituita da una lastra tombale decorata con motivi araldici. L'edificio presenta all'interno una decorazione di gusto barocco nelle paraste che delimitano le cappelle, nei capitelli e nel sovrastante fregio. Al centro della navata si trovavano due lastre marmoree recentemente sistemate nella parete d'ingresso. La balaustra della cantoria, dalla quale le monache potevano partecipare alle funzioni religiose, è ornata da uno stemma nobiliare sorretto da due angeli. L'altare ligneo, di gusto squisitamente barocco, che occupa la parete di fondo, ospita nella nicchia centrale la statua della Madonna di Loreto. Nel corso dei lavori di restauro effettuati negli anni '80 sono venute alla luce le fondazioni della chiesa trecentesca e alcune tombe a cassone fasciate. Alcune vestigia del campanile del convento sono visibili sul lato nord della chiesa.
scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://www.societadisantanna.eu/ http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Chiara_(Cagliari) Santo Sepolcro![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa del Santo Sepolcro si trova nella parte alta del quartiere di Marina, a ridosso della scalinata di Sant'Antonio. La sua storia è strettamente legata a quella della Confraternita dell'Orazione e della Morte (o del Santo Sepolcro), che curava la sepoltura dei poveri abbandonati, e che vi ebbe probabilmente la sua prima sede nell'area attualmente occupata dalla cappella sotterranea recentemente ripulita e recuperata. La intitolazione è da mettere in relazione con la grande suggestione esercitata nel corso dei secoli dal Santo Sepolcro di Cristo di Gerusalemme. La sua fisionomia attuale appare come il risultato di diversi interventi costruttivi a partire dalla seconda metà del Cinquecento fino ai primi anni del secolo attuale, quando fu abbandonato il cimitero che le stava accanto per realizzare la Piazza S. Sepolcro. Dall'esterno appare come un corpo sviluppato parallelamente alla piazza che conserva, ad occidente, una facciata dal terminale piano in cui si aprono un portale ad arco e una finestra circolare. L'interno è a navata unica, con presbiterio coperto da volta a crociera costolonata e gemmata, e cappelle laterali, secondo un impianto tardogotico; la copertura, più tarda, è invece voltata a botte. Alla fase barocca si deve la grande Cappella della Pietà, a pianta centrale ottagonale coperta da una cupola, che fu costruita nel 1686 dal Viceré Lopez de Ayala, e nella quale si trova uno splendido retablo ligneo intagliato e policromato che ospita una antica immagine della Vergine in pietà. Alle spalle dell'altare recenti lavori nella sacrestia hanno evidenziato preesistenze archeologiche di notevole interesse, attualmente in fase di studio, tra cui una vasca circolare munita di tre gradini, quasi completamente scavata nella roccia. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Sepolcro_(Cagliari) http://www.storiadeisordi.it/articolo.asp?ENTRY_ID=475 http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17867&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Sant'Antonio Abate![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa, che si trova nell'antica strada detta della Costa (l'attuale via Manno), apparteneva al complesso omonimo dell'antico Ospedale. Dalla fine del XVII secolo esso era stato assegnato agli Ospedalieri di S. Giovanni di Dio, ai quali forse si deve l'attuale impianto della chiesa, che era in costruzione nel 1704, e che fu consacrata nel 1723 dal Vescovo Sellent, come risulta da una piccola lapide murata nel suo ingresso. Il prospetto si richiama alle formule del barocco tardo. E' risolto in una quinta muraria, che maschera all'esterno la forma ottagonale dell'edificio. Vi risaltano lievemente larghe incorniciature e riquadri appena incavati, due per parte ai lati di una finestra, in cui si trovano ghirlande di fiori e frutta in rilievo. Nella parte alta una nicchia valviforme ospita la statua tardo cinquecentesca del santo titolare, attribuita allo scultore Scipione Aprile, nella consueta iconografia che lo vede portare il bastone e il fuoco. La nicchia è affiancata da due corpose volute e da cascate di melagrane che alludono all'ordine degli Ospedalieri. Il portale, che presenta una cornice tubolare in cui risalta un annodamento di sapore goticheggiante, ha un impianto mosso, e