LE CHIESE DI SAN GAVINO MONREALE
Parrocchia Santa Chiarafoto di Gian Franco Rassu
La chiesa di Santa Chiara fu costruita verso il XV secolo, in una posizione più centrale rispetto a quella di San Gavino Martire, e sorge nella piazza Guglielmo Marconi. Tra la fine del XVI e l’ inizio del XVII secolo, la cappella di Santa Chiara divenne parrocchia. Nel ’700 fu ristrutturata e costruita la torre campanaria. Intorno al 1950 le pareti interne laterali e il soffitto avevano dei dipinti di santi, in seguito le pareti sono state pitturate di bianco e il soffitto è stato rifatto con delle travi in legno togliendo alla chiesa di Santa Chiara tutto il suo splendore. Ha la forma di una croce latina, il campanile anticamente era situato sulla parte laterale destra della chiesa, era molto alto e finiva a punta, mentre ora sulla sinistra è più basso. La chiesa ha un portone principale, e una piccola entrata nella cappella laterale. Nella navata centrale ci sono due file di banchi, e altre due file nelle cappelle laterali. Molte statue che ci sono nella chiesa, esattamente sette, sono opera di Antonio Lonis e sono: la Vergine del Carmine; San Giuseppe; San Giovanni Battista; San Domenico; Sant’Isidoro; Sant’Efisio; Sant’Antonio. Il soffitto è di legno scuro, e il pavimento è di marmo. L’altare è di marmo bianco e marrone, accanto ci sono quattro angeli in marmo bianco, due su e due giù. Al centro dell’altare c’è la statua della santa, Santa Chiara è la patrona del nostro paese, e si festeggia il 12 Agosto di ogni anno. I festeggiamenti si svolgono dal 10 al 13 Agosto: le celebrazioni religiose sono varie, e tutte culminano nella grande processione che prende tutte le vie della cittadina. Per l’evento inoltre sono organizzati numerosi eventi collaterali, tra i quali mostre, concerti, manifestazioni di piazza, ed inoltre si potranno ammirare numerosissime bancarelle ove sarà possibile trovare prodotti tipici del luogo. scheda dal sito sangavinomonreale.net PER SAPERNE DI PIU' http://www.sardegnadigitallibrary.it/index.php?xsl=626&id=7182 http://www.parcodessi.it/parcodessi/export/sites/default/www/Schedario/S_chiesaSantaChiara.html Parrocchia Santa Luciafoto di Pierluigi Dentoni
La chiesa e il convento di Santa Lucia, ora ai margini dell’abitato, furono edificati nell’XI secolo e frequentati in principio da monaci bizantini detti Basiliani, successivamente dai Benedettini e infine dai Francescani. La storia del convento e della chiesa è stata ricostruita attraverso i ritrovamenti e le scoperte a seguito dei vari cantieri di restauro susseguitisi nel secolo scorso. La presenza dei monaci Basiliani è testimoniata dai ritrovamenti fatti durante il restauro del chiostro: due mensoloni in pietra presentano ornamenti considerati di matrice bizantina del IX – X secolo, un frammento di colonna a sezione ottagonale ornata con pampini in rilievo e tracce di una precedente cupola, sempre di matrice bizantina. Oltretutto, lo stile dei cinque archi del chiostro, nella parte adiacente all’attuale refettorio, richiama chiaramente lo stile basiliano e alla stessa tradizione religiosa fanno pensare i santi che, negli antichi documenti, risultano essere stati venerati nel convento: San Michele, San Raffaele Arcangelo, San Gabriele. Intorno all’anno Mille i monaci Basiliani lasciarono il convento che, successivamente, venne abitato e custodito da Benedettini chiamati dai sovrani dei giudicati anche in altre parti dell’isola. A testimonianza della presenza dell’ordine, i ritrovamenti fatti durante i restauri della chiesa, relativi ad una precedente costruzione in stile romanico che fa supporre la presenza dei benedettini già nel XIII secolo. Un lungo periodo di silenzio delle carte e dei documenti non permette di ricostruire nei dettagli la storia successiva del convento e della chiesa fino al 1580, anno dell’arrivo dei Francescani a San Gavino. Dai lavori di restauro sono emerse diverse fasi di costruzione che hanno trasformato la piccola chiesa-edicola del XIII secolo nell’impianto attuale. Tale trasformazione e ampliamento, che ha portato all’aspetto odierno, sembra databile intorno al 1700, così come appare certo che per i lavori di ampliamento siano stati utilizzati materiali provenienti dalla vicina area cimiteriale, tra cui diverse lapidi riportanti delle iscrizioni in caratteri gotici, tuttora conservate all’interno dell’edificio, sebbene piuttosto corrose e rovinate dal tempo. Il convento e di Santa Lucia fu sede di importanti attività religiose e, fin dal 1657, ospitò l’università di Teologia e Lettere che fu dotata di una importante e ricca biblioteca. scheda dal sito parco dessì Parrocchia Santa Teresafoto di Mariano Curreli
