LE CHIESE DI SARDARA
Parrocchia Beata Vergine AssuntaCollocata al centro del paese, in cima a una scalinata nella piazza Libertà, si erge la chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta la cui prima costruzione risale ai primi anni del secolo XVII. È affiancata, sulla destra da un campanile a canna quadrata. Il prospetto è alquanto semplice, ornato da un piccolo rosone in asse col portale e da una nicchia con statua. L’impianto presenta una copertura voltata a sesto acuto, spezzata da sottarchi.
Al suo interno alloggiano alcune pregevoli sculture Estofado de Oro (termine iberico che descrive l’arte spagnola di utilizzare foglie d’oro zecchino e lacche di vario colore su sculture lignee, al fine di imitare l’effetto dei preziosi tessuti damascati e broccati), come le statue di San Bartolomeo, di bottega romana della prima metà del sec. XVII , tra le più belle della Sardegna, e i busti lignei di San Pietro e di San Paolo, di bottega napoletana di metà del sec. XVII; oltre un organo del ‘700, è da menzionare il retablo con altare ligneo della Madonna d’Itria (XVIII sec). scheda dal sito del comune di sardara PER SAPERNE DI PIU' http://www.icavalieridellecolline.it/architettura/sardara/parrocchialebeatavergineassunta/ Parrocchia Sant'Antonio da PadovaL'edificio risale alla seconda metà del '600; evento legato all'evoluzione del prospiciente palazzo baronale, per il quale fungeva, forse, da cappella gentilizia.
La singola navata, affiancata da cappelle, culmina nel presbiterio quadrangolare sormontato da un padiglione ottagono sostenuto da scuffie. Tale soluzione costruttiva, così come la spazialità interna, hanno forti attinenze con la parrocchiale di Mogoro. Il disegno del fronte principale combina, con interessanti effetti pittoreschi, elementi attinti dalle architetture della zona: il terminale a doppia inflessione, il pseudo-colonnato tetrastilo. Tuttavia, non mancano le note personalizzanti: il timpano triangolare, le tre finestre in successione orizzontale, i tre portali d'accesso e i campanili gemelli ai lati del prospetto. La chiesa custodisce un altare ligneo policromo del '700, intagliato dall'artista Medinas; si trova, inoltre, il sepolcro ottocentesco dell'ingegnere piemontese Mareschal, funzionario del Genio Civile, impiegato nei cantieri della strada di collegamento tra i due capi della Sardegna, alla cui realizzazione, per il tratto sardarese, diede ampio sostegno la famiglia Orrù. scheda dal sito i cavalieri delle colline San GregorioLa chiesa di San Gregorio, caratterizzata da raffinati dettagli architettonici, è uno dei monumenti gotici più integri e significativi in Sardegna.
Nonostante manchino testimonianze documentarie, la fabbrica è ascrivibile al primo quarto del XIV. I paramenti murari sono in pietre calcaree e vulcaniche. La pianta è mononava con copertura in legno e abside a S/E. Quest'ultima, pur avendo profilo semicircolare all'interno, risulta esternamente squadrata. Si tratta di una soluzione di compromesso tra la radicata tradizione romanica e l'intento di aderire alle nuove forme gotiche italiane. La facciata a capanna è divisa in tre specchi da lesene a fascio e da due robuste paraste d'angolo. Nello specchio centrale si apre il portale architravato, sormontato da un arco di scarico ogivale e provvisto di stipiti modanati. In asse con il portale si apre un rosone gotico sormontato da una serie di archetti su peducci. Il campanile a vela con due strette luci conclude il prospetto. Nel fianco settentrionale si apre un portale con centina ad arco acuto. Nell'abside vi è una bifora archiacuta, molto risarcita nei restauri. scheda dal sito sardegna cultura PER SAPERNE DI PIU' http://www.comune.sardara.vs.it/sardara/export/sites/default/www/Destra/GuidaTuristica/Ilsacro/Approfondimenti/sanGregorio.html http://www.icavalieridellecolline.it/architettura/sardara/chiesasangregorio/ Sant'AnastasiaLa Chiesa di S. Anastasia a Sardara, non è segnalata nella storia dell' architettura medievale dell' isola. Forse l' occasione propizia sarebbe toccata al Taramelli quando si accinse ad abbattere la facciata della chiesetta per allargare le conoscenze archeologiche sul pozzo sacro e votivo. La chiesa assume così dopo un primo esame le caratteristiche distributive simili a quelle della chiesa di S. Michele di Siddi, per cui la pianta è composta da due navate separate da archi a sesto acuto poggianti su pilastro in pietra. L'unica abside è in corrispondenza della navata meridionale.
Nello scavare il Taramelli porta in luce un' abside semi-circolare senza che le misure coincidano. Inoltre trattandosi di un monumento che sino ad oggi non era mai stato ispezionato, né mai preso in considerazione poiché l' elemento di attrazione era il pozzo sacro e riponendo una più attenta osservazione sull'edificio, la verifica viene ripresa con riferimenti al periodo precedente che è sull'arte Bizantina. scheda dal sito cooperativa villa abbas |
Le chiese campestri di Sardara
Santa Maria de Is Aquas
[per saperne di più visita www.chiesecampestri.it]
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