avanza con andamento mistilineo oltre la linea del muro. Il complesso sistema di pilastri e paraste di ordine composito che lo inquadra, includendo un grande stemma degli Ospedalieri e sostenendo altre due volute, con la sua concavità accentua il tono scenografico del prospetto. All'interno lo spazio accentrato dell'aula, che ha pianta ottagonale leggermente allungata, si apre in una cappella presbiteriale quadrangolare e in sei cappelle poco profonde disposte a raggiera, una per ogni lato dell'ottagono, tutte coperte da una volta a botte. Le alte paraste all'imboccatura delle cappelle, di ordine composito lisce e allungate, sottolineano il movimento ascensionale dello spazio accentrato, in sintonia con la modesta profondità delle cappelle. La decorazione attuale della cupola è opera recente del pittore Guglielmo Bilancioni (1886), sostituisce una ricca decorazione ad affresco con episodi, distrutti dall'umidità e asportati nel 1914, della vita di Sant'Antonio e con l'immagine della Madonna d'Itria. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant'Antonio_Abate_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18411&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Santa Maria del Santo Monte di Pietà![]() foto di Sergio Pianti
Pregevole esempio di stile gotico catalano la piccola chiesa è situata nel Castello di Cagliari. Dal punto di vista architettonico si distinguono due fasi costruttive: una, la parte anteriore, sicuramente gotica, l'altra già rinascimentale. L'edificio presenta un'unica navata senza transetto, col presbiterio sviluppato come una vera e propria cappella a pianta quadrata e più stretta a differenza delle due campate della navata che sono a pianta rettangolare. Anche nelle coperture superiori si notano diversi sistemi: nel presbiterio la volta è stellare con ogive e cinque gemme pendule; nelle campate della navata si trovano semplici volte a costoloni diagonali. Si può ricondurre, nell'ambito delle chiese sarde, alla tipologia della parrocchiale di Padria e a Cagliari alle chiese vicine della Purissima e di Sant'Eulalia. La chiesa inizialmente apparteneva alla Confraternita del Sacro Monte di Pietà, destinata all'assistenza dei condannati. Dopo la sua soppressione nel 1866, ha avuto diverse destinazioni: seconda sede della Corte d'Assise, scuola comunale di musica fino al 1921, dormitorio e refettorio della piccola casa della Provvidenza. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://spazioinwind.libero.it/castrumcallaris/monumenti/SMM.htm http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24807&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_del_Santo_Monte_di_Piet%C3%A0 Santa Rosalia![]() Situata nella parte alta del quartiere della Marina, nelle adiacenze di piazza Costituzione, la chiesa nasce nel XV secolo come piccolo oratorio, voto a Santa Rosalia da parte delle autorità cittadine per una delle ricorrenti pestilenze. Si deve alla Congregazione dei Siciliani, ai quali l'edificio fu affidato nel 1695, l'ampliamento e il miglioramento della struttura religiosa, ceduta nel 1740 dalla Congregazione all'Ordine dei Frati Minori Osservanti. La facciata si ispira alle linee del barocchetto piemontese con cornici, timpani e lesene disposti in due ordini. Eleganti nicchie nella parte superiore della facciata ospitano le statue dei Santi francescani Bonaventura e Antonio da Padova. L'interno della chiesa presenta un'unica navata con volta a botte, cupola ottagonale sul presbitero e quattro cappelle per lato. Nella seconda cappella, entrando sulla destra, dal 1844 al 1931 sono state conservate le reliquie di San Salvatore da Horta, poi sistemate nell'altare maggiore, rinnovato per l'occasione dallo scultore Andrea Usai. Per questo motivo la chiesa è nota anche con il nome di San Salvatore, uno dei santi più cari e venerati dai sardi, il cui processo di canonizzazione è durato, con alterne vicende, dal 1586 fino al 1938. In seguito all'emanazione delle nuove norme della riforma liturgica del Concilio Vaticano II, nel 1967 il presbiterio della chiesa è stato radicalmente modificato con l'inserimento di un'urna nell'altare centrale, affiancata da due angeli in marmo di Carrara reggenti la mensa, opera dello scultore romano Antonio Bellini, un grande organo alle pareti, una decorazione a mosaico nell'abside realizzata da Franco D'Urso.
scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Rosalia_(Cagliari) San Francesco da Paola![]() foto di Sergio Pianti
A Cagliari sul bellissimo lungomare di Via Roma, di fronte al porto, sorge la Chiesa di San Francesco di Paola con annesso convento dei Padri Minimi. La vicinanza del mare ricorda la devozione marinara a S. Francesco, Patrono della gente di mare, tenuta viva dall'opera dei suoi religiosi, che ripropongono al mondo il messaggio evangelico della penitenza-conversione proclamata dall'Eremita calabrese nel lontano secolo XV. La Sardegna, il cui legame con S. Francesco di Paola e l'Ordine dei Minimi è molto forte e dura da moltissimi anni, fin dal 1621, ha dato all'Ordine dei Minimi molti religiosi. S. Francesco di Paola è anche Compatrono della città di Cagliari. La comunità minima cagliaritana si propone oggi il compito di non interrompere questo passato, ma di rivivificarlo. Tra le sue attività ha perciò privileggiato quello di essere un centro di animazione vocazionale dell'Ordine dei Minimi per la Sardegna. Offre perciò il suo servizio di guida spirituale, permettendo anche una permanenza in comunità, a quanti si pongono il problema della vocazione religiosa e sacerdotale, e vedono nella proposta penitenziale di S. Francesco di Paola un ideale che appaghi il loro amore a Cristo. A quanti vorranno entrare in contatto con essa, giovani e ragazzi, con lo specifico intento di vagliare nel proprio intimo la chiamata del Signore ad un impegno totale per la costruzione del regno di Dio, non mancherà il suo pieno aiuto, perchè possano fare piena luce all'interno di se stessi e rispondere così con libertà e generosità al Signore. scheda dal sito santuariodipaola.it PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Francesco_di_Paola_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24811&v=2&c=2471&c1=2637&visb=&t=1 http://www.comune.cagliari.it/portale/it/scheda_sito.wp?contentId=SIT640 Sant'Agostino![]() La chiesa venne edificata a partire dal 1577 su progetto dell'ingegnere Giorgio Palearo, detto "il Fratino", quando si prese la decisione di abbattere l'antico convento degli Agostiniani che impediva la costruzione delle nuove fortificazioni del quartiere della Marina. Nella seconda metà del XIX secolo il convento fu espropriato ed in parte demolito mentre la chiesa venne affidata al Comune di Cagliari che l'adibì a diversi usi. è stata riaperta al culto da poco più di vent'anni, in seguito ad alcuni interventi di restauro che hanno messo in luce, sotto il pavimento, resti romani e altomedioevali, nonché alcune cisterne. La chiesa è uno dei pochi esempi in Sardegna di arte rinascimentale: ha una pianta a croce greca con i quattro bracci voltati a botte e una cupola semisferica nel loro incrocio. La semplice facciata di forma quadrangolare presenta un portale ad arco, racchiuso tra due lesene ed un architrave. Nella controfacciata è addossata la cantoria, sostenuta da una volta ad arco ribassato. La volta del presbiterio è abbellita da motivi a cassettoni e rosette di gusto classico. Interessanti le nicchie con cornici e timpani che sovrastano gli altari laterali. Si conservano dipinti di vari autori, l'antica statua del santo e un barocco altare in legno dorato.
chiesa dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant'Agostino_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18349&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://www.archeocaor.beniculturali.it/index.php?it/86/scavi-e-restauri-in-corso/5/cagliari-chiesa-di-sant-agostino/show http://www.cassiciaco.it/navigazione/monachesimo/chiese/italia/sardegna/cagliari.html San Domenico![]() foto di Sergio Pianti
L'antica chiesa di san Domenico, gioiello dell'architettura gotico-catalana a Cagliari, venne quasi del tutto distrutta durante i bombardamenti del 1943. Sopra i suoi resti, che oggi costituiscono la cosiddetta Cripta di San Domenico, venne eretta, tra il 1952 e il 1954, l'attuale chiesa in stile moderno ad opera dell'architetto Raffaello Fagnoni. La chiesa è annunciata da un alto e severo campanile, che sorge di fronte alla facciata e di poco staccato da essa, e dalla singolare cupola ellissoidale. La caratterizzazione esterna dell'edificio è data dal paramento, in blocchi a vista dicalcare bianco di Bonaria. Il prospetto principale, in cima a una scalinata che collega la chiesa alla piazza antistante, è a terminale piatto, con tre portali alti e ristretti