LE CHIESE DI BOSA
Concattedrale Maria Immacolata![]() La chiesa, intitolata all’Immacolata, venne costruita tra il 1805 e il 1809, in sostituzione dell’antica chiesa romanica risalente agli inizi del XII secolo e restaurata probabilmente nel 1400 ma deve il suo aspetto attuale all’architetto bosano Salvatore Are.
All’interno la chiesa è formata da un’ampia navata sulla quale si aprono quattro cappelle per lato con begli altari in marmo. La prima di queste, posta a destra dell’ingresso, è dedicata al Sacro Cuore e contiene altre quattro piccole cappelle. La cappella di sinistra, invece, ospita il fonte battesimale. La facciata ha tre portali di cui il centrale, ad arco acuto modanato, contiene l’ingresso della chiesa. Altre caratteristiche sono il grande organo, l’altare maggiore costruito in finissimo marmo, tre statue marmoree raffiguranti l’Immacolata Concezione e i due Martiri sardi Emilio e Priamo nonché numerose pitture del vicentino Emilio Scherer raffiguranti generalmente santi che compivano il loro martirio in paesaggi bosani. Il campanile, tuttora incompiuto, porta scolpita la data 1683 nella parte terminale. Più che per la facciata la cattedrale è particolare per il gioco della tettatura, da cui svetta il campanile e le pittoresche cupole che si specchiano sulle acque del Temo. scheda dal sito bosa online PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=18257&v=2&c=2488&c1=&t=1 http://it.wikipedia.org/wiki/Concattedrale_dell%27Immacolata_Concezione http://www.bosaweb.it/la-cattedrale-di-bosa.html Parrocchia Sacro Cuore di Gesù![]() foto di Federico Ledda
Parrocchia Santa Maria Stella Maris![]() foto di Sergio Pianti
La chiesa dedicata a S. Maria del Mare, si trova all’ingresso di Bosa Marina. Narra la leggenda che la pesante statua della Santa (probabilmente la polena di una nave), trasportata dalla corrente, sia giunta miracolosamente sulle rive del mare di Bosa. Il ritrovamento, avvenuto pare nel 1675, fu considerato prodigioso e si pensò così di dedicare alla Santa una chiesa. Costruita nel 1686 dal vescovo Sotgia, è realizzata con unica navata affiancata da quattro cappelle alla sinistra e tre alla destra secondo uno schema tipico dell’isola. L’altare maggiore, in stile barocco, risale al 1815. La facciata ha subito recentemente un rifacimento che non ne altera però del tutto l’originaria fisionomia a capanna, testimoniata da un dipinto del pittore Emilio Scherer. La chiesa è quotidianamente aperta al culto e le celebrazioni della Santa vengono effettuate la prima Domenica di Agosto. scheda dal sito bosa online Nostra Signora di Regnos Altos![]() Più che sotto il profilo architettonico, la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos suscita interesse per lo straordinario ciclo di affreschi trecenteschi, emerso al suo interno.
La cronologia della cappella è incerta: non si è ancora riusciti a stabilire se questa sia stata costruita prima del castello e poi restaurata o se fosse successiva alla struttura fortificata. Nei registri catastali la prima intitolazione della chiesa era a Sant'Andrea apostolo e solo intorno alla fine del XIX secolo ha assunto il nome odierno. Non si hanno menzioni della struttura originaria dell'edificio, che nei secoli ha subito interventi pesanti; oggi si presenta come una chiesa ad aula unica, dove la zona presbiteriale è stata interamente rifatta. Gli studi più recenti hanno comunque proposto una datazione dell'edificio al XII secolo e una serie di interventi successivi nel corso del XIV. Fra questi interventi vi è anche la realizzazione del ciclo di affreschi che si può ammirare in tre delle quattro pareti della chiesa. Questi si collocano in controfacciata e nei due lati lunghi e sono stati pesantemente mutilati dalla ricostruzione dell'abside, in periodo non documentato. Anche la datazione degli affreschi, come della chiesa, ha creato non pochi problemi agli studiosi, che sono arrivati a collocarli addirittura nel XV secolo; oggi si ritiene che questi siano stati realizzati nel XIV secolo, presumibilmente da un pittore di origine toscana. scheda dal sito sardegna cultura PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Nostra_Signora_de_Sos_Regnos_Altos http://www.bosa.it/ita/citta/il_castello2.htm http://www.bosaonline.com/content_new.asp?id=29&i=05 Nostra Signora del Santo Rosario![]() Si ignora la data della sua fondazione, ma probabilmente l'edificio oggi esistente, ampiamente rimaneggiato nel XIX secolo, sorge nel sito di una chiesa più antica.
