LE CHIESE DI OSILO
Parrocchia Immacolata ConcezioneLa chiesa cosi come appare oggi è frutto di vari rimaneggiamenti. Sorta prima del 1553, anche se l'epoca precisa dell'erezione si ignora, fino all'anno 1727 fu semplice parrocchia governata da un Pievano, il Dott. Antonio Francesco Serra nativo di Ittiri, il quale propose in quell'anno alle autorità ecclesiastiche e civili del suo paese la fondazione di una Collegiata, ma non realizzò il sogno nel suo paese nativo ma in quello in cui era Pievano. L'insigne Collegiata di Osilo durò 155 anni. La chiesa è titolata alla Vergine Santissima della Immacolata Concezione, ed ogni anno l'otto dicembre, vi si celebra la festa. Malgrado i numerosi restauri la chiesa non cambiò la sua fisionomia originaria (impianto mononavato e profonde cappelle laterali) sino al 1968, anno in cui vennero realizzate delle modifiche sostanziali che diedero la configurazione attuale alla chiesa; l'apertura delle cappelle che diedero origine alle navate laterali, l'eliminazione degli affreschi, del pulpito in legno e delle balaustre in marmo.
E' difficile collocarla in uno stile ben definito, l’impianto originario risente di influssi gotico-catalani mediati dall'architettura autoctona, con le volte a sesto acuto e il cupolino al centro del transetto. Sino al 1968 era a navata unica con cinque cappelle per lato, ognuna delle quali aveva un altare ligneo scolpito e dipinto, questi altari contenevano le nicchie con le statue dei Santi oppure dei quadri. Purtroppo degli arredi lignei della chiesa sono rimasti soltanto il coro rifatto nei primi anni della Collegiata intorno al 1727 e il fonte battesimale settecentesco in legno intagliato e dorato, unico insieme a quelli delle parrocchie di Gavoi e Orosei. Anche l'altare maggiore in origine era in legno, ma nel 1835 venne rifatto in marmo, sul disegno di Giuseppe Monteverde, seguendo la tradizione iniziata già nel Settecento di sostituire gli altari lignei con quelli marmorei provenienti da Genova. La facciata rifatta nel 1907 si può ricollegare agli stili della tradizione classica. scheda dal sito augusolum Santa CroceLa chiesa di Santa Croce si trova adiacente alla casa Parrocchiale. Probabilmente seicentesca con caratteristiche tardorinascimentali e gotico-aragonesi. La chiesa fu un oratorio governato dalla Confraternita di Santa Croce, con Un suo Priore, dipendente dal Parroco, secondo le speciali regole approvate dai Sommi Pontefici e Prelati, il loro compito era di cantare l’Uffizio piccolo della Santissima Vergine nella Domenica e nelle solennità, e di accompagnare il Corpo Collegiale nelle processioni parrocchiali, nonché di accompagnare i defunti Confratelli e Consorelle. Le feste che celebrava la Confraternita di Santa Croce erano “l'esaltazione della Croce” e di “San Bonaventura”.
Nel 1968 la chiesa venne trasformata in cinema parrocchiale, e successivamente intorno agli anni 70' venne definitivamente chiusa. L'edificio è mononavato, diviso in tre campate con archi a sesto acuto, e volta acrociera, due cappelle nel lato destro, e tribuna sul fondo. L'abside è rialzata rispetto al piano della navata con la volta a botte. Si trovano tre porte; una nel lato sinistro che conduce all'aula Capitolare della chiesa Parrocchiale, due nel lato destro che permettono l'accesso alla sagrestia, nella quale non è rimasto niente. Attualmente nel cornicione e nella volta dell'abside rimangono tracce di antiche pitture. Le due cappelle sul lato destro furono chiuse con pareti prefabbricate, e utilizzate come bagni per il cinema Parrocchiale. il pavimento della chiesa è in mattoni esagonali bianchi e neri. Nella chiesa non si trova nessun arredo, mancano gli altari e il pulpito. Niente o ben poco rimane della antica e caratteristica chiesetta che fu un tempo. La facciata è in blocchi di tufo squadrati, mentre gli altri lati sono in conci di pietra basaltica. Il portale della facciata è stato murato, come pure la finestra che si trova sopra di esso. Il campanile è a vela, sormontato dalla croce. Tale ingresso non veniva considerato principale, poiché risultava sul cortile interno della vecchia casa Parrocchiale. I fedeli entravano in chiesa dall'ingresso laterale. il portale di questo ingresso è sormontato dalla scritta "cinema" fatta in blocchi di tufo intonacati. scheda dal sito augusolum Beata Vergine del Rosariofoto di Marcello Derudas