nella parte inferiore e un finestrone orizzontale che caratterizza la parte superiore. L'interno è a pianta rettangolare, con navata unica e presbiterio anch'esso a pianta rettangolare ma più stretto rispetto all'aula. Dalle pareti laterali partono i costoloni in cemento armato che vanno ad incrociarsi sulla volta, ricordando l'andamento delle volte a crociera stellata, vanto dell'antica chiesa gotica di San Domenico. L'area presbiteriale, con l'altare maggiore e il coro dei frati, è innalzata rispetto al pavimento dell'aula tramite diversi gradini. La parete di fondo del presbiterio è dominata dalle canne dell'organo, costruito dalla ditta Balbiani Vegezzi Bossi di Milano negli anni 1950, e da una terracotta raffigurante san Domenico. scheda da wikipedia PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=19363&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://www.comune.cagliari.it/portale/it/scheda_sito.page?contentId=SIT347 San Giovanni Battista![]() foto di Sergio Pianti
La seicentesca chiesetta di S. Giovanni, ubicata nella via omonima, compare ufficialmente per la prima volta in un documento del 1415. Fu gravemente danneggiata da un incendio nel 1750, ma nel 1752 era già stata riedificata con l'attuale configurazione. Il semplice prospetto a capanna, coronato da archetti pensili che rivela interventi più recenti, presenta un bel portale strombato con capitelli a rilievi floreali. Ha pianta rettangolare ad unica navata con volta a botte, tre piccole cappelle per lato e presbiterio rialzato. Al suo interno conserva interessanti dipinti e sculture tra le quali i pregevoli simulacri della Vergine Addolorata e del Crocifisso. La chiesa custodisce inoltre uno dei più antichi organi a canne esistenti a Cagliari, datato al 1752. Nel 1697 l'Arciconfraternita della Solitudine, fondata nel 1603, vi si trasferì dalla sua antica sede, la chiesa dei padri trinitari di S. Bardilio, oggi distrutta, e un tempo ubicata ai piedi del colle di Bonaria. Scopo dell'Arciconfraternita, legata a quella della Trinità di Roma, era la redenzione degli schiavi cristiani caduti in mano agli infedeli. In tempi più recenti essa rivolge il proprio impegno in diverse attività sociali e di volontariato; cura inoltre il mantenimento della tradizionale processione della Settimana Santa. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://arciconfraternitasolitudine.beepworld.it/chiesa.htm http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giovanni_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24816&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Santissimo Crocifisso![]() foto di Sergio Pianti
L'Oratorio del Santissimo Crocifisso o del Santo Cristo è una chiesa di Cagliari. Si trova a Villanova, nella piazza San Giacomo. È sede della Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso, protagonista di numerosi riti che si svolgono in città durante la Settimana Santa. Il piccolo tempio, in stile barocco, venne edificato tra il 1665 e il 1667 su un edificio preesistente. In origine l'altare maggiore si trovava addossato alla controfacciata. Agli inizi del XVIII secolo venne invertito l'asse liturgico e l'altare spostato alla parete di fondo, nel presbiterio sopraelevato. La facciata, ricca di decorazioni, è divisa in due specchi da una coppia di lesene. Altre due lesene sono poste ai lati del prospetto. Su ciascuno specchio si apre un portale, sormontato da un timpano curvo spezzato. Le lesene reggono una trabeazione, sopra la quale un elaborato fastigio curvilineo completa la facciata. L'Interno si sviluppa in un unico ambiente a pianta rettangolare. Sopra gli ingressi è posta una cantoria, mentre sulla parete di fondo si trova il fastoso altare maggiore in legno dorato. L'oratorio custodisce i simulacri utilizzati dalla confraternita nelle processioni della Settimana Santa, tra cui i sette Misteri (Is Misterius), ovvero sette pregevoli statue lignee scolpite daAntonio Lonis alla fine del XVIII secolo, sei di esse raffiguranti Gesù Cristo in altrettanti momenti della sua Passione mentre una raffigura la Madonna Addolorata. scheda da wikipedia PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24838&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 Le Anime del Purgatorio![]() foto di Sergio Pianti