La facciata è spartita in due ordini: nel più basso, rinserrato da strette paraste e innalzato su zoccolatura lievemente aggettante, si apre il portale centinato, con ricca mostra in forme manieristiche d'ispirazione colta ma declinate secondo la versione vernacolare e cromatico–planare proposta più volte dalle maestranze locali. È forse l'unico relitto della fabbrica più antica: le lesene, appena decorate da cornici a listello e motivi a rosetta, sono finite da capitelli a cornice e sormontate da un architrave mosso dal motivo modulare a punte di diamante, cui si somma un timpano semicircolare interrotto al centro dall'immagine della Vergine col Bambino a basso rilievo. Il secondo ordine della facciata appare fortemente condizionato dalle forme barocche della chiesa del Carmine: due piatte lesene con capitelli ionici lo spartiscono in tre specchi; in quello mediano si inserisce una finestra centinata sormontata dall’ingombrante orologio pubblico ivi collocato nel 1875. Il coronamento è giocato, come al Carmine, sulle linee concave e convesse, terminate da volute a ricciolo e vasi porta-fiamma. L'interno, con coperture a crociera e sottarchi che scandiscono le campate, non mostra niente di notevole; gli altari laterali in stucchi dipinti sono dedicati a San Domenico, alla Vergine della Salute, San Nicola e Sant'Antonio da Padova. scheda dal sito sardegna cultura PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_del_Rosario_(Bosa) Sant'Antonio Abate![]() Il suo primo impianto viene fatto risalire addirittura al XII secolo da documenti di incerta autenticità; pare sia appartenuta in origine all'Ordine dei Camaldolesi che vi abitavano in un annesso piccolo monastero. Fu successivamente concessa dal vescovo locale ai Carmelitani dal 1580 al 1606, fino a quando questi ottennero di trasferirsi presso la chiesa della Vergine del Soccorso, un tempo esistente nel sito dell'attuale chiesa del Carmine.
La chiesa di Sant'Antonio Abate sorge nei pressi dell'antico ponte in trachite rossa (per cui fu detta in passato di Sant'Antonio de Pont) col quale condivide anche l'uso del locale materiale costruttivo. L'edificio, in forme chiaramente legate a moduli gotico-catalani, risale al XVI secolo. La navata è voltata a crociera su pilastri addossati ai muri perimetrali che scandiscono lo spazio in quattro campate divise da archi a sesto acuto. Il presbiterio è introdotto da un arcone su semicolonne dotate di capitelli a motivi vegetali e recanti uno lo stemma d'Aragona e l'altro l'effigie inusuale di un moro bendato. La facciata, interamente in trachite a vista, termina a capanna con coronamento d'archetti pensili nascente dalle due paraste d'angolo. In asse al portone con modanatura ad arco inflesso si apre il rosone circolare, strombato e recante nel traforo un motivo di stella a cinque punte. Il muro perimetrale destro è rafforzato da un robusto contrafforte, avanzato rispetto alla facciata, e terminato sul fronte parallelo a questa da un elemento timpanato. Così pure timpanato, ma ancor più arretrato rispetto al contrafforte, si presenta il tozzo campanile addossato all'opposto versante della chiesa, suddiviso in tre ordini, nel più alto dei quali si apre ad arco la cella campanaria. scheda dal sito sardegna cultura PER SAPERNE DI PIU' http://www.bosaonline.com/content_new.asp?id=26&i=05 Santa Croce![]() La chiesa di Santa Croce si trova nell’omonima via parallela al Corso Vittorio Emanuele e al Lungo Temo.