La chiesa seicentesca intitolata alla Beata Vergine del Rosario è un bell'esempio di arte tardorinascimentale, con influssi gotico aragonesi in forme non auliche. La chiesa fù un oratorio governato dal Priore della Confraternita secondo le speciali regole approvate dai Pontefici e dai Prelati. Vi si celebrava la festa propria la prima Domenica di Ottobre, e quella di San Domenico, di Sant’Anna, e di San Narciso di Girona. Oltre l'altare maggiore, la chiesa aveva due altari laterali, uno sotto l'invocazione delle Anime Purganti, l'altro di San Vincenzo Ferreri. E' ubicata in posizione sopraelevata lungo la via principale di accesso al centro del paese. Posta in posizione angolare, prospetta con la fiancata sinistra su uno slargo in leggera pendenza verso la via Vittorio Emanuele. La chiesa risulta in posizione altamente panoramica affacciandosi col prospetto sulla vallata di Bunnari, libera da qualsiasi impedimento visivo. All'esterno la muratura ad esclusione della facciata, era in pietra basaltica scapola e rafforzata negli spigoli, nei contrafforti, nelle profilature, nei cornicioni da conci di pietra calcarea squadrati. Attualmente le parti a vista della muratura in pietra basaltica sono state intonacate. La facciata in conci calcarei è costituita da un bel portico a tre fornici di cui il centrale è sormontato da una finestra a timpano spezzato. Mentre il portale è fiancheggiato da due colonne scanalate addossate al paramento murario. il porticato presenta analogie con quelli del Duomo di Sassari, di San Pietro di Silki, e di San Michele a Cagliari. La torre campanaria, a canna quadrata, è in conci di tufo ed è impostata sul fianco sinistro e rivolta verso il piazzale laterale. L'interno della chiesa è a navata unica, coperta a botte, divisa in due campate da un'arcata a tutto sesto. L'ingresso è sormontato da una tribuna, mentre nella navata si aprono due piccole cappelle a pianta rettangolare. il presbiterio è quadrato con la copertura a crociera con gemma pendula. Nella parete sinistra si apre l'ingresso laterale e l'accesso alla torre campanaria. Sul lato destro si trova l'accesso alla sagrestia. Nelle pareti, nel soffitto del presbiterio e nella volta della tribuna, vi sono tracce di pittura di varie epoche, ma per lo più di anni assai recenti scheda dal sito augusolum Santissima TrinitàLa chiesa dello Spirito Santo, è la più antica chiesa posta all'interno del paese. Risalente ad influssi tardo romanici e gotici modellati secondo l'architetiura locale. L'Arciprete Sanna Tolu nel 1868 in una relazione sulle chiese di Osilo la nomina come prima Parrocchiale, e come la più antica chiesa del paese. Non si hanno notizie sulla sua erezione, ma sappiamo che sino al 1900 vi si ufficiava la messa. La festa solenne era celebrata il giorno della Santissima Trinità, cioè l'ottava di Pentecoste.
La chiesa è mononavata, divisa in tre campate con le arcate a sesto acuto, e voltata a crociera. Gli archi delle volte e i pilastri sono costruiti interamente in blocchi di pietra calcarea, con i capitelli privi di decorazioni. il capitello dell'arco absidale è ornato da una ghiera ad archetti che prosegue lungo le pareti laterali dell'abside. Nel lato destro della navata vi era un ingresso laterale avente i piedritti e l'architrave in conci di pietra calcarea lavorata. Successivamente all'esterno, sempre nel lato destro, notiamo un semiarco costruito in cantoni di tufo e interrotto dal contrafforte. Proseguendo lungo il lato destro, troviamo le tracce di una porta ora murata, che reca sull'architrave una finestrella. L'abside quadrata è voltata a botte, con l'arco sormontato da una finestrella. Al centro dell'abside si trova l'altare costruito in tufo e marmo. Venne rifatto nel 1917, ma ormai completamente distrutto e privo di arredi. La statua del Santo ('Babbu Eternu) è stata rifatta nel 1993 e collocata nella chiesa Parrocchiale. Nella parete centrale dell'abside si trova una finestra murata con arco a sesto acuto. Sul lato destro della navata troviamo nella seconda campata una porticina murata anch'essa con l'architrave ad arco. Il pavimento è in lastre squadrate di ardesia.La chiesa è costruita interamente in conci di pietra basaltica scapola e in cantoni di tufo squadrati. Segue un' apertura ad arco, i resti del cornicione e il campanile a vela. La copertura della chiesa è a doppio spiovente. L'edificio è sostenuto da cinque grandi contrafforti per parte, probabilmente costruiti successivamente alla chiesa. scheda dal sito augusolum Santa LuciaLa chiesa di Santa Lucia è il frutto di un'architettura autoctona, con influssi del barocco isolano. Si trova all'ingresso del paese, tutte le Domeniche vi si celebra la messa e la festa il 13 Dicembre. La chiesa è mononavata, voltata a botte, divisa in due campate da un arco a tutto sesto. Nella chiesa non vi sono altari secondari. All'altare maggiore si accede mediante due gradini di marmo rosso e nero.
