LE CHIESE DI MASULLAS
Parrocchia Nostra Signora delle Grazie![]() La chiesa sorse ai margini dei due nuclei medioevali di san Lorenzo e santa Lucia. Insieme al convento dei cappuccini, divenne la fabbrica architettonica più significativa della prima epoca moderna.
Il primitivo impianto, di datazione incerta, fu trasformato nel corso del '600, con la costruzione delle cappelle ai lati della navata e della volta a botte sopra l'aula liturgica. Nel 1676, l'artista Mattia Canopia si impegnò a dipingere il retablo per la cappella di nostra Signora del rosario. Ai primi anni del '700, risale il pulpito ligneo intagliato dall'artigiano Giovanni Domenico Manca. Tra il 1718 ed il 1722, il muratore Salvatore Pilloni realizzò il singolare fronte su piazza; sorprende il coronamento superiore della chiesa, impreziosito da fantasiosi motivi vegetali, scolpiti su blocchi di pietra arenaria, che conferisce al monumento accenti pittoreschi: una singolare mescolanza di modelli vernacolari, non dissimile dalle espressioni artistiche dei lontani scenari coloniali. Due volute di raccordo collegano il fastigio al corpo della chiesa. L'ingresso è evidenziato da uno pseudo-colonnato tetrastilo, motivo attinto dal panorama secentesco cagliaritano, comune ad altre chiese del circondario, come la parrocchiale di Gonnoscodina. Al periodo tra il 1778 ed il 1781, risale la ricostruzione della sacrestia, ad opera del muratore Giuseppe Loy. Negli ultimi anni del XVIII secolo, la chiesa ricevette in dotazione alcuni organi, realizzati dal maestro napoletano Antonio Priante. Eretto nel secondo decennio dell'800, l'imponente campanile è, per altezza, il secondo della Sardegna. scheda dal sito i cavalieri delle colline San Leonardo![]() E' un interessante episodio dell'architettura romanica in Sardegna, forse risalente al '200, collegato ad uno dei primi nuclei storici di Masullas.
I progettisti adottarono il consueto modello a navata singola, con abside semicircolare, coperta con capriate lignee. Il programma decorativo e il cromatismo della pietra arenaria, un tempo parzialmente mascherato dagli strati di intonaco, sono gli elementi qualificanti all'occhio dell'osservatore. Il fronte principale, a doppio spiovente, è sormontato da un campanile a vela. Nonostante l'altezza contenuta, la chiesa è, idealmente, suddivisa in registri decorativi sovrapposti: il primo livello ospita il portale con lunetta semicircolare; al secondo ordine, corrisponde una successione di archetti pensili a doppia ghiera, sostenuti da peducci; il terzo livello è segnato da una bifora centrale. L'armonia compositiva della facciata è dovuta a sottili algoritmi proporzionali, ben evidenziati dalla scelta di non celare il paramento murario dietro spessi strati di intonaco, un tempo stesi sul corpo della chiesa. Scavi archeologici hanno evidenziato un precedente e più antico impianto, forse del tipo binavato. scheda dal sito i cavalieri delle colline PER SAPERNE DI PIU' http://web.tiscalinet.it/romanicosardo/mioweb4/masullas.htm Santa Lucia![]() foto di Corrado Fenu
L'edificio sorge nel secondo nucleo storico di Masullas. Il paramento murario laterale rivela le due fasi planimetriche della chiesa: al primitivo nucleo, di età imprecisata ma di caratteri ispirati all’architettura romanica, seguì l'ampliamento con l'eliminazione dell'abside. Oggi, l'area presbiteriale è interna al corpo principale del monumento. Realizzate in opera mista di ciottoli d'arenaria, le murature laterali sono rinforzate, verso settentrione, da contrafforti. Sullo stesso fronte, si aprono due porte; sul lato opposto una. Il prospetto principale è caratterizzato dalla curiosa mole del campanile a vela, sproporzionato rispetto alle dimensioni del registro sottostante, e dal portale semicircolare. La tessitura muraria inferiore è costituita da blocchi squadrati; per le porzioni superiori fu adottata la tecnica mista dei muri laterali. scheda dal sito i cavalieri delle colline San Francesco d'Assisi![]() Oggi sede del Museo dei minerali del monte Arci, l'antico convento di san Francesco fu costruito nel 1646, per iniziativa del cavaliere Francesco Simoni.
L'insediamento adottò la forma ricorrente nei monasteri cappuccini della Sardegna secentesca: la singola navata, culminante in un'abside quadrata, coperta con volta a crociera, è affiancata da una singola sequenza di cappelle, sul lato destro per chi entra; sul fronte opposto, si innesta il chiostro comunicante con la chiesa e con i locali legati alla vita conventuale. I muri laterali della chiesa sono rinforzati da contrafforti, tra i quali sono incastrate le campate del chiostro. Il prospetto principale, a spioventi, reca, in posizione mediana, le uniche aperture: il portale architravato e l'oculo circolare destinato ad illuminare la navata. scheda dal sito i cavalieri delle colline |