Fu realizzata nel ‘500 e in origine era un oratorio dedicato alla SS Trinità. Nel 1648 fu affidata ai fratelli di S. Giovanni di Dio che dal 1644 avevano la gestione dell’attiguo Ospedale della Misericordia. Dopo vari restauri, la chiesa, si presenta con una navata centrale affiancata da tre cappelle sul lato destro e da due sul sinistro. Al suo interno gli affreschi, risalenti al 1880, sono opera del pittore Emilio Scherer. Il portale d’ingresso può ben considerarsi la versione molto sobria di stilemi barocchi. Nella chiesa sono custodite le imponenti statue dei Misteri che tradizionalmente vengono condotte in processione il Martedì Santo. La chiesa è visitabile ed è aperta quotidianamente al culto. scheda dal sito bosa online Beata Vergine del Carmelo![]() Sorge dove era un tempo una chiesa intitolata alla Beata Vergine del Soccorso, concessa all'Ordine nel 1606, quando i Carmelitani abbandonarono il convento di Sant'Antonio Abate, insalubre per la vicinanza del fiume Temo.
Il nuovo sito, prossimo alla porta cittadina di San Giovanni e ad una delle strade che collegavano la città col nord dell'isola, ospitò i frati fino alla seconda metà del XIX secolo, quando le leggi sabaude sula soppressione degli Ordini monastici e l'incameramento dei loro beni determinarono il progressivo abbandono di Bosa da parte dei Carmelitani. continua la lettura... PER SAPERNE DI PIU' http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_del_Carmine_(Bosa) San Giovanni Battista![]() La chiesa di San Giovanni al Cimitero nelle sue forme attuali sarebbe frutto dell'ampliamento di una chiesa più antica, forse del XII secolo. Oggi si presenta ad aula unica, il cui spazio è movimentato da piccole cappelle nelle pareti laterali. Sul lato d. della navata sono venuti alla luce dei lacerti di un ciclo pittorico quasi illeggibile, in via ipotetica databile al XIV secolo.
L'abside, a pianta rettangolare, è sopraelevata rispetto all'aula e presenta una copertura a botte. La facciata è essenziale, a spioventi sormontata da un piccolo campanile, e presenta un portale archiacuto modanato, sovrastato da un rosone. Anche la facciata, come i dipinti nella prima campata della chiesa, dovrebbe risalire al XIV secolo. scheda dal sito sardegna cultura PER SAPERNE DI PIU' http://www.bosaonline.com/content_new.asp?id=33&i=05 Santa Filomena![]() foto di Federico Ledda
Santa Maria degli Angeli![]() L'edificio fa parte del complesso conventuale dei PP. Cappuccini fondato a Bosa per iniziativa del vescovo Manca De Cedrelles e dei consiglieri cittadini nel 1608. Ne fu posta la prima pietra il giorno della Concezione della Vergine (8 dicembre).
Sull'unica navata coperta a botte si aprono, sulla parete destra, tre cappelle voltate a crociera. Al presbiterio, con altare in stucco, si accede attraverso una breve scalinata decorata ai lati da leoni, anch'essi di stucco; è voltato a botte come la navata e si prolunga nell'abside semicircolare, ricevente luce da un ampio finestrone. La concezione generale dell'edificio appartiene a quella fase sincretistica dell'archiettura sarda in cui le linee predominanti esprimenti codici manieristici semplificati si affiancano a strutture di tradizione gotica (in questo caso le coperture delle cappelle). Ma di concezione rinascimentale è anche la misura dello spazio, definita all'interno dal cornicione che segna l'imposta delle volte e all’esterno dalla facciata sormontata da timpano triangolare al cui centro si apre un oculo, in asse con una sottostante apertura rettangolare e col portale di foggia neoquattrocentesca. I recenti restauri che hanno coinvolto il convento e la chiesa hanno in parte snaturato le forme originarie dell’edificio di culto, con un rimpicciolimento del presbiterio ed un innalzamento del piano di calpestio della navata (portato a livello di quello delle cappelle) e la conseguente sparizione delle tombe dei frati. scheda dal sito sardegna cultura Santa Teresina![]() Fai clic qui per effettuare modifiche.
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Le chiese campestri di Bosa
Santi Pietro e Paolo, Santa Giusta, Sant'Eligio, Santi Cosimo e Damiano, San Giorgio (abbandonata), San Martino, Santa Maria Garavetta
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