LE CHIESE DI SOLARUSSA
Parrocchia San Pietro ApostoloAperta tutti i mesi dell'anno è la chiesa principale dove vengono tenute le messe domenicali, del mattino, quelle festive e i sacramenti.
L'Architetto Cominotti ideò, progetto e diresse i lavori i quali ebbero inizio nel 1830 e finirono nel 1835. Venne consacrata da monsignor Giovanni Maria Bua il 24 giugno 1835. All'interno vi sono tre navate, due laterali e una centrale. In quelle laterali sono presenti sette cappelle più quella situata nell'abside. Nel coretto si possono osservare due dipinti: uno raffigura l'angelo che libera San Pietro dal carcere Mamertino e l'altro San Gregorio Magno con la consueta colomba che lo ispira. I due dipinti sono del pittore romano Pietro Angeletti scheda dal sito del comune di solarussa Nostra Signora delle Grazie (antica parrocchia)La Chiesa delle Grazie, ex chiesa parrocchiale, è il Santuario, tra i quattro esistenti, più antico del paese. Il culto per la Vergine delle Grazie, antica patrona di Solarussa, fu diffuso per ordine dell'Imperatrice Irene Daucas, madre di Costantino VI.
La Chiesa venne edificata nella parte più alta del centro abitato, intorno al quale si addensarono le case, probabilmente per proteggerla dalle continue inondazioni che in quel periodo devastavano gran parte dei campi e del territorio abitato. Il tempio era molto importante e sino alla metà del secolo scorso era considerato come un santuario. Ogni anno nel periodo Mariano, si teneva un pellegrinaggio, al quale partecipavano molti devoti, che provenivano da ogni parte: Campidano, Montiferru, Planargia, Marmilla e Arcidano. L'affluenza al Santuario diminuì man mano che si affermò il culto della Vergine del Rimedio, nei pressi Oristano. La parte frontale della Chiesa è caratterizzata da un loggiato a tre ordini di archi poggianti su pilastri e, sulla stessa linea, ha due torri campanarie di stile e fattura similari che affiancano la facciata della chiesa e la rendono unica nel suo genere. Questi elementi, al secondo livello, danno origine a una terrazza passante alla quota dalle celle campanarie. Sul filo dell’ingresso vero e proprio, sempre al livello superiore, il motivo architettonico è concluso da una timpanatura (in cui si aprono tre finestre) a segnare le due falde del tetto. La Chiesa è composta da un'unica navata, con tre cappelle laterali per parte intercomunicanti. Queste, all’esterno, piuttosto che segnare la loro singolarità, sono definite da una struttura muraria compatta. Mentre, all’interno, danno sulla navata con degli archi a tutto sesto, con finiture in stucco e decorazioni a cassettoni attribuibili alla metà del XIX secolo. Nella zona presbiteriale, l’edificio è concluso da un’abside semicilindrica, con volte a calotta sferica, affrescata dal pittore oristanese Carlo Contini tra il 1933 e il 1936, su incarico del parroco di Solarussa Can. Giuseppe Loy. A seguire la linea delle cappelle, a destra e a sinistra, del corpo absidale, si trovano la sagrestia e l’oratorio dei confratelli dello Spirito Santo. scheda dal sito del comune di solarussa Le AnimeIl nome "Chiesa della Anime" si fa risalire al fatto che adiacente alle sue mura sono presenti i resti di un antico cimitero. Si pensa che prima venisse usata come camera mortuaria, poi col passare del tempo è stata modificata e utilizzata come chiesa quando il cimitero è stato definitivamente trasferito fuori dal paese. Assieme alla Chiesa parrocchiale, alla piazza antistante e all'area cimiteriale forma un complesso religioso di un certo interesse per l'intero paese di Solarussa.
Edificata nell'anno 1749 come reca scritto la lapide soprastante il portale della facciata, l'edificio si presenta ancora oggi nella sua struttura originaria. Da cenni storici ritrovati nei Quaderni Storici e Turistici di Sardegna "Felice Cherchi Paba", pare che le pietre impiegate per la sua edificazione derivassero dalla demolizione della Parrocchiale dell'antico villaggio di "Villalonga". E' costruita in pietra di basalto e l'impianto è tipicamente basilicale a tre navate. Le volte a botte delle navate, i cornicioni lungo tutte le pareti ed i pilastri, costituiscono insieme all'altare rivestito di marmi policromi, al pulpito ligneo e all'ampia cornice d'ingresso per la sagrestia, gli unici elementi di decoro in un interno per il resto abbastanza povero e disadorno scheda dal sito del comune di solarussa |