LE CHIESE DI BOLOTANA
Parrocchia Santi Pietro e Paolofoto di Sergio Pianti
La realizzazione di San Pietro, molto probabilmente si deve a Miguel Puig, originario di Cagliari ma residente a Bolotana, che edificò la Chiesa rurale di S. Bachisio ultimata nel 1597, la riedificazione della parrocchiale intitolata a S. Pietro, datata 1600 dall'epigrafe. Oggi illeggibile, mirata nel cartello sul timpano del portale di facciata, che recitava: HIS MAR Custa faina est facta in su annu 1600 Bolotana. All'epoca era rettore della parrocchia il medesimo Bachisio Mura che ricopriva la carica di canonico del S. Bachisio; quanto sopravvive della chiesa seicentesca, mostra elementi compositivi e ornamentali simili a quelli del S. Bachisio. continua a leggere San GiovanniLa chiesa tardogotica di San Giovanni sorge, aggrappata col suo lato nord al pendio che culmina con il diruto convento dei Cappuccini, a quota 516.
Chiesa di patronato e, come tale non oggetto di visita da parte dei vescovi, è stata donata nel 1989 alla Parrocchia dalle famiglie Sulas-Filia e Tiana. Ricostruita nel 1630 o nel 1636, è ad aula unica coperta da tetto ligneo a due spioventi coperti da tegole, presbiterio, rialzato di un gradino, rettangolare della stessa larghezza dell'aula, minuscolo vano di sagrestia al quale si accede attraverso due porte architravate ai lati dell'altare. continua a leggere San Francesco d'AssisiLa chiesa di San Francesco, sita ancora alla periferia nord-ovest di Bolotana, a quota 545 s.l.m., orientata con presbiterio a nord e facciata a sud, è stata costruita, secondo dati di tradizione ma non documentali, tra il 1600 ed il 1609.
Per tale costruzione il nobile bolotanese Gavino Gayas avrebbe offerto in dono un suo podere, secondo la memoria popolare per le spese di costruzione del convento, ma - più verosimilmente - come area fabbricabile. In ossequio alla volontà del padre, probabilmente scomparso nel frattempo, sua figlia Caterina, moglie di Onofrio Fois, con l'autorizzazione del Vescovo, d'accordo con il Parroco e con la popolazione, avrebbe dato inizio ai lavori nel 1608. Affiancata ad un ampio convento di Cappuccini - ora ridotto in condizioni di articolante rudere - ha vissuto vicende affannose, per l'ostilità dimostrata dai bolotanesi nei confronti dei frati che vi officiarono. continua a leggere San Basiliofoto di Vittoria Campus
Ubicata all'inizio dell'antico tracciato viario che collegava Bolotana con Lei, per tradizione è considerata la più antica tra le chiese urbane. Se la tradizione ha un fondo di verità, la redazione gotico-catalana giunta sino alla metà del XX secolo, non era quella originaria, ma una ricostruzione. Spiace non avere alcuna testimonianza della redazione più antica, che pure potrebbe essere stata conservata alla redazione secentesca. Oggi della redazione secentesca rimane il portale in trachite, ridipinto in rosso porpora. Sul concio di chiave dell'archivolto dell'ingresso, entro scudo araldico si legge il monogramma IHS, sormontato da croce che in esergo i tre chiodi. Lo stemma è circondato da cinque piccole rosacee, evidente allusione simbolica alle cinque piaghe del Cristo. continua a leggere Santa Croce (sconsacrata)foto di Sergio Pianti
Ancora aperta al culto nel 1908, oggi è ridotta alle funzioni di magazzino di sgombero. Originariamente doveva avere una sua dignità architettonica, come appare anche dagli archi gotici superstiti all'interno e dai due capitelli d'imposta, mutili in parte, sui quali si leggono ingenui ma efficaci rilievi: su di uno si vedono due leoni di redazione estremamente vernacolare; sull'altro, un pavone e un leone affrontati, aventi fra loro, entro cornice circolare, il solito diffusissimo monogramma IHS. Del pavone, simbolo di immortalità perché gli antichi erano convinti della incorruttibilità delle sue carni, è fin troppo nota la presenza in rilievi, mosaici, dipinti e lucerne di età paleocristiana e bizantina. Questo simbolo si addice alla funzione funeraria che la chiesa ebbe fino a tutto il secolo XIX, probabilmente per i confratelli e consorelle della laicale confraternita della Santa Croce, ma forse anche per gli altri: il 30 gennaio 1836, vi fu sepolto, Diego Sulas, giustiziato per aver ucciso un militare in un conflitto a fuoco. continua a leggere |
Le chiese campestri di Bolotana
San Bachisio
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