L'altare ha la mensa in pietra, mentre il frontale è in marmo colorato. Sopra l'altare vi sono tre statue; al centro il Sacro Cuore di Gesù in gesso, a sinistra la statua della Madonna, a destra la statua antica in legno dipinto di Santa Lucia, del 700. Nel lato destro della chiesa si trova l'ingresso laterale, il quadro di Santa Lucia risalente al 1800, un confessionale in legno, e un acquasantiera in pietra, un armadietto di recente fattura, con sopra una statua in legno di Santa Lucia, con la scritta "Baingia Turra in Migheli - in memoria del fratello Paolo. 6 Marzo 1981". Lungo le pareti laterali corre una cornice in gesso. Alla chiesa si accede mediante una gradinata. La facciata è divisa in due ordini da una semplice modanatura orizzontale. Sopra il portale in legno si trova un piccolo oculo. Segue il cornicione sul quale svetta il campanile a vela. La copertura della chiesa è a doppio spiovente. In entrambi i lati della chiesa c'è un contrafforte in corrispondenza dell'arco interno. scheda dal sito augusolum San MaurizioLa chiesa di S.Maurizio si trova nella periferia del paese. Questa chiesa è sorta probabilmente nel seicento, con influssi di architettura gotico-catalano, è stata più volte rimaneggiata nel corso degli anni. Vi si celebra la messa il 22 settembre, giorno della festa di S.Maurizio. La piccola chiesetta è a navata unica, vi si accede mediante quattro gradini. Divisa in tre campate con arcate a tutto sesto ribassato a voltate a crociera. Lungo le pareti laterali si trova un sedile in tufo. L'abside voltata a crociera ha nei lati due piccole aperture e un oculo ad archetti posto sull'arco. L'altare è costruito in tufo e legno, con parti pitturate. Sull'altare non vi è nessun arredo. Nella nicchia posta sopra l'altare si trova la statua di S.Maurizio in legno dipinto. Anche la nicchia è dipinta e nella parte superiore vi è scolpita una conchiglia. Il pavimento della chiesa è in cemento. La chiesa è in cantoni di tufo e in conci di pietra basaltica. La facciata ha una cornice a listello che la divide in due settori, il portale è di schema rettangolare. Al centro del timpano, sopra il portale, vi sono due lesene con il capitello scolpito raffigurante delle foglie, vagamente in stile corinzio. Dietro si erge il grazioso campanile a vela. La chiesa è sostenuta ai lati da contrafforti.
scheda dal sito augusolum |
Le chiese campestri di Osilo
Santa Vittoria, San Lorenzo, Nostra Signora di Bonaria, Sant'Antonio da Padova, San Giovanni Battista, Santa Maria Maddalena (rudere), san Pietro de Josso (rudere), San Giorgio (rudere), San Marco (rudere), Santa Maria Iscalas (rudere), Santa Maria di Sassalu (rudere), Sant'Ilario (rudere), San Leonardo (rudere), San Pietro di Sassalu (rudere), San Pietro d'Agosto (rudere), San Quirico (rudere), Santu Pedru de su Littu (rudere), San Pietro di Bunnari (rudere), San Martino (rudere), Santa Maria di Utalis (rudere), Santa Vittoria di Mandula (rudere), San Pietro Cantaru (rudere)
[per saperne di più visita www.chiesecampestri.it]
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