LE CHIESE DI GUAMAGGIORE
Parrocchia San Sebastiano Martirefoto di Sergio Pianti
Secondo la tipologia tradizionale della Trexenta, l'abitato di Guamaggiore si è sviluppato radialmente intorno alla Chiesa parrocchiale edificata nel XVII secolo dai superstiti delle pestilenze del 1651-54, i quali, abbandonando le antiche abitazioni site su una piccola altura, si stabilirono presso il nuovo santuario dedicato per voto al martire San Sebastiano che - secondo la tradizione - invocato nell'orrore della morte, aveva allontanato il morbo. Di pianta rettangolare, la chiesa di San Sebastiano è caratterizzata dalla presenza di numerosi marmi policromi nel presbiterio (interamente realizzati in marmo sono l'altare maggiore e la balaustrata circolare che lo delimita) e nelle cappelle laterali (interessante l'antico fonte battesimale nella prima a destra). Le cappelle centrali risultano di più antica costruzione: quella dell'Immacolata (che custodisce i simboli del martirio) era infatti l'originaria cappella votiva. Numerose sono le opere scultoree di cui la parrocchia si vanta, fra le quali le statue lignee di San Sebastiano martire, di Cristo Crocifisso, di Cristo Redentore e di San Francesco d'Assisi, tutte attribuite al noto scultore sardo Lonis. La chiesa parrocchiale, dedicata a San Sebastiano martire (XVII sec) patrono di Guamaggiore, sorge sulla piazza recentemente intitolata "Piazza Don Eugenio Pisano" in memoria dello stimato parroco che ha servito il paese dal 1960 al 1995. Nella stessa piazza sorge anche il vecchio Oratorio della Madonna del Rosario. Eretta in posizione baricentrica all’interno del centro storico, la chiesa parrocchiale è considerata l’edificio di culto più rappresentativo del paese. La fabbrica non dispone di fonti documentarie, relative alla cronologia della sua fondazione, ma può essere inquadrata presumibilmente tra il 1651 e il 1654. La scelta del luogo di fondazione è strettamente legata a fatti storici risalenti al 1651-1655 e il 1681, quando gli abitanti di Gueymajori, che erano stanziati presso la chiesa romanica di San Pietro (XII sec), furono colpiti da un epidemia di peste. Una volta cessato il morbo, la popolazione superstite edificò la chiesa, come voto al martire Sebastiano, santo al quale rivolsero le loro preghiere di penitenza. In queste circostanze ebbe origine l’attuale abitato di Guamaggiore sorto intorno a quelle che presto prese il titolo della chiesa parrocchiale. L’esterno dell’edificio propone un prospetto principale segnato da una semplice facciata tripartita, a cui si addossa sul lato sinistro, una torre campanaria a pianta quadrata. Il piano di facciata, caratterizzato da uno stile di impronta classicista, risulta arricchito da semplici decorazioni, come cornici e riquadri. L’interno impostato su un vasto ambiente a pianta rettangolare, ospita 5 cappelle rispettivamente dedicate a San Francesco, alla Madonna del Rosario, al Battistero, all’Immacolata e al Cuore di Gesù. La chiesa conserva arredi di pregio, realizzati in marmo e in legno, molti dei quali ascrivibili alla realizzazione del primo impianto, come il lavabo in pietra della sagrestia, che riporta una iscrizione datata 1678. Nel presbiterio si trova una gemma pendula in arenaria scolpita, anch’essa riferibile al primo impianto. Tra gli arredi lignei si segnala la bussola in legno intagliato dell’atrio, di ambito artigianale sardo, riferibile alla fine del XVIII e inizio XIX secolo Di pregevole valore artistico e di elegante gusto estetico risultano l'ambone e l'altarino, entrambi ricavati dall'antico pulpito in legno policromo. Nel coro si conserva un antichissimo organo a canne e un coro ligneo recentemente restaurati. Nella cappella del battistero si possono ammirare i resti di un pregiatissimo retablo del 1500. In onore di San Sebastiano martire, patrono di Guamaggiore, ancora oggi ogni anno si celebrano due feste: 1) il 20 gennaio (ricorrenza liturgica della morte del Santo), oltre che con l'accensione del tradizionale falò, la devozione popolare si esprime attraverso le varie celebrazioni religiose; 2) il 5 maggio, in memoria della dedicazione, ai riti liturgici si affianca una caratteristica sagra popolare detta "is carrus a monti". scheda dal sito del comune di guamaggiore San Pietro ApostoloFai clic qui per effettuare modifiche.
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