LE CHIESE DI TRASNURAGHES
Parrocchia San Giorgio Martirefoto di Sergio Pianti
L'attuale edificio sorge sul sito di una chiesa di impianto antico, che si stabilì di ricostruire affidando il progetto all'architetto e stuccatore bosano Antonio Pinna. Si conoscono in dettaglio le vicende della ricostruzione della chiesa e dei contrasti subiti dal Pinna da parte del capomastro sassarese Vittorio Fogu che ne contestava l'appalto avocandolo a sé: il 31 marzo 1835, tuttavia, il vescovo di Bosa Francesco Maria Tola stipulava il contratto con l'architetto, che si impegnava a concludere i lavori per la somma di 6000 scudi. Vinte le pretese del Fogu e terminata nel 1838 la struttura della chiesa, il Pinna procedette l'anno seguente alla realizzazione dell'altar maggiore in "stucchi lucidi". L'interno è strutturato ad aula unica, voltata a botte unghiata con quattro cappelle per lato, coperte a catino e intervallate da lesene rudentate con capitelli ionici sui quali poggia un'alta trabeazione. Il presbiterio, quadrato e voltato a cupola emisferica, termina in un'ampia abside semicircolare. Delle decorazioni di Emilio Scherer, realizzate fra il 1888 e il 1889, restano – ma ampiamente ridipinti – i quattro Evangelisti sui pennacchi della cupola. Perfettamente leggibile e recentemente restaurata si presenta invece la decorazione della navata, risalente al 1924-25, dovuta al pittore scanese Isidoro Delogu, con interventi successivi del muratore Giovanni Loche e del pittore sassarese Antonio Sassu. La facciata si caratterizza per il rigore neoclassico. Spartita in cinque specchi da sei lesene con capitelli ionici in trachite a vista, è conclusa da un timpano triangolare con cornici a dentelli. Sui lati, in corrispondenza delle paraste d'angolo e compenetrati al prospetto – secondo uno schema abbastanza sfruttato in Sardegna – si elevano due campanili simmetrici, a sezione quadrata a spigoli smussati, con finestre archiacute e cupolini rococò che terminano con una guglia piramidale. scheda dal sito sardegna cultura Santa CroceE' situata lungo l'attuale Via Roma. Da antica data questa chiesa è sede della confraternita di Santa Croce e anche di quella di Nostra Signora del Rosario.
L'oratorio di Santa Croce e l'attiguo cimitero furono scelti come luogo di seppellimento da quanti potevano permettersi di fare appositi lasciti. Tale fu la volontà del reverendo Giovanni Dejana, vicario parrocchiale dal 1818 al 1843, e morto nel 1845. Il 1870 è una data importante per la confraternita di Santa Croce; il giovedì 18 agosto di quell'anno, il suo presidente e vicario parrocchiale riunisce il Consiglio della confraternita per la discussione e la redazione dei nuovi capitulos. In essi si afferma che, pur essendo Dio eterno ed immutabile come le sue leggi, la maniera di metterle in pratica doveva essere aggiornata al tempo presente. Tra gli obblighi fissati, vi sono quelli di avere un comportamento irreprensibile e corretto, di assicurare la presenza nelle processioni, durante i funerali dei defunti e nelle funzioni dell'oratorio; di organizzare la processione di San Marco dalla chiesa parrocchiale a quella campestre e rientro; di partecipare attivamente alla celebrazione dei riti del giovedì e venerdì santo, sia nell'oratorio sia nella chiesa parrocchiale. scheda dal sito web tiscali tresnuraghes San LorenzoLa suddetta chiesa è situata lungo la Via Roma, e fu fatta costruire nel 1685 dal vescovo di Bosa, il quale vi fece realizzare anche un altare di legno dorato, ora purtroppo perduto.
La chiesa di San Lorenzo ha avuto un radicale intervento di restauro negli anni ottanta. Attualmente vi si celebrano i riti religiosi in onore di San Lorenzo il 10 agosto e della Vergine del Carmelo il 16 luglio. scheda dal sito web tiscali tresnuraghes Nostra Signora di BonariaFai clic qui per effettuare modifiche.
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