A San Gavino Monreale il 28 Settembre 1971 la parrocchia di Santa Teresa inizia la sua attività, sotto la guida del primo parroco don Pasqualino Lussu. A don Lussu succede don Giuseppe Carta, che nel 1999 lascerà la guida della parrocchia a don Gianni Biancu. Dal 23 Aprile 2010 il nuovo parroco di questa giovane parrocchia è don Giorgio Lisci. Tra gli anni ’50 e ’60 a San Gavino ci fu una grande crescita economica e demografica, perciò il Vescovo Monsingnor Tedde, volle istituire una seconda Parrocchia (in aggiunta a quella di Santa Chiara). Con decreto vescovile del primo Luglio 1957, venne eretta la nuova parrocchia, intitolata a “Santa Teresa del Bambino Gesù”. La nuova chiesa venne costruita tra il ’66 ed il ’68. Il primo Ottobre 1971 iniziò l’attività pastorale della nuova parrocchia. Allora l’imponente chiesa era un rustico con soli infissi esterni, privo di porte interne, pavimenti, suppellettili per il culto e addirittura privo di altare. A distanza di quasi quarant’anni la chiesa è diventata efficiente per le funzioni religiose, ma anche bella esteticamente. Solitamente vengono celebrate due messe nei giorni feriali e tre in quelli festivi, e, a seconda del periodo, anche altre funzioni. Qualche anno fa è stato inaugurato anche l’inizio dell’attività dell’oratorio, e a Novembre del 1999, nella piazza antistante la chiesa, è stata messa una statua di Padre Pio. All’interno della chiesa c’è l’altare, quattro file di banchi, e, ai lati, delle cappelle. Nell’altare, in alto, c’è un quadro enorme realizzato da un artista sangavinese, che raffigura Santa Teresa. Infondo, in rilievo vi è un imponente crocifisso con due angeli. Sulla destra c’è una statua dell’ Addolorata, che risalta sullo sfondo grigio delle pareti in pietra. Nelle cappelle, a sinistra ci sono le statue della Madonna di Lourdes, dell’Immacolata e del Sacro Cuore; a destra, di San Giuseppe, di Santa Teresa, della Madonna del Carmine e di Loreto. scheda dal sito sangavinomnreale.net San Gavino MartireLa chiesa di San Gavino Martire è giunta a noi pesantemente modificata rispetto alle originarie strutture gotiche, che risalgono probabilmente al XIV secolo.
L’aula, mononavata, ha le pareti intonacate e la volta, originariamente lignea, in muratura. Unica parte della struttura trecentesca ad essersi salvata è l’abside, in pietra calcarea e vulcanica, a pianta quadrata e con una finestra archiacuta, in origine una bifora. Nella parete d. del presbiterio si trova un concio che reca incisa la data 1347, mentre dall’altra parte si trova dipinta la data 1388, in un’iscrizione tracciata su un sottile strato di intonaco. Si può individuare fra le due date il lasso di tempo in cui è stata edificata al chiesa. Le volte a crociera costolonate dell’abside sono rette da quattro mensole scolpite con figure antropomorfe, nelle quali sono stati identificati i giudici Mariano IV e Ugone III de Bas-Serra, sovrani d’Arborea, ed Eleonora d’Arborea (figlia di Mariano IV) con il marito Brancaleone Doria. Sono numerosi i contributi sulla chiesa di San Gavino, a iniziare dalla voce di Vittorio Angius (1849) nel “Dizionario” del Casalis, per passare alle citazioni di Dionigi Scano, nel 1907, e di Raffaello Delogu nel 1953. Più recente l’articolo di Francesco Cesare Casula, del 1984, dal titolo “La scoperta dei busti in pietra dei re o giudici d’Arborea: Mariano IV, Ugone III, Eleonora con Brancaleone Doria”, seguito dalla sintetica monografia curata da Giuseppe Spiga, nel 1992. Del 1993 è l’esauriente scheda nel volume di Roberto Coroneo “Architettura romanica dalla metà del Mille al primo ’300″. scheda dal sito sangavinomonreale.net PER SAPERNE DI PIU' http://www.parcodessi.it/parcodessi/export/sites/default/www/Schedario/S_chiesaSanGavinoMartire.html Santa Crocefoto di Sergio Pianti
Nel centro di San Gavino troviamo la chiesa di Santa Croce che, edificata nel XVI secolo, presenta una sola navata coperta da volta a botte sostenuta da archi. All’interno custodisce opere di pregio quali l’ottocentesca statua della Madonna della pietà e la statua di San Sisinnio realizzata nel XVII secolo. In questo oratorio si trova un quadro con un disegno nel quale sono indicati i terreni una volta posseduti e coltivati dagli stessi confratelli. Fino a non molti anni or sono, il resoconto di tutte le attività svolte dalla confraternita era fatto da un confratello chiamato su clavariu perché, assieme a su cascieri e s’obreri teneva le chiavi della cassa della Confraternita. Ancora oggi si possono consultare i registri di detti resoconti. Le attività religiose di questi confratelli di Santa Croce si limitavano alla partecipazione ai funerali, alle processioni e, come privilegio, alla sacra rappresentazione del Discendimento. La chiesa, all’interno, si presenta molto semplicemente: “E’ piccola a due archi ed a volta solida ha un solo altare di pietra di taglio ove sta collocato un crocifisso grande quasi al naturale che serve il Venerdì Santo per il Descenso“. Il Cristo poggia su una grande croce di ginepro. Dagli archivi risulta che questa croce venne costruita nel 1745 dal falegname Francesco Melis per la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, funzione questa, che a San Gavino ebbe inizio almeno da quell’anno e che ininterrottamente, pur senza lo splendore di una volta, si ripete ancora. scheda dal sito sangavinomonreale.net PER SAPERNE DI PIU' http://www.parcodessi.it/parcodessi/export/sites/default/www/Schedario/S_chiesaSantaCroce.html |
Le chiese campestri di San Gavino Monreale
Santa Severa (abbandonata), Nostra Signora della Rivelazione (abbandonata), Convento Evaristano (rudere)
[per saperne di più visita www.chiesecampestri.it]
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