L'edificio si inserisce fra la chiesa parrocchiale di S. Giacomo e l'oratorio del S. Cristo, e sorse sui ruderi del porticato del cimitero della chiesa. Fu costruito in pochi anni tra la fine del 1699 e il 1709 dalla confraternita delle "Benedette Anime del Purgatorio" fondata nel 1695. La costruzione è simile a quella dell'oratorio contiguo, anche se presenta una minore estensione in senso longitudinale, con navata unica voltata a botte. La parte più caratteristica è la facciata esterna estremamente semplice: presenta due vani di ingresso per esigenze di funzionalità simili a quelle del "S. Cristo" rivelando invece una differente impostazione architettonica rispetto anche ad altre chiese minori cagliaritane. La sistemazione interna ha visto due fasi: la prima risalente al 1714 circa, con una impostazione analogica a quella dell'oratorio vicino; la seconda, di ampliamento, avvenuta negli anni 1772-1778, ad opera dell'ing. La Marchia, seguita da un ulteriore sistemazione a distanza di pochi decenni. Tra gli ultimi interventi nell'oratorio si segnala il pregevole altare marmoreo realizzato dallo scultore Battista Franco. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Oratorio_delle_Anime http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24839&v=2&c=2466&c1=2637&visb=&t=1 San Vincenzo de Paoli![]() L'attuale chiesa fu edificata nel 1950, in seguito alla ricostruzione di una precedente grande cappella, distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
La nuova costruzione è in stile neoromanico-pisano e presenta una facciata principale in muratura a mattoni rivestita in pietra calcarea. Nella parte centrale trova luogo una cuspide con al centro una finestra circolare, incorniciata da decorazioni scultoree. Al di sopra del portale d'ingresso vi è una lunetta a mosaico, dedicata al Santo. La pianta interna è a croce latina ed è caratterizzata da elementi stilistici semplici ed essenziali. La contraddistinguono tre navate: quella centrale è più alta e larga rispetto alle navate laterali, delimitate da colonne divisorie. scheda dal sito cagliariturismo.it PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Vincenzo_de_Paoli_(Cagliari) San Rocco![]() San Rocco è una piccola chiesa di Cagliari. Sorge all'interno di un cortile accessibile da piazza San Rocco, importante snodo viario del centro città, situato tra Villanova e il quartiere San Benedetto.
La costruzione del tempio si fa risalire al XVII secolo e si ipotizza che l'intitolazione a san Rocco sia riconducibile allo scioglimento di un voto, espresso forse quando la città venne colpita dalla peste, tra il 1652 e il 1656. Di certo si sa che la chiesetta fu sede del Gremio dei Lattai sino al 1864. L'edificio ha le linee semplici di una chiesa campestre, pur trovandosi ormai in pieno centro di Cagliari. La facciata a capanna presenta, sulla sinistra, un campanile a vela. Il portale architravato è sormontato da uno stemma e da un piccolo oculo. L'interno è costituito da un unico ambiente, a pianta rettangolare, con copertura realizzata in capriate lignee, plafonata con una finta volta a botte. L'altare maggiore, in marmi policromi, risale al 1814 e contiene la statua del titolare, opera lignea databile tra il XVIII e il XIX secolo, così come la statua di san Luigi Gonzaga. La chiesa custodisce anche un pulpito ligneo settecentesco e la lapide sepolcrale marmorea della benefattrice Rosa Melis Chiappe, morta nel 1817. scheda da wikipedia PER SAPERNE DI PIU' http://www.gentedisardegna.it/topic.asp?TOPIC_ID=12186 San Cesello![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa di San Cesello, situata nell’antico rione Villanova, sorge nel 1702 per opera del gremio dei bottai, a pochi metri da Porta Cavagna, una delle due porte che assicuravano l’ingresso al quartiere. E’ intitolata ad un santo il cui nome è scomparso dalla toponomastica cagliaritana: San Cesello, appunto, era un fanciullo che, secondo la Passio, subì il supplizio proprio nei pressi di Porta Cavagna. L’incarico di erigerla fu affidato a maestranze locali, le quali realizzarono un semplice vano quadrangolare con volta a botte, una facciata anch’essa quadrangolare con un rosone tondo di modeste dimensioni e una porta architravata piatta sovrastata da una lunetta di matrice gotica. Il campanile a vela a due luci completa il prospetto esterno. All’interno, l’altare in legno, la cui esecuzione fu curata da una bottega artigiana locale, è costituito da un unico ordine di quattro colonne tortili che dividono lo spazio in tre comparti, reggendo una ricca trabeazione aggettante su cui si innalza una cimasa a forma di edicola e suddivisa in tre parti da colonnine dorate. La nicchia centrale è affiancata da due grandi tele con scene del martirio di Cesello, Lussorio e Camerino. In una di queste è rappresentata la Porta Cavagna come si presentava agli inizi del XVIII secolo, prima che fosse demolita per collegare la zona di San Mauro con quella di San Giovanni. Attraverso varie vicende che hanno interessato il gremio dei bottai, e in seguito al loro decadimento, la chiesa subì un graduale abbandono sino a quando, nel 1951 venne affidata alle Sacramentine, una congregazione di suore di clausura, che ne curano tutt’oggi l’apertura al pubblico. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Cesello http://www.cagliaricentro.it/ChiesaSanCesello.htm San Pietro dei Pescatori![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa, con il titolo Sancti Petri de Piscatore, compare, in documenti della seconda metà del XI secolo, tra i possedimenti donati ai monaci Vittorini di Marsiglia dal Giudice cagliaritano Costantino Salusio II de Lacon-Gunale. Ancora parzialmente da chiarire sono le vicende storiche dell'insediamento umano nella zona nella quale si trova la chiesetta, il lembo costiero che si estende lungo lo stagno occidentale di Cagliari. Certamente nell'area sorgeva nella prima metà del XIII secolo la villa arcivescovile di Santa Ilia (o Igia, Gilla), nel principale centro del Giudicato di Cagliari, dove risiedevano i "giudici" e dove si trovava la Cattedrale e il palazzo episcopale. Oltre alla chiesa di San Pietro, vi erano allora almeno altre tre chiese: Santa Cecilia, Santa Maria di Cluso e San Paolo, quest'ultima distrutta nella seconda metà dell'Ottocento. La chiesa ha subito diversi rifacimenti: si presenta ora ad aula unica, con copertura in legno, in origine probabilmente voltata. La piccola abside, in grandi cantoni calcarei con alcuni elementi di spoglio, è una delle testimonianze protoromantiche del primo impianto della chiesa, ed è attribuibile a maestranze lombarde con influssi d'oltralpe attive nel Giudicato di Cagliari entro la fine dell'XI secolo. La trasformazione gotica della facciata avvenne, ad opera di maestranze toscane, probabilmente nell'ultimo quarto del secolo. Una volta all'anno, in occasione della festa del santo, la chiesetta si anima per le celebrazioni civili e religiose organizzate dal Collegio dei pescatori di stagno, da sempre legato al piccolo tempio. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Pietro_dei_Pescatori http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=17865&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://www.suscruxoxu.it/index.php?option=com_content&view=article&id=306&Itemid=11 San Saturnino o Santi Cosimo e Damiano![]() La prima menzione documentata della basilica di San Saturnino, risale agli anni 533-34.La basilica esisteva già all'epoca e gli storici ritengono che la sua fondazione risalga alla metà del quinto secolo. Essa sarebbe sorta come martyrium del martire cagliaritano Saturnino, decapitato secondo la Passio sancti Saturni il 23 novembre del 304 d. C. per non aver voluto rinnegare la sua fede cristiana. Nel 1089 il giudice di Cagliari Costantino Salusio II de Lacon-Gunale fece dono della basilica ai monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia che vi istituirono la sede del priorato sardo dell'Ordine e ne ristrutturarono la chiesa, secondo modi protoromanici. Il convento, gravemente danneggiato già nella prima metà del 1300 durante l'assedio catalano, cadde del tutto in rovina un secolo dopo. La chiesa fu restaurata nuovamente intorno al 1484. Nel 1614 ebbero inizio, per volontà dell'arcivescovo Francisco Desquivel, i celebri scavi per la ricerca de los cuerpos santos. Due disegni dello studioso Francisco Carmona del 1631 ci mostrano la pianta ed una veduta esterna dell'edificio che risulta ancora integro. Nel 1669 la basilica fu in parte smantellata per ricavarne materiali utili alla ristrutturazione della Cattedrale di Cagliari. Concessa nel 1714 alla corporazione dei Medici e degli Speziali, fu reintitolata ai santi Cosma e Damiano. Agli inizi del nostro secolo la chiesa subì vari restauri. Nuovi interventi furono necessari dopo i bombardamenti del 1943. Chiusa al pubblico nel 1978, è stata riaperta nel luglio del 1996. L'area circostante, oggetto di scavi archeologici, ha restituito numerose sepolture di età romana e bizantina.
scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Basilica_di_San_Saturnino http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18065&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 San Benedetto![]() foto di Sergio Pianti
l tempio e l'attiguo convento vennero fondati nel 1643, per volere del nobile di origine genovese Don Benedetto Nater che, in segno di devozione a san Francesco, volle donarli ai Frati Cappuccini. La chiesa venne intitolata a san Benedetto da Norcia, santo di cui il Nater portava il nome. Il convento ospitò i novizi dei Cappuccini; tra questi, nel 1721, anche Vincenzo Peis, il futuro sant'Ignazio da Laconi. Il convento venne chiuso nel 1855, in seguito alla legge di soppressione degli ordini religiosi; utilizzati per gli impieghi più disparati, chiesa e convento caddero presto in rovina. Nel 1923 il sacerdote mons. Virgilio Angioni ottenne dal comune di Cagliari l'autorizzazione di rimettere in sesto e utilizzare il complesso di San Benedetto, come sede dell' Opera del Buon Pastore, un'istituzione caritatevole da lui fondata. Intanto cominciavano a essere edificati nell'area intorno alla chiesa, fino ad allora in aperta campagna, i primi palazzi di quello che sarebbe diventato uno dei più importanti quartieri della città moderna. Nel 1933 San Benedetto divenne parrocchia succursale della Collegiata di San Giacomo a Villanova e, nel 1946, prima chiesa parrocchiale della neo parrocchia di San Benedetto. Era una sede provvisoria, date le modeste dimensioni dell'edificio e il numero sempre in crescita degli abitanti del nuovo quartiere; infatti, nel 1957 si inaugurò la nuova parrocchiale, la chiesa di Santa Lucia. La chiesa è tuttora aperta al culto, officiata dai padri Gesuiti; il convento è abitato dalle suore del Buon Pastore scheda dal sito quartiere san benedetto PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Benedetto_(Cagliari) Cristo Redentore![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa di Cristo Re si trova in via Scano ed essendo in posizione sopraelevata rispetto al piano stradale è raggiungibile con una scalinata. Si tratta di un'imponente struttura dalle linee moderne e regolari. La facciata, in cui oltre al grande portone principale si trovano due ingressi secondari, è sovrastato da un enorme rosone di forma esagonale a vetrata arricchito da un'ornamentale struttura in ferro. La parte centrale in muratura è lateralmente affiancata da un rivestimento in tasselli bicolori e alleggerita da strette e lunghe vetrate alle estremità di ogni parete. scheda dal sito sardiniaportal.net Madonna del Rosario![]() La chiesa dedicata alla Madonna del Rosario è situata alle pendici di Monte Urpinu; costruita all'interno di un vasto complesso di edifici, passerebbe quasi inosservata se non fosse per una delicata croce posta sul tetto. La festa della Madonna del Rosario viene celebrata l' 8 ottobre.
scheda dal sito cagliariturismo.it Chiesa Aragonese![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa, situata alle pendici del Monte Urpino, venne edificata per volere del Barone Giovanni Sanjust di Teulada tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, sui ruderi di un'antica chiesetta bizantina. La primitiva chiesa risultava più piccola dell'attuale in quanto fu ampliata abbattendo il muro di un locale antistante l'aula, segnato da un risega sul muro. La chiesetta è costituita da un'aula coperta da una struttura lignea su capriate poggiata su mensole in pietra a cui si affianca il presbiterio, su pianta quadrata rialzato di un gradino rispetto all'aula e separato da questo da un arco a sesto acuto. Il presbiterio risulta staccato dall'aula nel lato prospiciente la via Garavetti tramite un contrafforte aggettante che richiama gli antichi archi diaframma delle primitive chiese catalane. Questo (il presbiterio) è coperto da una cupola ottagona rivestita in coccio pesto che rievoca lontani echi bizantini e poggia su pennacchi cilindrici. Nel primo tratto dell'aula, dalla parte dell'ingresso, vi è un coro alto realizzato con struttura lignea poggiato su mensole lapidee, simili a quella della copertura, e illuminato da un balcone finestra con parapetto in ferro battuto che si affaccia su fronte principale. Il coro fu realizzato nell'ambito di un progetto di restauro (1968) così come sia le finestre del presbiterio che i capitelli e le modanature dell'arcone del presbiterio che sono state reinterpretate su linee liberty della fine dell'Ottocento. I prospetti semplici e le linee essenziali denotano il volume interno segnato dalla copertura della chiesa in coppi sardi. Durante il secondo conflitto mondiale l'edificio subì gravi danni a causa dei bombardamenti e, in seguito, un restauro ne manomise la primaria struttura. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_Aragonese Chiesa del Santissimo Nome di Maria o dei Salinieri![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa del SS. Nome di Maria è situata all'interno di un cortile recintato nella "Città del Sale", in cui vivevano i dirigenti e gli impiegati che lavoravano nelle saline. È una chiesetta in stile neoromanico caratterizzata da un'elegante facciata con lesene laterali. Il portone ligneo di forma rettangolare con cornice modanata è inserito in un arco a tutto sesto e sormontato da una lunetta con un'immagine sacra. Al di sopra è posto un bellissimo rosone bianco, un grande campanile a vela a tre luci, dotato di tre campane e sovrastato da una semplice croce. Attualmente è stata costruita una nuova chiesa, situata in via Favonio, al centro del Quartiere del Sole. Costruita all'interno di un giardino recintato, si presenta come una moderna e originale struttura in cemento armato, in cui spicca un imponente campanile di forma cilindrica. scheda dal sito sardiniaportal.net PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=155128 http://www.apmolentargius.it/saline_architetture.php San Mauro![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa fu eretta nel 1650 nel cuore del quartiere di Villanova, inglobando la preesistente chiesetta dedicata alla Vergine della Salute. L'intitolazione a S. Mauro si deve al fondatore della stessa chiesa, il canonico Francesco Gaviano, devoto del santo ritenuto cagliaritano. Oggi si presenta con una facciata a capanna di color ocra chiaro scandita da lesene e cornici. Alla luminosità della facciata fa da contrasto la penombra dell'interno, ad unica navata con volta a botte e tre cappelle per lato, con archi a tutto sesto. L'altare maggiore restaurato negli anni '80 è in granito grigio e nella fascia inferiore si trovano gli stalli del coro in noce scuro. Delle cappelle laterali due rivestono interesse particolare: quelle di S.Raffaele e S.Salvatore da Horta. Nella prima è collocato il solenne altare marmoreo fatto costruire nel 1745 dal terziario Andrea Ligas. Sul paliotto, poggia la mensa dell'altare con il tabernacolo: al centro una grande nicchia con la statua del santo titolare. Nella cappella sono presenti pregevoli statue di Giuseppe Antonio Lonis di finissima fattura. La cappella di S.Salvatore da Horta è la seconda a sinistra: vi si conserva il reliquiario in metallo dorato con una scapola del santo; alla base un'arca di pietra che custodisce le sue spoglie. Di particolare interesse è il chiostro del convento con il quadriportico recentemente restaurato che ospita al centro una cisterna di raccolta dell'acqua. Dal 1661 nell'adiacente convento, coevo alla chiesa, venne ospitato il noviziato e lo Studio di teologia. La chiesa ha una funzione di assistenza spirituale in un quartiere che è cresciuto notevolmente per importanza e per numero di abitanti. scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Mauro_(Cagliari) http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=24818&v=2&c=2488&c1=2123&t=1 http://www.sbappsaecaor.beniculturali.it/index.php?it/87/restauri-conclusi/9/cagliari-chiesa-di-san-mauro/show Sant'Alenixedda![]() La chiesetta di S. Alenixedda, costruita nell'antichissimo sito di S. Vetrano (vi sono state trovate vestigia romane), è un piccolo gioiello architettonico medioevale databile intorno al XIII secolo. Si compone di una navata unica dalle linee semplici, così come semplice ed elegante si presenta la facciata. Questa è divisa in tre parti da quattro lesene: quella centrale si caratterizza per il robusto arco che dà rilievo all'ingresso e per il campanile a vela di elegante sobrietà, mentre i due specchi laterali ricevono slancio da archetti lobati ascendenti poggianti su mensole. Alenixedda è un diminutivo del nome Aleni, che in sardo sta per Elena, madre dell'imperatore Costantino, anch'egli venerato nell'isola come santo. Il diminutivo, quasi certamente, aveva lo scopo di distinguere due luoghi di culto assai diversi fra loro, ma dedicati alla stessa santa. Quello piccolo appunto, eretto nel sito di S. Vetrano, e quello al confronto ben più grande, eretto successivamente nella vicina villa di Quartu.
scheda dal sito del comune di cagliari PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Sant'Alenixedda http://www.leonardocagliari.it/MonumentiSA-ita.htm Immacolata Concezione (scomparsa)![]() E' stata la cappella della villa Pollini
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